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Termovalorizzatore: il sindaco chiede il ristoro ambientale per Massafra

La "guerra" di Tamburrano «Royalties o chiudo tutto»

Quella del ristoro ambientale, per il sindaco Martino Tamburrano, è diventata una “guerra”. Soprattutto dopo la visita dell’assessore regionale Losappio negli impianti della Cisa e della Appia Energy. Il primo cittadino di Massafra alza la voce e spiega perché avrebbe voluto incontrare Losappio
18 gennaio 2008
Graziano Fonsino
Fonte: Corriere del Giorno

Temovalorizzatore Non tardano a farsi sentire gli effetti della toccata e fuga da parte dell’assessore Losappio nel territorio massafrese, che due giorni fa ha visitato gli impianti della Cisa e della Appia Energy. È il primo cittadino di Massafra ad alzare la voce. Martino Tamburrano spiega perché avrebbe voluto incontrare l’assessore regionale, perché ha tuonato contro l’arrivo dei rifiuti a Massafra e perché secondo lui anche un impianto ‘privato’, come lo ha definito il titolare Antonio Albanese nel suo intervento di martedì, dovrebbe rendere conto alla città di Massafra. “Avrei fatto gli onori di casa a Losappio – dice il sindaco, lamentando la mancanza di comunicazione tra l’ente Regionale e quello comunale – soprattutto perché intrattengo ottimi rapporti istituzionali. Non avendo avuto questa possibilità me ne rammarico, specie in questo momento particolare che vive la Provincia di Taranto a seguito di fallimenti politicoistituzionali di altre Regioni, compreso la nostra”.

Critica l’intervento di Losappio, dice di “voler fare chiarezza” e ‘spara’: “Se avessi avuto la possibilità avrei esposto io, in maniera sicuramente più chiara, qual è la situazione di Massafra e del suo territorio, in riferimento alla discarica, al termovalorizzatore e all’impianto di selezione”. Annuncia l’approssimarsi di azioni forti che possano ripagare Massafra di quello che è il peso che la città oggi è costretta a portare sulla schiena. In mente c’è il ristoro ambientale da ottenere con un intervento presso il prefetto di Taranto: “Sarà di questi giorni un’azione forte presso il prefetto per garantire il ristoro ambientale alla città di Massafra da parte dei comuni conferitori e, perché no, anche del concessionario Antonio Albanese”.

Proprio su quest’ultimo e sulle sue affermazioni, esternate durante la visita di Losappio agli impianti massafresi, Tamburrano si sofferma, tornando sulla questione ‘pubblico e privato’: “È vero, il termovalorizzatore è un impianto privato (’era meglio che non ci fosse’ – aggiunge) però volevo ricordare ad Albanese e Marcegaglia che quel termovalorizzatore è stato costruito contestualmente ad una royalty di 5 lire a kw/h, che ancora, grazie ad atti non chiari approvati allora, il Comune non introita, nonostante gli atti e i solleciti che il sottoscritto e la sua amministrazione hanno compiuto in questi anni”.

È l’annuncio di una battaglia che potrebbe andare oltre le semplici richieste: “Non solo adirò le vie legali, ma sarà un presupposto per emettere un’ordinanza di chiusura di quell’impianto, se la legge lo consente. Ecco perché Losappio avrebbe fatto bene a farmi visita”. Nel mirino del sindaco massafrese ci finisce anche il presidente della Provincia Gianni Florido: “Continuo a rammaricarmi dell’atteggiamento che sta avendo in questa vicenda.

Continua nelle sue dichiarazioni ambigue a non avere autorevolezza, a non assumere posizioni precise che invece sono richieste dai 610mila cittadini della provincia tarantina. Continua a dare solidarietà senza ritorno e ristoro per il nostro territorio”. A Florido accolla le responsabilità ambientali della Provincia: “Grazie a lui e alla sua Giunta Taranto continua ad essere zona a rischio ambientale, a non avere un piano provinciale per i rifiuti e continua a non avere amministratori capaci di governare. Con questo atteggiamento permette a Vendola di continuare a portare rifiuti dalla zona di Lecce a Taranto e a Bassolino di portarli dalla Campania in Puglia”.

Si rivolge allora a tutte le Istituzioni interessate e a chi le governa, dal prefetto alla Regione chiamando in causa Vendola, da Florido per la Provincia a Losappio per l’assessorato regionale all’Ambiente, sino al gestore della discarica Antonio Albanese: “È necessario un tavolo di lavoro affinché la città di Massafra abbatta il più possibile questo gravoso problema ambientale, che purtroppo politiche non oculate hanno determinato.

Dovere del sottoscritto – continua – è quello di difendere i cittadini e il territorio da questi attacchi e comportamenti che ne farebbero perdere l’autorevolezza. Sono stato eletto proprio per ripristinare l’autorevolezza di questa città, in cui l’imprenditore deve fare l’imprenditore e gli assensi li danno il sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale”. Tamburrano non può sottrarsi alla faccenda riguardante la discarica di Castellaneta e da lui scatenata, dopo le sue dichiarazioni che la vorrebbero autorizzata e aperta: “Sono convinto che se gli atti sono a posto la discarica di Castellaneta deve essere aperta per conferire i rifiuti solidi urbani di quella parte del territorio e del bacino, sicuramente a prezzi molto inferiori dell’attuale e con la stessa sicurezza. Al caro amico sindaco di Castellaneta dico che non volevo riaprire la discarica che insiste nel suo Comune per
allocare i rifiuti campani”.

Infine, sulla Giunta Vendola e sull’attuale situazione riguardanti i rifiuti provenienti dalle altre regioni d’Italia: “I rifiuti che arrivano dalla Toscana, Lombardia, Lazio e da altre regioni in Puglia rappresentano il fallimento della Giunta Vendola e della sua maggioranza

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