Rigassificatore, storico il NO
L’Associazione TarantoViva esprime soddisfazione a seguito del parere contrario espresso dal Consiglio Comunale di Taranto il 15 gennaio scorso in merito alla costruzione di un impianto di rigassificazione nel territorio tarantino.
Insieme ad altre associazioni locali, TarantoViva ha condiviso fin dall’inizio la battaglia per il no al rigassificatore, impianto dichiarato in base alla Direttiva Seveso a rischio di incidente rilevante; un no motivato non da ragioni aprioristiche e da quell’estremismo ideologico che in tanti si sono premurati di attribuire al Comitato per il no al rigassificatore, ma supportato da motivazioni concrete e tangibili.
Stando al progetto di Gas Natural, il rigassificatore andrebbe a insediarsi tra la raffineria Agip e l’Ilva, con conseguenti rischi di un effetto domino qualora dovesse verificarsi un incidente a uno degli impianti. Inoltre, Taranto annovera sul suo territorio ben 9 impianti a rischio di incidente rilevante, e nessuna logica politica, economica, umana, può ritenere verosimilmente accettabile la realizzazione di un ulteriore impianto così impattante sul territorio.
Come già ricordato dal prof. Marescotti nei giorni scorsi, e come sottolineato dalla stessa Commissione Ecologia e Ambiente del Comune di Taranto, il principio di precauzione deve essere la linea direttrice principale, se non l’unica, a guidare la valutazione dell’ipotesi di un rigassificatore sul nostro territorio, già talmente provato dal punto di vista ambientale e sanitario che sempre più spesso il nome della nostra città viene collocato ai vertici non invidiabili delle classifiche nazionali per patologie tumorali connesse all’inquinamento, per morti sul lavoro, per quantità di emissioni nocive, e di conseguenza al fondo di quelle che valutano la qualità della vita.
TarantoViva desidera aggiungere che la decisione presa in Consiglio Comunale è una decisione storica: storica perché non è frequente che la volontà e il benessere della popolazione vengano contemplati come fattori di primaria importanza da parte dei decisori politici, e invece questa volta siamo orgogliosi di constatare che, a Taranto, questo è avvenuto. Storica anche per la contingenza che Taranto affronta dall’ottobre del 2006: il dissesto finanziario ci ha resi più poveri, più dipendenti dal Governo centrale, e questo, secondo le logiche di un’Italia che non ci piace, più
ricattabili. Invece i nostri rappresentanti hanno scelto per il bene del territorio e di una popolazione abituata a non essere ascoltata.
Questo è bello, è bene, è nuovo. Questo, soprattutto, ci dà speranza e assicuriamo che, per chi quotidianamente si impegna per un cambiamento reale dello stato di grande difficoltà in cui versa Taranto, è una sensazione rara e per questo più preziosa”.
Girolamo Albano
Presidente TarantoViva
www. tarantoviva. it
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