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Le circoscrizioni approvano il regolamento del Comune

Stop ad «antenna selvaggia»

Il via libera nel primo consiglio intercircoscrizionale che si è svolto ieri sera. Ci sarà un catasto delle antenne in città. Controlli anche al voltaggio. Ieri nell’aula di Palazzo di città, il nuovo regolamento che riorganizza la collocazione delle antenne ha ottenuto il parere obbligatorio, ma non vincolante, delle sei circoscrizioni cittadine
24 gennaio 2008
Pamela Giuffré
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- Il primo consiglio intercircoscrizionale a Taranto - cioè tra quartieri diversi - promuove il regolamento per l’installazione delle antenne di telefonia mobile. Diventerà infatti operativo al massimo entro un mese il piano messo a punto dall’assessore comunale all’Urbanistica, Alfredo Cervellera, se il Consiglio comunale lo approverà in via definitiva.

Ieri intanto, nell’aula di Palazzo di città, il nuovo regolamento che riorganizza la collocazione delle antenne ha ottenuto il parere obbligatorio, ma non vincolante, delle sei circoscrizioni cittadine. Metà, ovvero Montegranaro- Salinella, Tre Carrare-Solito e Lama-Talsano-San Vito, ha dato l’ok, le altre, Città vecchia-Borgo, Paolo VI e Tamburi- Lido Azzurro, per assenza del numero legale, riporteranno nelle loro sedi il regolamento emendato e nel giro di due giorni trasmetteranno il parere.

Per la prima volta da quando esiste, trova così applicazione l’articolo 54 del regolamento delle circoscrizioni, che stabilisce appunto la diretta partecipazione dei quartieri alla vita del Comune.

Una novità che il coordinatore della Consulta dei presidenti delle circoscrizioni, Tommy Lucarella, accoglie bene: «Non possiamo che essere soddisfatti. La richiesta di parere, partita direttamente dal Comune, rappresenta per noi un grande segnale di apertura al territorio da parte del sindaco, ed è la prova concreta di un nuovo rapporto che si vuole instaurare con la cittadinanza.

Intervista a Losappio su Taranto & ILVA
Sul fronte delle smog in città il bicchiere lo si può vedere mezzo pieno o mezzo vuoto (Bari è al 39esimo posto su 63 capoluoghi monitorati). Ma sul piano delle emissioni industriali in puglia, il dato di Legambiente è inconfutabile: il 90% degli IPA che finiscono nel cielo di tutta italia arrivano dall'ILVA di Taranto

Assessore Losappio non c'è da stare tranquilli
Il dato è oggettivamente negativo ma non mi sorprende affatto, la situazione è annosa

Resta il fatto che è grave, come si risolve?
Il Governo sta valutano la possibilità - il tono si fa solenne - sempre che un Governo continueremo ad averlo nei prossimi mesi, di adottare della AIA (Autorizzazioni Integrate Ambientali) a cui si devono sottoporre entro il 31 Marzo di quest'anno tutte le aziende del paese anche se hanno già vecchie autorizzazioni.

Una specie di revisione a tappeto?
Si, dovranno sottoporsi ad una serie di procedure specifiche, qualsiasi azienda, in modo che si adegui ai parametri europei, anche a rischio di chiusura.

Significa che anche ILVA in teoria potrebbe chiudere?
In teoria si, ma non credo accadrà. Basterebbe prendere congrui provvedimenti per ridurre le emissioni che richiedono però tecnologie molto costose. Se non fosse poi in questi anni abbiamo riscontrato una situazione al quanto paradossale.

Cioè?
L'ILVA di Taranto rispetta perfettamente tutti i paramentri della legge italiana e non esiste una normativa che possa bloccarne l'attività.

Ma la Regione 2 mesi fa ha ultimato il Piano del risanamento della Qualità dell'Aria
Quella è solo una bozza. Aspettiamo di portarla sotto gli occhi degli interessati e dare il via ad un processo di concertazione che durerà fino a febbraio, dopodiché sarà la volta della Giunta e dopo ancora della commissione.
Riteniamo che in questa maniera il decentramento possa davvero decollare». «Finalmente - dice Vincenzo Todaro, consigliere comunale con delega al Decentramento - alla base del rapporto tra amministrazione e circoscrizioni c'è vera collaborazione».

Al consiglio intercircoscrizionale hanno partecipato anche i singoli cittadini e i comitati contro le antenne per la telefonia mobile, oltre che gestori e Arpa. Per le istituzioni, sindaco e vice, assessori, dirigenti e consiglieri comunali.

«E' una giornata storica questa per il Comune di Taranto - dice il vicesindaco Cervellera - perché non era mai accaduto prima d’ora che le circoscrizioni si riunissero tutte insieme in consiglio, constatando direttamente che questa giunta riserva degna importanza al decentramento».

Il regolamento per le antenne, proprio come quello per il verde in via di definizione, punta tutto sulla partecipazione popolare. «Per la prima volta dopo 7 anni - sottolinea Cervellera - il Comune ha elaborato un regolamento che evita l’installazione selvaggia delle antenne e obbliga i gestori a realizzare un piano coordinato.

E’ infatti previsto un catasto di tutte le antenne della città e i gestori dovranno presentarlo in Consiglio comunale, previa approvazione delle circoscrizioni. Pensiamo anche di mettere su internet una mappa di tutte le antenne, così che i cittadini conoscano esattamente i punti di collocazione.

Faremo inoltre controlli al voltaggio delle antenne, che non dovranno superare i 6 volt. In uno stesso luogo non potranno essercene più di quattro. Il tutto sarà possibile grazie al supporto della tecnologia informatica».

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