Diossina, ILVA prende tempo
“L’Ilva di Taranto ha assunto un atteggiamento incredibile”. Lo ha affermato il professor Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia.
E’ di nuovo scontro tra l’Agenzia per l’ambiente e l’azienda siderurgica. Ed anche stavolta, come a maggio dello scorso anno, la contesa verte sui controlli sulle emissioni di diossina dall’impianto di agglomerazione.
Nei giorni scorsi l’Arpa aveva chiesto di effettuare una nuova campagna di monitoraggio sull’impianto di agglomerazione a cui l’Ilva si è opposta adducendo una serie di motivi che finora hanno impedito lo svolgimento del monitoraggio.
“E’ davvero paradossale questo comportamento - ha aggiunto Assennato - anche perchè le rilevazioni saranno effettuate a totale carico dell’Arpa, senza alcun onere per l’azienda che ha negato pure la disponibilità della sonda al titanio di 5 metri, necessaria per effettuare i campionamenti sul camino E312”.
Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale all’Ambiente Michele Losappio. “Arpa Puglia ha chiesto - spiega in una nota - in attuazione del protocollo di giugno 2007 e delle conclusioni operative messe a verbale nella riunione del 7 maggio 2007, di effettuare una rilevazione delle diossine sull’impianto di agglomerazione dello stabilimento Ilva a partire dal 21 gennaio 2008 onde arrivare al completamento dei dati e delle conoscenze ottenute nella rilevazione estiva, anche in previsione delle procedure di Aia”.
Per Losappio “in effetti tale modalità era esplicitamente indicata in quegli accordi entro il mese di dicembre e ciò e riconosciuto da Ilva che, tuttavia, dichiara la propria indisponibilità ad effettuare oggi le rilevazioni per ragioni, a parere di codesto assessorato, contraddittorie”.
L’assessore spiega che l'Ilva pur riconoscendo le motivazioni e la necessità di un controllo invernale, lo ritiene ormai tardivo ed incompatibile con le proprie iniziative di approfondimento che hanno dato vita a una fase dimostrativa di studio, verifiche e controlli che Ilva dichiara di finalizzare ad un percorso che risolverà il problema diossine”.
In altri termini “le buone intenzione di Ilva - aggiunge Losappio - e le sue iniziative già in atto si contrapporrebbero nei fatti alla necessità di conoscenza e di completamento dei dati, pure indispensabile per realizzare i buoni propositi”. Nel tentativo di porre fine ai contrasti Losappio ritiene che “per consentire ad Arpa di esercitare il proprio ruolo, per apprezzare le iniziative di Ilva tese alla risoluzione del problema e per fornire alla pubblica opinione tutte le garanzie possibili, si debba porre fine alla incompatibilità fra le due esigenze e consentire ad Arpa di effettuare oggi, seppure in ritardo rispetto alla scadenza prevista, le nuove rilevazioni. Confido che la disponibilità e la acclarata volontà a collaborare di Ilva saprà farsi carico, pur con ulteriori sacrifici, di questa esigenza”.
Un incontro chiarificatore dovrebbe tenersi lunedì prossimo. Anche a maggio del 2007 ci furono ritardi nell’avvio dei controlli sull’Agglomerato 2 e ad un certo punto sembrava che dovessero svolgersi contestualmente alla fermata di alcuni impianti, condizione che avrebbe falsato l’esito del monitoraggio. Le rilevazioni furono poi effettuate in una situazione di marcia degli impianti che la stessa Arpa ha definito ottimale e non routinaria come attestato dai valori di polveri nei fumi “sensibilmente inferiori rispetto alle medie di tale inquinante riferite sia all’intero mesi di giugno del 2007 che al primo semestre dello stesso anno, oltre che degli anni precedenti”.
Intanto, sempre in tema di diossina, sabato alle 9.30, nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, si terrà la conferenza di presentazione dello studio "Diossine uomo Taranto", realizzato dall’Associazione TarantoViva in collaborazione con l’Inca di Venezia. Il sodalizio ha realizzato un’analisi sulla presenza di diossina nel sangue dei cittadini.
È stata dunque effettuata un’analisi su campioni di sangue prelevati a 10 volontari residenti nella città di Taranto. L’esito degli esami, eseguiti a Venezia presso il Laboratorio Micro-Inquinanti Organici INCA, ha evidenziato la presenza di valori elevati di diossina; particolarmente consistente è risultata la presenza di Pcb (policlorobifenili).
TarantoViva ha condotto l’indagine con l’obiettivo di informare le Autorità competenti e chiedere loro un intervento tempestivo al fine di stabilire quali siano i reali effetti sulla salute della cittadinanza provenienti dall’esposizione alle diossine e mettere in atto, di conseguenza, provvedimenti efficaci e urgenti. Sarebbe auspicabile effettuare un censimento delle fonti di emissione presenti sul territorio e il loro monitoraggio costante; l’elaborazione di dispositivi di legge miranti alla drastica riduzione di tali emissioni; infine, la realizzazione di ricerche più estese ed approfondite per stabilire il reale stato di salute della cittadinanza.
A moderare la discussione sarà Roberto De Giorgi, consulente ambientale e responsabile della Rete Jonica per l’Ambiente di Taranto. Introdurrà i lavori Roberto Petrachi, vicepresidente di TarantoViva. Il dottor Mario Collura illustrerà i risultati dell’analisi sui campioni ematici, mentre il dottor Stefano Raccanelli (Direttore Laboratorio Microinquinanti Inca Venezia), relazionerà sulle considerazioni di metodo e la possibilità di condurre raffronti nazionali e internazionali sui risultati ottenuti
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