«E adesso che mi succederà?»
Siamo un'associazione di tarantini in maggior parte emigrati, ma anche residenti, tutti uniti dall'attaccamento alla nostra città, una città che per molti aspetti potrebbe apparire complicata da amare, ma che forse per i medesimi aspetti ci ispira un vincolo profondo. Le motivazioni per uno studio come il nostro, sui livelli di diossine in un campione di tarantini, sono evidenti.
Michele Tursi ha scritto che il 2007, rispetto all'ambiente tarantino, è stato l'anno della diossina, riferendosi al monitoraggio realizzato dall'Arpa sulle emissioni dell'Ilva. Già da alcuni anni però erano comparse stime secondo le quali la quantità di diossina liberata a Taranto aveva una portata estremamente rilevante.
Cosi da tempo discutevamo della possibilità di valutarne la presenza nelle persone e nei tarantini. Con l'impegno e la passione di tutti noi e soprattutto grazie all'impulso infaticabile ed alla determinazione a tutta prova del dott. Mario Collura oggi siamo in grado di fornire dati relativi ad un argomento cruciale.
Lo studio DIOSSINE UOMO TARANTO è stato reso possibile anche dalla grande disponibilità e dalla fattiva collaborazione del dott. Raccanelli dell'Inca di Venezia.
Pensiamo che le ricerche, gli approfondimenti e le analisi siano fondamentali per definire la situazione di tutti gli inquinanti che mettono in pericolo l'ambiente e la diossina è solo uno di essi. Infatti i risultati del nostro studio sollevano molti interrogativi: saranno realizzate altre ricerche sull'esposizione dei tarantini alle diossine? Saranno censite le fonti di emissione presenti sul territorio e saranno monitorate assiduamente o in continuo? Le emissioni complessive aumenteranno o diminuiranno e se diminuiranno in quali tempi?
Vorrei fortemente che lo studio DIOSSINE UOMO TARANTO fosse considerato anche un atto d'amore verso Taranto e verso i tarantini. un amore per la città che TarantoViva e altre associazioni presenti sul territorio hanno scelto di declinare non in proclami e atti d'accusa, che possono essere d'impatto ma restano laghi circoscritti di protesta. Abbiamo scelto di amare attraverso la conoscenza dei problemi, attraverso un approccio sistemico, scientifico e divulgativo al tempo stesso a quella che è la questione ambientale tarantina.
Per questo rilanciamo in questa sede la necessità di costiture una Consulta delle Associazioni ambientaliste locali: all'interno dei nostri gruppi di lavoro si sono formate competenze tecniche di alto livello, che desideriamo mettere a disposizione delle Istituzioni e della cittadinanza e che riteniamo debbano essere equiparate, per professionalità e attendibilità, agli altri soggetti decisionali di carattere istituzionale in campo.
Un atto d'amore che è stato espresso in primo luogo dai volontari che hanno accettato di sottoporsi alle analisi e che ringrazio. Una di queste persone, che non hanno avuto paura di conoscere una realtà spiacevole, dopo avere appreso l'esito delle analisi mi ha chiesto "E ADESSO CHE MI SUCCEDERA'?". Io ho dato una risposta tanto rassicurante quanto generica ed insoddisfacente. Oggi penso che sia giusto rivolgere questa domanda alle personalità presenti, soprattutto a chi si è assunto il compito di amministrare la nostra comunità.
Credo che questa domanda"ADESSO CHE MI SUCCEDERA'?" che potrebbero fare e farsi tutti i tarantini, sia la drammatica sintesi di tutta la questione ambientale tarantina. E' una domanda carica di inquietudine e di preoccupazione. Servono delle buone risposte.
Roberto Petrachi
Vice Presidente
Associazione TarantoViva
http://www.tarantoviva.it/corpo/iniziative/2008/DUT/contenuti/DUT_Petrachi.pdf
Diossine Uomo Taranto a cura del Dott. Mario Collura
http://www.tarantoviva.it/corpo/iniziative/2008/DUT/contenuti/DUT_Collura.pdf
Tumori Uomo Taranto a cura del Dott. Patrizio Mazza
http://www.tarantoviva.it/corpo/iniziative/2008/DUT/contenuti/DUT_Mazza.pdf
Dieci cose da fare assolutamente a cura di PeaceLink
http://www.peacelink.it/ecologia/docs/2529.pdf
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