Taranto, diossina 4 volte superiore alla media
Oltre 150 persone hanno partecipato all’incontro di TarantoViva intitolato "Diossine Uomo Taranto", un pubblico molto variegato, ma d’alto livello, tra giornalisti e magistrati, medici (tanti), Istituzioni. Roberto Petrachi, vice presidente di TarantoViva, parla piano, nel modo che gli è congeniale, nel descrivere il significato del monitaroggio, supportato nel merito e nel metodo da un centro di Venezia che raccoglie 36 università ( come preciserà il prof Pietro Tundo, dopo). Parla di questo come di " un atto d’amore verso la propria città".
Questo è sentirsi parte attiva di una comunità, nel segno che è meglio collaborare che protestare. E’ lo stile di questa associazione. Mario Collura ha fatto un bel lavoro, la presentazione della analisi del sangue a dieci volontari è preceduta da una ricerca medica sul tema diossina, unica per la sua chiarezza e per la ricchezza di dati. Mario sottolinea con forza che l’iniziativa non vuole, nè sostituirsi alle istituzioni preposte, ne pretende, per il tipo di campione utilizzato, di entrare nella letteratura internazionale.
L’iniziativa è’ un pretesto, o meglio una proposta strategica, come ha detto ieri in un incontro l’On Bonelli dei Verdi (oggi non poteva essere presente) perchè lamcia un segnale, offre uno spunto, chiede un impegno.
Il dott Raccanelli ed il Prof Tundo, di questo Ente di Ricerca riconosciuto a livello internazionale, illustrano il metodo usato e le iniziative fatte nel Veneto. Raccanelli, in privato mi parla del lavoro fatto a Marghera, nelle inchieste scottanti del Giudice Casson. Quando parla va al sodo e sembra un toro nell’arena. Da parte loro non un cenno di critica verso la relazione del Dr Mario Collura che, anzi, viene citato di continuo. Il Sindaco Stefàno interviene subito dopo le relazioni. La sua è una storia di medico innanzitutto e soppesa la sua esperienza nel campo per aver in anni lontani contribuito a far riconoscere la città ad alto rischio ambientale. Il Comune ora vuole fare di più, una richiesta partirà, verso il Ministero della Salute, per il monitoraggio e la cura dei cittadini esposti alle polveri sottili.
Qui s’innesca una polemica del presidente dell’Arpa Puglia che nel suo intervento critica questo andare in ordine sparso senza il ruolo dell’istituzione regionale (qui la polemica con il sindaco) e poi critica la iniziativa di TarantoViva, attaccandola severamente sul piano scientifico.
Ma se non ci fosse la credibilità dell’Inca che ne ha supportato il lato tecnico, si potrebbe dargli ragione. Ma ho detto prima il senso dell’iniziativa. Forse il prof Assennato dovrebbe chiedere scusa alla città. Difatti il dibattito prosegue con l’intervento del Dott. Mazza, ematologo oncologo dell’ospedale Moscati, che parla dal suo livello di frontiera e di tumori nuovi sui bambini che non sono conosciuti nella storia medica.
Prendono la parola i magistrati. il Dott Sebastio la dott.ssa Montanaro. La platea ascolta in silenzio la trentennale esperienza del tribunale di Taranto che, sulla storia della grande industria, ha costruito cultura giuridica con sentenze e condanne esemplari, verso chi pensa erronenamente che il diritto alla salute sia comprimibile. Concludono le associazioni con Peacelink che presenta dieci comandamenti e la Legambiente che fa la storia della vertenza ambientale sull’Ilva e la attualità della autorizzazione integrata ambientale.
Una dibattito da non archiviare, un altra pietra gettatta nello stagno della città, che ora è un moto di onde continuo. Come continua sarà l’attenzione di TarantoViva che è sentinella e talvolta esercito insieme
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