No al Rigassificatore: ecco perchè
Stamani si è tenuta la conferenza stampa convocata dal Comitato contro il Rigassificatore per illustrare le osservazioni allo studio sull’effetto domino” redatto per la “gasNatural” dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’ingegneria delle Georisorse (CINIGEO). Sono intervenuti Leo Corvace, Giulio Farella, Franco Sorrentino ed Alessandro Marescotti.
Nel suo intervento Leo Corvace ha criticato lo studio del CINIGEO soprattutto :
a) In quanto in contrasto con le previsioni del P.R.G. del porto e gli orientamenti espressi dal consiglio comunale contrari alla realizzazione di un rigassificatore a Taranto.
b) Poiché in contrasto con il progetto di realizzazione della piastra portuale attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un’opera strategica per la portualità dell’area jonica.
L’incompatibilità deriva da almeno due elementi :
1) il sito individuato per il rigassificatore dovrebbe servire come area di stoccaggio e trattamento della componente più tossica dei fanghi da dragare per l’allargamento del 4° sporgente e dell’adiacente darsena di San Nicolicchio.
2) il resto dei fanghi di questi dragaggi verrebbe smaltito per la prevista colmata dello specchio di mare tra l’ex yard Belleli e “Punta Rondinella”. Viene in tal modo meno l’ipotesi, caldeggiata dalla “gasNatural”, di poter invece utilizzare, per questa colmata, gran parte dei fanghi risultanti dal dragaggio per la realizzazione di un passo per consentire l’attracco delle gasiere al terminale di rigassificazione. Di conseguenza risulta ancora più complessa la problematica della loro destinazione.
c) Per il mancato esame del rischio costituito dal progetto di costruzione, in località “Punta Rondinella”, di un deposito per lo stoccaggio di carburanti. La società “Basile Petroli s.p.a.” ha già ottenuto dal comune di Taranto la relativa licenza edilizia nel 2005. L’impianto sorgerebbe a circa 400 metri dal sito del rigassificatore e rientra tra le attività sottoposte alla direttiva “Seveso”.
d) omette di considerare la dispersione dei vapori di boil - off espulsi nell’atmosfera dal rigassificatore. La problematica non può essere elusa ai fini della valutazione del rischio soprattutto tenendo in considerazione possibili fonti di ignizione presenti nell’area come le due torce permanentemente accese della raffineria ed il frequente passaggio di treni lungo la rete ferroviaria elettrificata. Occorre altresì rilevare il rischio rappresentato, per la dispersione di una nube di vapori boil – off, dall’alta temperatura dei fumi in uscita dai camini della “Raffineria ENI R&M” : E1..175 °C - E2..180 °C – E3..165 - E4..180 - E7..210 - E8..195 - E9..200 – E10..350. Questi camini detengono anche altezze diverse, da 40 a 120 metri.
e) Appare superficiale nella parte dedicata al rischio connesso al trasporto di merci pericolose e non tiene conto della casistica di incidenti accaduti lungo la Statale Jonica. Non si considera il rischio rappresentato dal trasporto delle merci pericolose tramite ferrovia, nonostante il deragliamento avvenuto alla stazione di Taranto nel Novembre scorso. Il treno era passato da pochi minuti vicino alla cisterne della raffineria. Ovvero a qualche centinaio di metri dal sito del rigassificatore.
- Per Alessandro Marescotti il vizio di fondo dello studio del CINIGEO è di delimitare in partenza ciò che è “ragionevolmente ipotizzabile” escludendo del tutto altri scenari teoricamente “possibili” come la collisione di una nave metaniera con una petroliera o un sottomarino a propulsione nucleare (base NATO in Mar Grande), l’attentato terroristico o la caduta di un veicolo sul rigassificatore (traffico aereo civile e militare da e per Brindisi, Gioia del Colle, portaerei Garibaldi). Non viene neanche preso in considerazione il “Sandia Report” (del dicembre 2004) del Dipartimento dell’Energia degli USA nel quale si simula un incidente ad una metaniera con rottura dello scafo. Tale accadimento, a livello locale, potrebbe comportare effetti devastanti per la vicinanza della raffineria al rigassificatore. Marescotti ha anche richiesto l’inserimento sul portale ambiente della Regione di tutte le osservazioni del “Comitato contro il rigassificatore” e l’indizione di un forum.
Giulio Farella ha rilevato come lo studio del CINIGEO costituisca la quarta documentazione fornita dalla “gasNatural” per sopperire alle vistose lacune di volta in volta riscontrate dal Ministero dell’Ambiente e dal “Comitato” e delle associazioni ambientaliste con le loro osservazioni. E questo nonostante tutte le rassicurazioni fornite sulla validità del progetto di rigassificatore da parte della “gasNatural” .
Franco Sorrentino si è soffermato sull’importanza del decollo dell’attività portuale per l’area jonica. Il progetto di rigassificatore contrasta con queste previsioni di sviluppo e rende insormontabile la risoluzione della problematica dei dragaggi.
Infine il “Comitato contro il Rigassifcatore” ha espresso forti critiche nei confronti delle posizioni molto ambigue espresse dalla Provincia e dal presidente Gianni Florido nel merito della vicenda rigassificatore. Si è ricordato come quest’ultimo abbia, nel corso della campagna elettorale per le amministrative, assunto una posizione contraria al rigassificatore salvo rimangiarsi il tutto nell’ audizione del 30 Gennaio promossa dal comitato regionale per la VI.A.
Taranto, 19 Febbraio 2008
Per il Comitato contro il Rigassifcatore,
Antonietta Podda, Leo Corvace, Alessandro Marescotti, Giulio Farella, Franco Sorrentino, Peppe Cicala
Il Comitato Contro il Rigassificatore di Taranto su Wikipedia
Con un'azione di cyberattivismo, il Comitato contro il rigassificatore di Taranto ha modificato la voce "Gas Natural" su Wikipedia, la più importante encliclopedia su Internet. La multinazionale veniva presentata sul web in modo molto ufficiale e la voce di Wikipedia sembrava quasi un opuscolo aziendale.
Sfruttando i poteri di modifica sul web che l'enciclopedia offre, gli attivisti del Comitato hanno aggiunto questo paragrafo:
Opposizioni ai rigassificatori della Gas Natural
Sia a Taranto sia a Trieste vi sono state opposizioni ai progetti della Gas Natural finalizzati alla realizzazione di terminali di rigassificazione. A Taranto il Consiglio Comunale in una delibera del 15 gennaio 2008 ha espresso la sua contrarietà al progetto in quanto il rigassificatore proposto dalla Gas Natural sorgerebbe a 775 metri dai serbatoi dell'Agip in un'area dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale e su cui insistono altri otto impianti a rischio di incidente rilevante. L'opposizione si è espressa con la presentazione presso la Commissione di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) di apposite controdeduzioni allo Studio di Impatto Ambientale della Gas Natural. A Trieste si è costituito un Comitato per la salvaguardia del Golfo che si oppone ai due rigassificatori proposti (Gas Natural e Endesa).
La modifica all'enciclopedia è consultabile su http://it.wikipedia.org/wiki/Gas_Natural
Apprendiamo infine che giovedì 21 febbraio presso la Presidenza della Regione Puglia si terrà una conferenza stampa nella quale verrà illustrato e sottoscritto un accordo "teso ad individuare e realizzare azioni comuni in materia di salvaguardia ambientale", si legge nel comunicato della Regione.
Lascia sempre più perplessi il comportamento della Regione Puglia che, nel bel mezzo della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del rigassificatore della Gas Natural, si appresta a firmare un Protocollo di intesa "in materia ambientale" con la Fondazione Gas Natural.
La Fondazione Gas Natural e Gas Natural sono due facce della stessa medaglia. Dal punto di vista ambientale ci propongono già il rigassificatore e questo ci basta e avanza. Non vogliamo convegni, pubblicazioni e altre iniziative "ambientaliste" di facciata che sono mirate a "zuccherare" una pillola che non vogliamo ingoiare.
L'Assessore Regionale all'Ecologia Michele Losappio invece di firmare questi protocolli farebbe bene a bocciare il rigassificatore di Taranto che è un impianto a rischio di incidente rilevante in un'area ad alto rischio di crisi ambientale. Un assessore così, che non arriva a prendere posizione su cose talmente evidenti, lascia veramente stupiti. Ma è veramente paradossale che sigli "protocolli ambientali" con la fondazione dell'azienda sottoposta alla VIA.
Per il Comitato contro il rigassificatore
Espedito Alfarano
Concetta Braccioforte
Peppe Cicala
Giuseppe D'Aloia
Antonella De Palma
Giulio Farella
Francesco Maresca
Alessandro Marescotti
Luigi Oliva
Antonietta Podda
Vincenzo Quazzico
Gianluca Scafa
Cosimo Semeraro
Vincenzo Simonetti
Allegati
Controdeduzioni_31-01-2008
214 Kb - Formato pdfAlleghiamo le nuove Controdeduzioni redatte dal Comitato Contro il Rigassificatore di TarantoLicenza: Pubblico Dominio
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