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«Latte e diossina, masserie al setaccio»

La vicenda del latte alla diossina, su cui la magistratura ha aperto un fascicolo, è scoppiata dopo che venne segnalata la presenza di un grosso gregge di capre e pecore che pascolava nei terreni che si trovano adiacenti all’acciaieria llva
4 marzo 2008
Fonte: TarantoSera

- TARANTO - In attesa che da Teramo arrivino i risultati degli esami effettuati sui campioni di latte prelevati nelle stalle che gravitano intorno alla zona industriale, che dovranno chiarire se e in che percentuale sia presente la diossina nell’alimento, i veterinari dell’Asl continuano a battere al tappeto le masserie di Taranto e provincia.

Come il dottor Michele Conversano, dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria tarantina, riferisce, “i controlli sul latte sono condotti abitualmente e giornalmente con estrema meticolosità. Gli esami microbiologici sono fondamentali per garantire la salubrità dell’alimento. E questo è un controllo che viene effettuato da sempre”.

Adesso, la necessità di tenere sotto controllo un nuovo elemento, ovvero la presenza nel latte di agenti inquinanti derivanti in particolare dalla lavorazione dell’acciaio, dà alle analisi un angolazione ben precisa.

La vicenda del latte alla diossina, su cui la magistratura ha aperto un fascicolo, è scoppiata dopo che venne segnalata la presenza di un grosso gregge di capre e pecore che pascolava nei terreni che si trovano adiacenti all’acciaieria llva. Dopo quella segnalazione la Questura di Taranto avviò le indagini, mentre i tecnici dell’Asl raccolsero i campioni di latte ovicaprino nelle masserie che sorgono nei dintorni della zona industriale.

Quei campioni sono approdati a Teramo, l’unico laboratorio in grado di effettuare analisi così specifiche, ed allo stesso tempo assolutamente nuove, visto che si concentrano su sostanze prodotte dall’inquinamento industriale. Che la diossina sia presente nel cibo che arriva sulle nostre tavole, lo ha dimostrato nei giorni scorsi PeaceLink, che ha fatto analizzare una forma di formaggio. I risultati dell’esame hanno rilevato tracce abbastanza rilevanti di diossina.

Centrosinistra a Statte: l’isola felice. Ma è proprio così?

Io non direi. Come a livello nazionale il partito democratico sceglie di andare da solo per le elezioni politiche (scelta incomprensibile) visto che è molto lontano dalla percentuale che gli consentirebbe di vincere, così a Statte se si votasse il 13 e 14 aprile prossimi per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale accadrebbe la stessa cosa: la Sinistra l’ Arcobaleno non sosterebbe la candidatura a Sindaco di Angelo Miccoli.

Le ragioni di questo sicuro scenario sono molteplici. Tra le più evidenti sicuramente c’è l’indifferenza assunta dopo le elezioni dell 2006, che vide Miccoli vincitore, nei confronti dei partiti della Sinistra l’ Arcobaleno che persiste ancora oggi, senza nessun confronto sulle decisioni politico-amministrative. L’altra ragione è la deludente politica sui problemi ambientali che in qualche caso è stata addirittura di indifferenza, come ad esempio per l’ultima denuncia da me fatta sui rischi della diossina a Statte, passata inosservata dai rispettivi sindaci di Statte e Taranto, visto che a oggi non c’è stata alcuna risposta alla mia interrogazione urgente presentata il giorno 4/02/ 2008 (dove si chiedeva un ordinanza urgente per vietare attività di pascolo e di agricoltura nelle immediate vicinanze della grande industria.)

Ma nulla è perso visto che l’amministrazione Miccoli ha ancora davanti a se tre anni per continuare ad amministrare, quindi ci dovrebbe essere tutto il tempo per una verifica politico programmatica che potrà ricompattare il centrosinistra, facendolo ripartire dai temi vincenti della campagna elettorale del 2006.

Credo che l’ambiente debba essere uno dei temi centrali dell’attuale campagna elettorale. Ormai negli ultimi tempi noto una forte spinta dal basso attraverso la costituzione di comitati e associazioni ambientaliste (Bambini contro l’inquinamento, Taranto Città Futura, Taranto Viva, ecc.) sul nostro territorio, che hanno le idee chiare su come ridurre l’inquinamento a Taranto, causa di moltissime malattie (a tale proposito contesto fortemente i dati sulle emissioni divulgati dall’ILVA, ricordando che le rilevazioni devono essere fatte con gli impianti in attività e a regime.)

Per concludere dico che la questione ambiente a Taranto non può più attendere e propongo quindi ai candidati della Sinistra l’ Arcobaleno del nostro territorio alle prossime elezioni politiche di attuare un impegno forte a ridurre le emissioni di diossina ed altri inquinanti nell’immediato, mentre di presentare al prossimo governo un piano a medio termine di totale dismissione di tutte le arie a caldo delle industrie tarantine, perchè è la città che ce lo chiede e solo cosi possiamo dimostrare come sinistra di voler realmente voltare pagina sulle questioni ambientali.

Per La Sinistra L’Arcobaleno
Vincenzo Conte
Statte

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