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Lotta all’inquinamento, l’Arpa promette:

«Taranto è la priorità assoluta»

Il sindaco: non siamo di serie B, pretendiamo risposte adeguate. Ieri la firma dell’intesa tra Comune e Agenzia regionale per la protezione ambientale con la quale quest’ultima si occuperà delle centraline per il controllo dell’aria. Assennato, che oggi incontra Vendola, dichiara: «La cabina di regia per combattere l’inquinamento deve essere qui. Se entro due anni non sarà così, avremo perso tutte le opportunità»
6 marzo 2008
Maria Rosaria Gigante
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- «Una situazione sanitaria preoccupante, inquietante. Pretenderemo risposte adeguate. Non siamo cittadini di serie B. Altrove, dove le persone sono a rischio dal punto di vista dell’esposizione all’inquinamento ambientale, si fanno costanti monitoraggi della salute». Il sindaco Ezio Stefàno lega l’impegno sottoscritto, ai fini della prevenzione dell’aria, con l’Arpa regionale e la propria responsabilità di autorità sanitaria locale ai fini della tutela della salute della popolazione tarantina. Ed annuncia che dopo aver contribuito per l’attribuzione della Cardiochirurgia a Taranto (alla casa di cura privata Villa Verde), subito dopo la tornata elettorale dispiegherà le forze per una battaglia decisiva per ottenere a Taranto la Chirurgia toracica. «Costi quel che costi.

E’ impensabile che in una città, così duramente colpita da un alto indice di tumori al polmone, la gente debba anche recarsi fuori per fare un intervento» dice il sindaco. Da parte sua, il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, annuncia l’avvenuta pubblicazione del Registro tumori jonico-salentino, uno strumento utile per conoscere come e quanto ci si ammali di cancro. Ma soprattutto Assennato annuncia la sua offensiva per identificare la città di Taranto «come priorità assoluta». Lo farà anche quest’oggi con il presidente della Regione, Nichi Vendola, a cui sostanzialmente chiederà un’accellerata per la realizzazione a Taranto di un Centro di eccellenza per l’ambiente e la salute.

Occorrerà uno sforzo della stessa Regione. «La cabina di regia per combattere l’inquinamento deve essere qui - dice -. Se entro due anni non avremo qui un Centro di eccellenza, avremo perso tutte le opportunità». Sono le questioni che emergono quasi alla conclusione di un incontro ieri al Comune che doveva servire - e serve - a firmare una convenzione con cui lo stesso Comune cede in comodato d’uso all’Arpa il proprio parco di centraline per il monitoraggio dell’aria, praticamente abbandonate a se stesse.

L’Arpa (con un costo annuo di 25 mila euro per ciascuna centralina) rimetterà in funzione le apparecchiature (entro l’estate) e le integrerà con la propria rete di monitoraggio, fornendo settimanalmente al Comune i dati sul monitoraggio dell’aria. In pratica, è la premessa per una azione che promette d’essere molto più efficace. Il Comune stringe alleanza con l’Arpa di cui riconosce l’ampia e consolidata competenza scientifica e a cui chiede di essere sostenuta nelle eventuali decisioni che dovessero essere prese a tutela dell’ambiente e della salute della popolazione.

In realtà, la firma alla convenzione da parte del sindaco Stefàno e del direttore generale Assennato, sembrano chiudere anche qualche attrito avuto nei mesi e nelle settimane passate, nonostante l’esplicita negazione da parte di Stefàno di ogni «querelle». Riallacciando il filo dei ricordi del passato che li ha visti allievi degli stessi docenti universitari, Stefàno parte proprio da quella profonda stima che li ha sempre legati.

Insomma, pace fatta nell’interesse anche e soprattutto della popolazione che attende di conoscere dati certi e misure concrete. Certo, non si parte da zero, ma per taluni versi è come se lo fosse. Purtroppo, dati ed indagini pure effettuate in passato sono dispersi. Come frantumate appaiono anche le risorse finanziarie erogate dalla Regione ai vari enti locali perché siano poi girati eventualmente all’Agenzia regionale e che, più proficuamente, potrebbero essere indirizzati all’Agenzia regionale col risultato di una razionalizzazione di spese ed attività.

Assennato è chiaro: «La situazione è difficile. Ma dobbiamo fare tutti insieme uno sforzo sinergico. Occorrono per questo tutte le competenze necessarie, di enti, università, centri di ricerca, per venire a capo delle reali fonti di inquinamento». Insomma, sapere esattamente da dove e quanto si inquina e con quali sostanze. Una sfida che spaventa. E non poco

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