Critica la qualità dell'aria in città
Calano le emissioni da trasporto nelle città italiane, ma la qualità dell'aria rimane critica. Cresce la produzione dei rifiuti, che tra il 2002 e il 2006 ha registrato un incremento del 5,1% nelle grandi città e dell'8,9% nella media nazionale. I dati emergono dal quarto rapporto Apat sulla qualità dell'ambiente urbano presentato a Roma. Le città, però, sono sempre più verdi. Il presidente dell'Apat Giancarlo Viglione ha ricordato che le informazioni contenute nel rapporto sono «un presupposto per pianificare interventi». Il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio ha sottolineato che la conoscenza della situazione «è un elemento essenziale per affermare un sistema più sostenibile per l'ambiente» e per coinvolgere i cittadini.
Aria e traffico. Le emissioni totali di polveri sottili (PM10) diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000, dal -4% di Taranto al -67% di Brescia. In particolare, il contributo del settore «trasporti su strada», pur rimanendo la principale fonte di emissioni nella maggior parte delle città, ha registrato decrementi significativi: dal 29% di Prato all'82% di Brescia. Andamento analogo si registra per ossidi di azoto e di zolfo. I dati sulle emissioni di Pm10 segnalano che il trasporto su strada è il principale fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate. In 11 città supera il 50% del totale con punte a Roma, Torino e Messina dove è superiore al 60 per cento. Sul fronte degli ossidi di azoto in 18 città la metà o più delle emissioni è dovuto al traffico, con l'eccezione di Venezia e Taranto dove l'industria fa la parte da leone con il 74% e il 91 per cento. Cresce il numero di veicoli in città, anche se in modo non omogeneo, visto che Milano registra un calo, mentre al Sud cresce il numero delle quattroruote: Taranto, per esempio, segna un + 10,8%, mentre Napoli registra un calo del 6 per cento. Roma è la città con più auto ogni mille abitanti, anche se nell'ultimo anno registra un calo del 4,5 per cento. Aumentano le vetture a basse emissioni con le Euro 4 che superano il 10% in tutte le città. In salita anche il numero dei motocicli e dei veicoli commerciali leggeri.
Rifiuti. Cresca la mondezza nel Belpaese, con una media dell'8,9%, e un incremento medio nelle grandi città del 5,1 per cento. La produzione dei rifiuti cresce, dunque, meno nelle grandi città, dove però diminuisce la popolazione. Nel 2006, infatti, nelle grandi città si registra una produzione di 622 chili per abitante, 72 in più rispetto alla media nazionale. La raccolta differenziata vede i migliori risultati a Padova (39%), seguita da Torino (36,7%) e Brescia (35,8 per cento). Restano al di sotto del 10% città come Cagliari, Napoli, Catania e Messina.
Acqua, gas ed energia. Diminuisce il consumo di acqua per uso domestico e riscaldamento nelle 24 città sotto l'obiettivo dell'Apat (dai 75,3 metri cubi del 2000 ai 69,4 del 2006. Le città meno «risparmiose» sono state Torino, Brescia e Roma. Le migliori, invece, Livorno, Foggia e Prato. Il consumo del gas pro capite per uso domestico, invece, è in salita. Dato molto evidente a Palermo, Catania, Genova e Bari. Dati in calo, invece, a Milano, Brescia e Cagliari. Sul fronte del consumo dell'energia elettrica per uso domestico i consumi più bassi pro capite si registrano a Foggia, mentre Cagliari e Roma si classificano come le città più «energivore». Il mare si conferma generalmente pulito con il 91,3% di acque balenabili. La situazione appare critica solo a Roma e Manfredonia.
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