Scattano le verifiche sulla ex Matra
Nell’ex capannone in cui si effettuava la manutenzione di trasformatori alimentati da pcb, il nocivo policloribifenile, sono scattati gli accertamenti disposti dai magistrati ed affidati alla Asl ma anche ai carabinieri del Noe. Si vuole capire se esiste un nesso di casualità tra la contaminazione delle pecore che pascolano in terreni non molto lontani dal sito industriale chiuso da tempo, e la ex Matra.
Per questo sono partite le nuove analisi, ma nel frattempo si sta pensando di delimitare il sito in cui sono stati riscontrati livelli di pcb 10.000 volte superiori a quelli consentiti dalla legge. Questo per evitare qualsiasi intrusione. Del sito, in cui sono stoccati diversi fusti ancora pieni di pcb, si era occupato TarantoSera nell’edizione di venerdì pubblicando un ampio reportage fotografico.
Intanto sono attese per oggi le analisi effettuate in altre masserie della zona. Per ora restano due gli allevamenti i cui prodotti sono risultati positivi alle diossine ed al pcb. masserie nelle quali ci sono quattrocento ovini e caprini ancora sottoposti a vincolo sanitario. Circostanze che ovviamente avevanbo fatto scattare l’allarme in città ingenerando una sorta di psicosi.
Allarme che è stato attenuato dopo che proprio venerdì i test effettuati in altri sette allevamenti del tarantino avevano dato esito negativo. Segnali positivi che ovviamente non hanno bloccato l’attività degli inquirenti che sono fermamente intenzionati ad individuare i responsabili dell’inquinamento.
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