Alimenti contaminati da diossina. Perché è scoppiato lo scandalo
I limiti di emissione di diossina dagli impianti siderurgici sono esageratamente alti, i più alti d'Europa. Li ha fissati Berlusconi nel 2006 poco prima che cadesse il suo governo.
Ma il governo Prodi ha abbassato lo scandaloso limite di 10000 nanogrammi a metro cubo calcolati in concentrazione totale?
Assolutamente no.
E ha abbassato il limite massimo di diossina che può essere tollerato nel terreno dove pascolano gli animali?
Neppure.
E sono state create attorno agli stabilimenti più inquinanti delle "fasce di rispetto" dove vietare il pascolo e le coltivazioni?
Macché.
E quante analisi sono state fatte dalle autorità sanitarie sulle arance e sulle olive coltivate attorno all'Ilva di Taranto?
Noi non ne sappiamo nulla, eppure cerchiamo di informarci. Solo ora sono scattate le prime indagini sulle olive.
«Una soluzione è a portata di mano».
Quale, scusi?
«Dobbiamo puntare a salvaguardare le fasce di territorio attorno allo stabilimento dell´Ilva».
Cioè?
«Vietare qualsiasi coltivazione e che gli animali bruchino disinvoltamente l´erba di quei siti. L´Unione europea del resto vuole fare scattare un provvedimento di questo tipo per le aree a destra e a sinistra delle autostrade. Le chiameranno zone cuscinetto».
Fonte: Repubblica 29/3/08
Per saperne di più: http://tinyurl.com/2ty2dg
Neanche per sogno, eppure li avevamo richiesti.
E perché è scoppiato lo scandalo delle mozzarelle e del latte alla diossina?
Perché i governi hanno tenuto irragionevolmente alti i limiti delle emissioni di diossina e di PCB nei terreni. Salvo poi dover fare i conti con i limiti della normativa europea fissati da un regolamento a cui l'Italia non può derogare. Se avessero potuto - è legittimo pensare - i governi che fino a ora ci hanno malgovernato avrebbero innalzato i limiti di diossine e PCB anche negli alimenti che mangiamo: ma non è stato possibile. Infatti il regolamento europeo sulla sicurezza alimentare è ferreo e ha valore cogente in tutto il territorio europeo, non ha bisogno di leggi che lo recepiscano e non possono essere manipolati a piacimento i valori limite.
Stiamo preparando un dossier per raccontarvi questa storia: la storia di una vergogna nazionale.
E' la storia di come la politica di governo ha trascurato la salute alimentare. E i controlli sulla diossina negli alimenti sono partiti seriamente solo quanto il danno era fatto.
RASSEGNA STAMPA
Le analisi confermano l'allarme diossina lanciato da PeaceLink. La Regione Puglia convoca un vertice, partono le indagini
Titolo: "Latte alla diossina. E' disastro colposo".
Sommario: "Latte al veleno. Dalle analisi arriva la conferma: diossina e pcb".
"TARANTO - Nel latte ci sono diossina e policlorobifenili. Lo hanno confermato le analisi dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Scattato l’allarme generale: stamattina convocato d’urgenza un vertice in Regione: probabile che si arrivi a vietare la vendita dei prodotti caseari. La Procura ipotizza il disastro colposo".
Fonte: 21 marzo 2008 - Taranto Sera
Titolo: "Ufficiale, c'è diossina nel formaggio"
Sommario: "Il presidente Vendola ha convocato tre assessori regionali, il prefetto e il direttore generale Colasanto per prendere misure urgenti"
Fonte: La Gazzetta del mezzogiorno 21/3/2008
Titolo: "C´è diossina nel latte di Taranto"
Sommario: "Vertice oggi in Regione. Il bestiame rischia l'abbattimento. L'allarme dell'Istituto zooprofilattico. Il sindaco: pronti a impedire la vendita di quei latticini. L'assessore Losappio: siamo nei limiti di legge, ma non possiamo giustificare i dati".
Fonte: Repubblica-Bari 21/3/2008
Autore: Giuliano Foschini
Per approfondire: http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/25517.html
Chi governa tenta di minimizzare, ma la Procura fa partire un'inchiesta
Titolo: "Peacelink non molla: assicurazioni da copione"
Sommario: "La Procura di Taranto valuta il problema. Presto al lavoro un pool di magistrati. La denuncia è stata fatta nei giorni scorsi da Peacelink ed è stata confermata dalle analisi fatte dall'istituto zooprofilattico di Teramo".
23 marzo 2008 - Cesare Bechis - Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Per approfondire: http://www.peacelink.it/ecologia/a/25537.html
Titolo: "Diossina, dopo il latte si indaga sugli animali dell'allevamento"
"Ed ora si indaga anche su organi e tessuti degli animali del gregge dell'azienda zootecnica Quaranta, situata a ridosso dell'area Ilva e che utilizzava il sistema del libero pascolo, a cui è stato imposto il vincolo sanitario. Dopo i campioni sul latte, anche i campioni di organi e tessuti (...)
I tessuti e gli organi inviati sono di una pecora che è deceduta nella notte tra sabato e domenica. Di fatto, i veterinari dell'Asl hanno anticipato i tempi per questo tipo di indagine cogliendo l'opportunità della morte di un animale, avvenuta quasi sicuramente per vecchiaia, per non abbattere un animale su cui effettuare le indagini".
Titolo: "Pascolare vicino all'ILVA? Un' assurdità"
"Così Carmine Palma, direttore di Confagricoltura Taranto, mette in guardia dalle semplificazioni e dai rischi d'allarmismo dopo il singolo caso di Statte dove sono stati rilevati diossina e policlorobifenili in un campione di latte ovino (...) Bisogna chiarire - aggiunge Palma - che il latte bovino delle nostre aziende è sottoposto a rigorosi controlli di qualità. Altro discorso è quello delle zone di pascolo, come nella vicenda di Statte: pascolare vicino all'Ilva non doveva essere possibile già prima, non solo adesso che si è scoperto che qualcosa non va".
Fonte di entrambi: Gazzetta del Mezzogiorno - 26 marzo 2008 - Maria Rosaria Gigante
Per saperne di più: http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/25564.html
Taranto. Indagini su olio e diossina
Titolo: "Diossina, controlli anche sugli ulivi"
Sommario: "Tracce nei pressi dell'Ilva. Referendum per chiudere il siderurgico
Fonte: Repubblica-Bari 28/3/2008
Autore: Mario Diliberto
"L'allarme diossina a Taranto si sposta anche sull'olio e sugli ulivi. Almeni su quelli che sono stati scovati nella zona a ridosso dell'area industriale del capoluogo jonico. Proprio lì si sono contaminate le pecore e le capre di due allevamenti, risultate positive non solo alla diossina ma anche al pcb. Si tratta di oltre quattrocento animali che ora rischiano di essere abbattuti. Nel corso del controllo effettuato sul territorio, però, gli ispettori della Asl hanno individuato un uliveto e questo ha fatto scattare in automatico l´accertamento. "Occorre comprendere in quali aziende sono finite quelle olive e se sono state utilizzate per produrre olio" spiega il dottor Michele Conversano, direttore del centro multizonale di prevenzione della Asl ionica. La preoccupazione riguarda l´olio in quanto diossina e pcb, i pericolosi policlorobifenili di produzione industriale, hanno la caratteristica di concentrarsi nelle sostanze grasse. Eventuali contaminazioni chimiche saranno chiarite dalle analisi".
Per approfondire: http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/25591.html
Titolo: "Diossina nei campi, controlli a tappeto"
Sommario: "Ulivi sorvegliati spaciali. l'Asl: "Le olive ne assorbono grande quuantità"
Fonte: Repubblica-Bari 29/3/2008
Autore: Giuliano Foschini
"Il pericolo è che, dopo quello sulle mozzarelle, possa in qualche maniera anche scattare l'allarme su un altro prodotto Doc di eccellenza di Puglia".
La risposta della società civile
"No all'inquinamento, 10 mila in corteo" (Gazzetta del Mezzogiorno 30/3/2008)
Un laboratorio fortunato: "diossina sotto la soglia di rilevabilità"
Titolo: "Non c'è diossina in sei campioni di latte"
"Non c'è diossina in altri sei campioni di latte prelevati da altrettante aziende zootecniche dell'area di Crispiano, Mottola e Massafra ed inviati dal Dipartimento prevenzione dell'Asl all'Istituto Bonasisa di Foggia, un centro privato accreditato. I risultati sono giunti ieri sera e hanno fatto tirare un respiro di sollievo ai responsabili sanitari. In quattro campioni i valori riscontrati sarebbero al di sotto della rilevabilità degli stessi strumenti. Negli altri due sarebbero ben al di sotto del limite consentito"
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno, 29/3/08 - Maria Rosaria Gigante
Titolo: "Diossina: negativi altri 6 campioni di latte".
"Continuano i controlli dell'Asl nelle aziende ovicaprine. A giorni giungeranno all'Asl i risultati dei prelievi effettuati in altri tre allevamenti ed alla Centrale del latte. Risultati negativi per altri campioni di latte ovicaprino sottoposto ai test per il rilevamento dell'eventuale presenza di diossina o pcb"
Fonte: 31 marzo 2008 - Corriere del Giorno
Una constatazione, forse "inopportuna", la facciamo: il laboratorio Bonasisa di Foggia è l'unico a non aver mai trovato diossina e PCB al di sopra della norma nei campioni distribuiti ai laboratori specializzati dalle autorità sanitarie nell'ambito dell'indagine tarantina. Infatti - stando a quanto si legge dalla cronaca di cui sopra - su 6 campioni analizzati, ben 4 campioni risulterebbero "sotto la soglia di rilevabilità" della strumentazione del laboratorio, mentre i restanti 2 sarebbero largamente al di sotto dei limiti di diossina e PCB.
Se si consulta il rapporto di prova sulle diossine nel formaggio - rilasciato a PeaceLink da un laboratorio specializzato nelle analisi delle diossine e dei PCB e dotato di spettrometro di massa ad alta risoluzione - si vedrà che oltre ai picogrammi sono stati trovati anche i decimi, i centesimi, i millesimi e i decimilesimi di picogrammo, ossia la virgola arriva - per le singole diossine e per i furani - fino alla quarta cifra decimale a partire dal picogrammo (che è già il millesimo del miliardesimo di grammo).
Si veda
http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/docs/2567.jpg
Ma ad essere così "pessimista" nel trovare le diossine non era solo il laboratorio a cui ci eravamo rivolti. Infatti il ministro dell'Agricoltura Paolo De Castro aveva dichiarato: "Diciamolo una volta per tutte: la diossina è presente in tutti i nostri alimenti. Da sempre". Quindi è stato proprio fortunato il laboratorio di Foggia ad ottenere campioni così "puliti": quei dati smentirebbero persino il nerissimo pessimismo del Ministro. Ministro: sorrida! Abbiamo trovato cibi veramente incontaminati nella provincia di Taranto!
Nessuna analisi di diossina è pubblica, tranne quella di PeaceLink
Ma il dato di fondo su cui vale la pena riflettere veramente è che su questioni così importanti siamo tutti legati all'indiscrezione giornalistica. Per volontà politiche, infatti, rimangono segreti i certificati delle analisi sulla diossina. Una chiara analisi alla luce di dati precisi non si è in grado di farla.
Si brancola fra le parole, non si hanno i numeri sotto mano.
Perché allora non li si rendono pubblici tutti i dati della analisi con la stessa trasparenza con cui ha agito PeaceLink pubblicato sul web i rapporti di prova?
Lo abbiamo chiesto assieme a Medicina Democratica, all'AIL e al Comitato per Taranto. Dalla Regione Puglia fino ad ora non è giunta ancora nessuna risposta in merito.
Perché è importante condividere i dati con il pubblico: ecco cosa dice l'EFTA
L'emergenza diossina ha generato allarme e ha avviato una mobilitazione senza precedenti nell'accertare i livelli di sicurezza alimentare. Sarebbe ingeneroso e sbagliato criticare tutto e tutti. Come PeaceLink abbiamo spesso apprezzato tutti gli sforzi messi in atto da persone come il prof. Giorgio Assennato, direttore Generale dell'Arpa di Puglia, o come il dott. Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Taranto. E' stata avviato un percorso nuovo che rispetto a un passato non trasparente. Sappiamo che questa strada incontrerà molte risistenze ed è nei confronti di queste resistenze che vogliamo appuntare le nostre critiche, non nei confronti di chi ha avviato un percorso che ascolta le esigenze dei movimenti della società civile.
In base a queste considerazioni a maggior ragione chiediamo la pubblicità dei dati dei controlli presenti e passati nel campo della sicurezza alimentare.
Oltre ai limiti di legge del regolamento CE 1881/2006 (sul controllo di diossine e pcb negli alimenti), lo stesso regolamento fa riferimento (lo indica come strumento) ad una raccomandazione dell'Autorità alimentare europea EFTA (che alleghiamo a questa pagina web) che fissa dei livelli d'azione per diossine e pcb negli alimenti.
Per esempio nel latte e derivati si parla di 2 picogrammi di diossine e 2 picogrammi di PCB.
E' interessante notare che nei campioni di latte (di cui si conoscono solo in via ufficiosa delle vaghe indicazioni sulla positività e negatività), alcuni di questi, seppure a norma rispetto ai 3 pg di diossine e ai 6 pg totali, potrebbero aver superato i "livelli di azione".
Quindi di tutti i campioni analizzati da alcuni laboratori vi potrebbero essere anche quelli che - venché sotto i limiti di legge - tuttavia superano i "livelli d'azione" indicati dall'autorità EFTA.
In questa prospettiva è ancora più importante che le autorità rendano pubblici i dati, perché non basta dire che sono "a norma" ma bisogna vedere anche se non sia raggiunto un "livello d'azione" che in questo caso è più restrittivo della norma.
Allegati
Sicurezza degli alimenti, ecco cosa raccomanda l'EFTA
80 Kb - Formato pdfOltre ai limiti di legge del regolamento CE 1881/2006 lo stesso regolamento fa riferimento a questa raccomandazione (che alleghiamo) dell'Autorità alimentare europea EFTA la quale fissa dei livelli d'azione per diossine e PCB negli alimenti.
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