Appello per una reale prevenzione nei luoghi di lavoro
Qualche giorno dopo i cinque decessi in una azienda di Molfetta addetta al lavaggio di cisterne industriali la Giunta Regionale Pugliese ha deliberato un piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro che recepisce un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2007 intitolato "Patto per la salute nei luoghi di lavoro".
La delibera stanzia un milione e duecentomila euro per elevare il numero di operatori dei servizi per la prevenzione nei luoghi di lavoro e per fornirli di attrezzature minime tra cui le automobili.
Dalla delibera emerge che le forze oggi a disposizione delle ASL per effettuare i controlli nei luoghi di lavoro sono debolissime e formalmente composte dai seguenti numeri: Brindisi 1 medico, 4 Tecnici della prevenzione, Taranto 1 medico 9 tecnici della prevenzione, Bari 10 medici e 19 Tecnici della prevenzione.
La delibera prosegue col dire che gli standard previsti per queste figure professionali sono di un medico ogni 65.000 abitanti e di un tecnico ogni 30.000. Pertanto a Brindisi, secondo questi calcoli mancherebbero 5 medici e 9 tecnici della prevenzione, a Taranto 8 medici e 9 tecnici della prevenzione, a Bari 9 medici e 22 tecnici della prevenzione. Nel complesso in Puglia sono in servizio 33 medici ma ne servirebbero 62, 62 tecnici della prevenzione ma ne servirebbero 134. Non si fa alcuna menzione di altre figure professionali necessarie ad una vera prevenzione come per esempio gli ingegneri esperti in impiantistica, i chimici, i fisici.
Ci chiediamo poi perché mai si calcoli il numero di operatori necessari in base alla popolazione anziché in base al numero di aziende ed alla loro pericolosità come parrebbe più logico.
Nello stesso giorno sarà letta la sentenza del processo intentato dal Sig. Semeraro, Presidente dell'Associazione 12 Giugno, relativa all'occultamento della documentazione per i benefici amianto.
Per informazioni:
Cosimo Semeraro
presidente dell'Associazione 12 giugno
cell.3298707954
Con la delibera del marzo 2008 la Regione, quindi, si propone di portare a regime il numero complessivo degli operatori della prevenzione.
Sebbene questi stanziamenti consentiranno di assumere personale a tempo determinato e, come ci risulta stia già avvenendo, con contratti a tempo parziale, è indubbio che si tratta di provvedimenti in controtendenza rispetto al passato e rappresentano uno sforzo per meglio attrezzare un settore della prevenzione finora molto trascurato. Ciò nondimeno gli organici stabili, soprattutto in aree ad alto rischio di infortuni per la pericolosità delle industrie che vi insistono, continuano ad essere davvero insufficienti.
Il dato di Brindisi e Taranto, dove per anni la prevenzione sui luoghi di lavoro è stata affidata ad un solo medico, è preoccupante. Nonostante questa grave insufficienza sorprende che dai sindacati si siano levate sinora richieste per lo sviluppo piuttosto della medicina del lavoro che dei servizi di prevenzione. La prima, infatti, si propone di curare le malattie quando sono già insorte, i secondi di evitare che insorgano.
Il piano appena approvato contiene un importante riferimento anche alle malattie da lavoro ed in particolare ai tumori e si propone di trasferire nella nostra regione una metodologia già sperimentata dall'Istituto Tumori di Milano in collaborazione con l'INPS e l'ISPESL e che di recente la ASL di Lecce ha annunciato di voler adottare. Metodologia che si propone di individuare dalle schede di dimissione ospedaliera i tumori professionali incrociando le neoplasie diagnosticate con i dati INPS e INAIL.
Dalla delibera appena adottata dalla Regione emergono certamente buoni intenti ma anche una situazione di partenza assolutamente insufficiente per affrontare la grave situazione lavorativa pugliese come testimoniano non solo gli infortuni gravi degli ultimi anni, ma anche l'assoluta mancanza di controlli attivi ed i ritardi con cui gli organi ispettivi raggiungono i luoghi di lavoro per verificare le denunce dei lavoratori e dei loro rappresentanti per la sicurezza.
Siamo pertanto molto preoccupati perché è di tutta evidenza che l'assunzione di personale a tempo determinato e a tempo parziale senza l'ampliamento delle dotazioni organiche difficilmente permetterà di modificare radicalmente la grave assenza di controlli preventivi nei luoghi di lavoro. Inoltre la debolissima struttura delle unità di epidemiologia, quasi sempre prive delle figure professionali degli statistici sanitari, senza un loro reale potenziamento difficilmente potrà individuare le malattie ed i tumori da lavoro che la deliberazione di Giunta intenderebbe rilevare.
Questa grave situazione, insieme alle carenze organiche e strutturali recentemente denunciate dallo stesso direttore generale dell'ARPA all'indomani del rinvenimento di sostanze nocive in alcuni allevamenti del tarantino, non ci sembra ancora affrontata con la incisività che la totale insufficienza di controlli al contrario richiede.
Chiediamo, pertanto, a tutte le realtà associative che condividono questo appello di sottoscriverlo, diffonderlo e di richiedere alle ASL ed alla Regione l'attuazione delle proposte in esso contenute.
Gino Stasi – Medicina Democratica
Alessandro Marescotti – Peacelink
Roberto Aprile – Cobas
Franca Caliolo – Associazione 12 giugno
Brindisi- Taranto 3 aprile 2008
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