Diossina, «pozzi ai raggi x»
Dopo i test di controllo per la presenza di diossina e pcb su olio, latte, formaggi e tessuti e carne di pecora, sono scattate le analisi sull’acqua dei pozzi. L’Arpa, nei giorni scorsi, ha infatti prelevato campioni d’acqua di falda nei campi presenti nell’area ritenuta ad elevato rischio ambientale. Intanto sono risultati completamente negativi alla presenza di sostanze inquinanti i campioni di latte della Centrale e di olio, mentre sono quattro le aziende di allevamento ovicaprino sottoposte a vincolo sanitario.
A seguito dei nuovi risultati l’Asl ha quindi confermato il vincolo sanitario a due delle tre aziende zootecniche che erano in attesa dei risultati delle analisi. Domani, nella riunione del Comitato Tecnico, fissata a Bari dall’assessore regionale alle Politiche della Salute, sarà definito un programma e si decideranno eventuali nuove verifiche
Sono completamente negativi alla presenza di diossina e pcb i campioni di latte della Centrale ed i due di olio ed uno di latte prelevati in tre diverse aziende, mentre sono risultati positivi alla presenza di pcb un campione di latte ed uno di ricotta prelevati in altre due aziende zootecniche presenti nell’area ad elevato rischio ambientale.
Il Dipartimento di prevenzione dell’Asl ha ricevuto i documenti cartacei dei risultati dei test dai laboratori del Centro Inca di Teramo, riferiti telefonicamente dallo stesso centro venerdì, e ha così reso noto il risultato definitivo delle ultime analisi. A seguito dei nuovi risultati l’Asl ha quindi confermato il vincolo sanitario a due delle tre aziende di allevamento ovicaprino in attesa dei risultati delle analisi. Salgono così a quattro gli allevatori di che non possono al momento vendere nè latte e derivati nè carne. Per un’altra azienda di allevamento, risultata negativa ai test, il vincolo è invece stato tolto.
Al momento l’Asl è in attesa dei risultati dei tessuti e della carne di una pecora. Campioni, anche questi, inviati ai laboratori di analisi di Teramo. Intanto prelievi sono stati effettuati anche da parte dell’Arpa. Si tratta di quattro campioni di acqua di pozzo. “Entro il 1° maggio - ha riferito al ’Corriere’ il direttore generale dell’Arpa, professor Giorgio Assennato - contiamo attraverso i nostri Dipartimenti di Taranto e Brindisi di svolgere analisi su vari tipi di alimenti”. Nonostante i buoni risultati ottenuti sino ad oggi, la maggior parte dei campioni analizzati sono infatti risultati negativi alla presenza di sostanze inquinanti pericolose alla salute dell’uomo, l’Asl ha intenzione di continuare con i controlli di prevenzione, per un monitoraggio più completo della situazione di inquinamento.
“Intendiamo estendere i controlli ad una zona più vasta rispetto a quella sino ad ora analizzata e che rientra nell’area ad elevato rischio ambientale compreso tra Taranto, Statte, Massafra, Crispiano e Montemesola - ha dichiarato il dottor Michele Conversano, dirigente del Dipartimento di prevenzione - E’ inoltre nostra intenzione continuare con un assiduo monitoraggio nelle aziende risultate positive ai controlli sino a quando non risulteranno negative. Così come pensiamo di effettuare analisi anche sui prodotti ortofrutticoli. Questo per un’indagine esclusivamente conoscitiva, poichè non esiste un allarme diossina”.
Tali intenzioni, sia da parte dell’Arpa che dell’Asl saranno presentate domani nel corso di un incontro fissato alle ore 12 dall’assessore regionale alle Politiche della salute, Alberto Tedesco a Bari. L’assessore ha infatti convocato il Comitato Tecnico per fare il punto sulla
situazione inquinamento da sostanze pericolose alla salute umana.
Ci saranno, tra gli altri il direttore dell’Istituto zooprofilattico di Foggia, il preside della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari, il direttore generale dell’Arpa, professor Giorgio Assennato, e il dirigente del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto, dottor Michele Conversano. Gli esperti discuteranno sugli esiti dei test in loro possesso, a seguito dei prelievi di latte, formaggi e olio in numerosi allevamenti ovicaprini a pascolo presenti nell’area ad elevato rischio ambientale . L’occasione sarà inoltre utile per fissare un programma di verifiche e l’eventuale adozione di provvedimenti restrittivi
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