Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

«No a dati che non siano frutto di indagini serie»

Dalla Federazione medici pediatri critiche alla denuncia di Merico. La Federazione italiana medici pediatri avanza riserve soprattutto sul metodo adottato dall’associazione «Bambini contro l’inquinamento» per annunciare l’esito delle analisi su tre campioni di latte materno.
10 aprile 2008
Maria Rosaria Gigante
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Latte alla diossina «No, fortunatamente stamane (ieri - ndr) non sono stata presa d’assalto da mamme che chiedevano notizie sul rischio diossina nel latte materno o che volevano sapere se continuare ad allattare o meno. Non conosco i dati, ma ritengo che, prima di diffondere notizie di questo tipo, occorre prestare grande attenzione e pensare alle conseguenze che certe affermazioni possono avere soprattutto tra le mamme. Figuriamoci il panico. Ne discutevamo proprio ieri sera con altri colleghi. Siamo alquanto perplessi».

Teresa Cazzato, medico pediatra, responsabile nazionale della sperimentazione e ricerca clinica e responsabile regionale della formazione per la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), avanza riserve soprattutto sul metodo adottato dall’associazione «Bambini contro l’inquinamento» per annunciare l’esito delle analisi su tre campioni di latte materno, risultati positivi a diossina e pcb (policlorobifenili) con valori circa trenta volta superiori ai limiti stabiliti dall’Oms per gli alimenti in generale.

«Non voglio dire che si tratti di dati falsi, per carità - puntualizza Cazzato -. Ma analizzare il latte materno così ex abrupto, senza una indagine scientifica seria, con dati che siano validati, non mi pare troppo corretto. Non me ne voglia il collega Merico ma prima di divulgare quei dati doveva porsi tutti questi problemi. E poi, se ci analizzassimo, risulteremmo tutti pieni di radiazioni, di diossine e di una serie di altre sostanze inquinanti. Quindi, di cosa ci meravigliamo? Perché, forse, prima non c'era inquinamento? E allora, ripeto, prima di diffondere notizie scientifiche, occorre validarle.

C'è piena consapevolezza da parte della categoria, e non solo tra i medici pediatri, di quanta fatica e di quanto sforzo costi, invece, una ricerca scientifica seria». Stanno, infatti, misurandosi proprio con questo genere di problemi, comprese le difficoltà economiche, i pediatri tarantini. In cantiere c'è una indagine scientifica sul rapporto tra i fattori ambientali inquinanti e la funzionalità respiratoria nei bambini. Come dire che all’evidenza, nei propri ambulatori, di quanto si stia aggravando la situazione delle patologie respiratorie, asme e quant'altro, molto probabilmente per i noti fattori di rischio ambientale, i pediatri tarantini hanno inteso dar seguito approfondendo scientificamente la questione.

Un lavoro che preliminarmente passa anche attraverso la formazione degli stessi pediatri che devono monitorare la popolazione sottoposta ad indagine. Da, qui, insomma, l’esigenza da parte dei medici di mettere in guardia dalla diffusione di notizie che possano destare allarme generalizzato sul latte materno.

«Quali saranno ora le conseguenze, peraltro, proprio in una regione in cui, stando alle statistiche, già non si allatta molto? Si immaginano le ripercussioni di questa scarsa propensione ad allattare al seno? Questo spiega ad esempio in parte anche l’alta percentuale di bambini obesi in età scolare, anche se in questo ci sono tanti altri fattori da prendere in considerazione. Ecco, perché bisogna stare molto attenti».

Informare e formare adeguatamente, dunque. «Sono la mia idea fissa - prosegue la pediatra tarantina -. Sono sempre la base per lavorare bene e fornire un servizio migliore ai propri pazienti. Una collaborazione in tal senso produce sempre una consapevolezza maggiore».

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)