Rifkin con Vendola, la Puglia a idrogeno
L'annuncio è di Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends, ieri a Roma per presentare questo progetto rivoluzionario, frutto di tre anni di lavoro e grazie alla supervisione tecnica dell'Università dell'idrogeno. Non parliamo di fantascienza, nè di prototipi pronti nel 2050. La costruzione dei primi cinque distributori partirà già dal mese prossimo. Così, tra qualche anno, gli eco-automobilisti italiani potranno fare il pieno della loro utilitaria scegliendo fra tre opzioni di carburante: idrogeno puro, idrometano verde (miscela al 70% di metano e 30% di idrogeno) e metano.
L'investimento previsto è, almeno per la prima fase, di cinque milioni di euro: tre dei quali stanziati dal ministero dell'Ambiente e due dalla Regione Puglia. «E' questa la strada per far crescere il paese - ha detto Pecoraro Scanio nel corso della conferenza stampa di presentazione e in una delle sue ultime apparizioni nella veste di ministro - Utilizzeremo le tecnologie più avanzate spendendo i soldi in opere pubbliche che siano veramente utili. Noi lo chiamiamo l'ambientalismo del fare bene».
Una rivoluzione che pone la Puglia all'avanguardia, persino più avanti della California che per prima ha realizzato gli impianti a idrogeno là dove l'elemento chimico più leggero in natura non viene interamente prodotto da fonti alternative ma anche ricavato da idrocarburi.
Questo nuovo sistema consentirà di abbattere le emissioni atmosferiche inquinanti del 20 per cento. Da tempo l'industria automobilistica sta testando in tutto il mondo auto a idrogeno e già nel 2014 dovrebbero essere pronti i primi modelli per la vendita al grande pubblico. Nel nostro Paese sono quasi 600mila le auto a metano omologate solo negli ultimi due anni, e che potranno usufruire della miscela senza intervenire sul motore.
«L'obiettivo idrogeno è più vicino. Nascerà una rete di energia diffusa che alleggerisce l'impatto inquinante e la bilancia commerciale», ha detto Rifkin. Ma non solo, l'obiettivo è anche quello di dare una mano al trasporto pubblico. «Costruiremo anche un servizio di taxi basato sul sistema idrogeno, fuel cell, motore elettrico. Le auto pubbliche a idrogeno aspetteranno i loro clienti negli aeroporti pugliesi e, visto che in ogni città ci sarà un distributore a idrogeno, potranno fare il pieno su tutto il territorio regionale e tornare alla base».
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