Diossina nel latte materno: peggiore della strage di Erode
«La diossina nel latte materno», che ha occupato le prime pagine dei giornali nei giorni scorsi, è una notizia che a pensarci bene presenta due possibili livelli di lettura. Da una parte è una «non notizia»: se la diossina e gli altrettanto micidiali pcb (policlorobifenili) abbondano nell'aria che si respira a Taranto, nel latte che si compra al supermercato, nei formaggi che si mangiano a tavola, insomma, sono una parte integrante del nostro sistema respiratorio e del nostro regime alimentare, non si capisce perché non dovrebbero entrare anche nel latte delle donne che allattano al seno i propri figli. Dove sarebbe la novità?
Dall'altra è una notizia devastante, se solo ci si sofferma a considerare l'aspetto simbolico che vi è implicito, e cioè la profanazione dell'ultimo tabù che ci è rimasto: la maternità.
Le nostre donne, nell'atto di nutrire i propri figli, li «avvelenano». C'è al mondo oltraggio più grande? Profanazione più sacrilega?
Quell'immagine che tutti abbiamo imparato a conoscere e amare fin da bambini nelle nostre chiese, che pure per chi si professa non credente rappresenta la radice stessa della vita, la sua immagine più limpida e naturale, e cioè la madre che allatta il figlio, è stata violata.
Peggio: è stata sradicata dall'altare della sacralità della vita umana dove finora i nostri padri l'avevamo custodita, per buttarla nella bolgia oscena di una disputa da ragionieri della morte: quale è la quantità di veleno che la legge consente di tollerare nel latte umano? E dopo quante leucemie infantili bisogna prendere in considerazione l'ipotesi di limare di un zero virgola zero zero diossina e pcb?
Altro che Erode. Qui siamo in una macabra pochade dove l'avvelenamento di massa dei bambini si pratica per via burocratica, nell'indolente e apatica inerzia generale.
Ma che futuro può avere una società che mette in discussione persino il valore della vita? Che non si ferma neanche davanti a ciò che per millenni abbiamo considerato sacro? Che fa i conteggi su quanti bambini malati ci possiamo permettere con un certo tasso di inquinamento? Che non si commuove neanche davanti al dolore innocente dell'infanzia? Che davanti all'accertata presenza di veleno nel latte delle madri fa spallucce?
Sì, per molti la notizia dell'altro giorno è stata una «non notizia» da far scomparire al più presto dalle prime pagine dei giornali. Ma per altri no. Per fortuna c'è stato anche chi ha capito la tragica importanza di quel dato oggettivo, l'incalcolabile valore simbolico della partita in gioco, e guarda caso sono stati le madri e i bambini che hanno manifestato contro l'inquinamento, che hanno gridato allo scandalo laddove c'è solo silenzio e complicità. E' da loro che bisogna ripartire, con loro e con le loro speranze che si possono ritrovare le ragioni della vita.
Articoli correlati
- Piccolo Bignami per chi si fosse perso
Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink - PeaceLink chiede invece di finanziare la sorveglianza sanitaria e la cura dei cittadini più esposti
Rifinanziamento attività gestione stabilimento ILVA e deroga alle norme sulla sicurezza
Dati sconcertanti emergono dall'audizione del presidente di PeaceLink al Senato: dal 1° novembre 2018 al 31 dicembre 2022, la gestione dell'ex Ilva ha accumulato passività globali per ben 4 miliardi e 700 milioni di euro, come confermato da fonti governative (esattamente 4.737.693.528 euro).28 maggio 2024 - Redazione PeaceLink - E' un invito a non arrendersi mai
Palazzina LAF: un film sulla fabbrica, sul potere e sulla speranza
Michele Riondino, regista e attore protagonista, ricostruisce una pagina buia dell'ILVA di Taranto. Palazzina LAF è un "film necessario" ed è una "storia universale" che aiuta a riflettere sul potere e sulle sue vittime ma anche sulla capacità di riscatto dei lavoratori.Alessandro Marescotti - Corteo oggi 23 aprile alle ore 17
L'Onda del Futuro a Taranto
Partenza dal piazzale Bestat. Questo è un video realizzato da PeaceLink per l'occasione. PeaceLink è una delle associazioni che sostiene l'iniziativa.23 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network