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Adesso la diossina c'è però... non farebbe male?

Ma insomma questa diossina nei cibi che ingeriamo c’è o non c’è e se c’è ci dobbiamo allarmare o possiamo stare tranquilli? Come cittadino dovrei fidarmi di ciò che dice il prof. Assennato che è l’autorità pubblica in materia ma se sento dire ad ogni piè sospinto che mangio pane e diossina.
22 aprile 2008
Mario Guadagnolo (già Sindaco di Taranto)
Fonte: Corriere del Giorno

Caro Direttore,
- come sai da qualche mese la scoperta che da decenni conviviamo con la presenza inquietante di diossina nell’aria ha messo in allarme i tarantini. Sono crollati due miti storici che sembravano intoccabili: la mozzarella e la sacralità del latte materno. Tracce di diossina infatti sono state trovate nelle mozzarelle e nel latte materno di tre concittadine. Da ultimo la morte in agro di Statte di una pecora imbottita di diossina ha messo in angoscia mezza Taranto. La circostanza è stata denunziata da Pino Merico che, con i Bambini contro l’inquinamento, ha riproposto il problema dell’inquinamento nella nostra città, e da Alessandro Marescotti che ha suonato il campanello d’allarme sulla presenza di diossina nei cibi.

Sul fronte dell’autorità pubblica però il prof. Giorgio Assennato, Direttore dell’ARPA ha dichiarato che gli amici sopra citati esagerano un po’ e fanno dell’allarmismo e che, si in effetti c’è in giro un po’ di diossina, però nei limiti consentiti dalla normativa europea per cui le mamme possono tranquillamente allattare i loro figli e noi la mattina possiamo tranquillamente continuare a fare colazione col latte e mangiare le mozzarelle di bufala.

Intanto la magistratura ha iniziato la sua brava indagine e il sindaco ha assicurato che con i nuovi accordi raggiunti in sede regionale e le apparecchiature che saranno a disposizione la situazione sarà sotto controllo. Devo confessarti però che, malgrado queste assicurazioni, sono un po’ frastornato come immagino te e
la maggior parte dei tarantini.

Oberhausen sì e Taranto no?
Il lettore Antonio Spirito (Corriere di domenica 13 aprile) ha perfettamente ragione quando segnala che l’impianto siderurgico di Oberhausen è stato trasformato attorno agli anni ’90 in centro turistico. Del vecchio stabilimento è rimasto il gazometro il cui interno è stato trasformato in contenitore museale. Di passaggio a Duesseldorf ho sentito parlare di questa realizzazione e ne ho visto le foto.

Ora perché il Corriere non finanzia un semplice viaggio di un suo collaboratore (possibilmente parlante tedesco) a Oberhausen per documentare quanto sopra e soprattutto, per informarsi dei tempi e dei problemi tecnici e finanziari per la trasfor mazione? Perché il vero nodo della trasformazione è proprio questo: come si risolve il problema di chi è interessato a quel lavoro nel tempo che si trasforma l’attività? Quale è l’impegno finanziario? chi deve intervenire nel periodo del cambiamento?

Però se questo è stato fatto per Genova-Cornigliano e per Napoli-Bagnoli deve essere fatto anche per Taranto. Per il Corriere sarebbe un merito straordinario farsi portabandiera della possibile soluzione.

Saluti.
ing. Vincenzo De Carlo
Ma insomma questa diossina nei cibi che ingeriamo c’è o non c’è e se c’è ci dobbiamo allarmare o possiamo stare tranquilli? E già perché da un lato Merico e Marescotti, persone serie sul cui conto non possono nutrirsi dei dubbi, sono sicuri dei fatti loro, citano circostanze e snocciolano numeri e cifre che ci mettono in allarme, dall’altro il prof. Assennato è molto “assennato” e serio, (se non altro perché si chiama così e, come sai e come dicevano i nostri maggiori, nomina sunt consequentia rerum), per cui anche le sue affermazioni non possono essere revocate in dubbio essendo supportate anch’esse da numeri e cifre che sembrano inconfutabili.

Come cittadino dovrei fidarmi di ciò che dice il prof. Assennato che è l’autorità pubblica in materia ma se sento dire ad ogni piè sospinto che mangio pane e diossina e che da un momento all’altro potrebbe prendermi un colpo un po’ di preoccupazione caro Direttore me la consentirai.

E allora è possibile conoscere la verità senza i se, i ma, i distinguo, i però che lasciano il cittadino più intronato di prima? Confesso che ogni mattina quando faccio colazione guardo sempre con sospetto la mia brava tazza di latte e quando mangio una mozzarella mi viene un magone che non ti dico perché a me le mozzarelle piacciono un sacco.

Ti prego, tu che sei un grande direttore, fai qualcosa altrimenti io latte e mozzarelle non ne mangerò più e consiglierò al mio nipotino di quattro mesi di fare lo sciopero della fame!

In mancanza dovremo aspettare la sentenza di un magistrato che ci dirà che non dobbiamo preoccuparci poiché per legge ci tocca una certa quantità di diossina a testa. E se ce lo dice la magistratura…..! I tarantini rimangono pazientemente in attesa di una risposta possibilmente chiara.

Con fiducia
Mario Guadagnolo

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