Diossina, l’Asl avvia test conoscitivi sulla verdura
“Si tratta di esami a scopo conoscitivo”, tiene subito a precisare il dottor Michele Conversano, dirigente del Dipartimento dell’Asl di Taranto. “Per le verdure, non c’è infatti una legge che limita i valori della diossina e di pcb. Tra l’altro le verdure non assorbono diossina o pcb nè attraverso le foglie nè attraverso le radici e quindi dal suolo”.
Eventuali sostanze inquinanti possono però depositarsi sulle foglie ed essere comunque ingerite, se non vengono ben lavate, dall’organismo umano o da animali. Ed è per questo motivo, ma soprattutto per avere un quadro più chiaro della situazione sull’inquinamento ambientale, che è stato deciso di effettuare campionamenti da sottoporre ad esami di laboratorio specifici.
I campioni sono stati inviati all’Istituto Inca di Lecce dove saranno eseguite specifiche analisi di laboratorio. Sotto osservazione sono i campi agricoli presenti in prossimità dell’area industriale e nella zona ritenuta ad elevato rischio ambientale (e comprendente i comuni di Taranto, Statte, Massafra, Crispiano e Montemesola, nonchè Mottola).
il gravissimo problema dell’inquinamento che affligge la nostra città viene “risolto” facendolo rimbalzare nel futuro mediante continui e poco convincenti “atti di intesa”. Se consultiamo un vocabolario: “l’intesa è un impegno reciproco, quasi sempre segreto, per una determinata linea di condotta” (Devoto/Oli). L’intesa è, infatti, come una strizzata d’occhio che suggella un patto su cui , come normalmente avviene, è opportuno fare una pubblicità favorevole ai contraenti.
Con una serie di intese si può tirare avanti nel tempo e, a Taranto come avviene da oltre quarant’anni, si continua ad inquinare e a morire. Non ci possiamo rassegnare e dobbiamo continuare a reclamare, con ogni mezzo il rispetto del nostro fondamentale, ma calpestato, diritto costituzionale alla tutela della salute. Dovremo, però, migliorare la tattica percorrendo strade più valide per un efficace e rapido raggiungimento del nostro più che legittimo obiettivo.
Non possiamo più tollerare che la nostra salute sia meno degna di tutela rispetto a quella dei nostri amici friulani. La buona salute è un auspicio voluto da tutti ed uguale per tutti: friulani e pugliesi, piemontesi e siciliani… Perciò le limitazioni all’inquinamento, stabilite per legge, dovrebbero (e devono) essere identiche su tutto il territorio nazionale. Queste limitazioni devono, inoltre, essere ben precise e chiare e facilmente controllabili. I risultati dei controlli portati subito a conoscenza del pubblico e non soltanto tramite internet, ma anche a mezzo della stampa che è sempre il mezzo di informazione più efficace.
Il Corriere, fino al 2005, pubblicava periodicamente il prospetto statistico/informativo “Inquinamento a Taranto” con foto aerea della nostra zona industriale e con molti dati tecnici particolareggiati, ma le finche previste per i dati di riferimento di allarme e di pericolo erano sempre completamente in bianco! Non è da escludere che la possibilità di un facile ed allarmante confronto fra dati rilevati e dati di riferimento avrebbe già potuto indurre molti cittadini, danneggiati dall’inquinamento nella salute, ad intraprendere, anche singolarmente, giuste azioni legali per il risarcimento dei danni.
Ed al contrario, la Provincia ed il Comune di Taranto forse non avrebbero, a suo tempo, deciso con tanta facile disinvoltura di rinunciare per un piatto di lenticchie ( seicentomila euro) alla costituzione di parte civile nel famoso processo penale conclusosi il 12/02/2007 con gravi condanne a carico dei responsabili dell’inquinamento.
Cordiali saluti.
Francesco Pastorelli
Un secondo controllo quindi dei campioni prelevati in tutte le aziende di allevamenti ovicaprini e risultati negativi ai test su diossina e pcb. “Si tratta di ripetizioni di analisi - dichiara il dottor Conversano - Questo perchè vogliamo toglierci anche il minimo dubbio e quindi che i primi risultati negativi siano sempre negativi.
Per essere certi non solo della negatività a diossina e pcb, ma soprattutto per avere un monitoraggio davvero chiaro e certo della situazione inquinamento e per capire cosa accade nelle zone agricole nei pressi di grandi impianti industriali che notoriamente emettono sostanze inquinanti”.
Tutti i campioni di latte e formaggi saranno analizzati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, dove sono giunti già nei giorni scorsi. Per il 10 maggio è invece prevista la consegna dei risultati delle carni dei 40 capi, tra pecore, capre, agnelli e capretti macellati la settimana scorsa. Non superano i limiti previsti dalla legge i sei campioni di terreno acquisiti dagli ispettori dell’Arpa.
A rivelarlo al ’Corriere’ è il prof. Giorgio Assennato direttore generale dell’Arpa Puglia. Nel frattempo è stata prelevata altra acqua dal pozzo risultato positivo alle analisi per la presenza di diossina e pcb e presente in una delle quattro aziende sottoposte a vincolo sanitario.
Il pozzo al momento è ancora chiuso, come disposto in un’ordinanza del sindaco di Taranto e dell’Asl, e per il quale è vietato l’uso della stessa acqua di falda presente all’interno.
I risultati dovrebbero arrivare a giorni. A seconda dell’esito si deciderà se riaprire il pozzo o tenerlo chiuso.
L’Arpa ha comunque intenzione dopo il 1° maggio, data in cui sarà tra l’altro avviato il laboratorio della sede di Taranto, di rendere noti in una conferenza stampa gli esiti di nuove indagini sull’aria.
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