In 24 rischiano il processo per la morte di un operaio dell’Ilva
In 24 rischiano il processo per l’incidente costato la vita al 25enne operaio di Mottola Gianluigi Di Leo, schiacciato e ucciso da una trave staccatasi, nel deposito bramme 1, in seguito allo scontro tra due carri-ponte. Si tratta di Giovanni Florio, di 38 anni; Pietro Ettorre, di 38 anni; Antonio Lesto, di 58 anni; Guido Toscano, di 41 anni; Pierangelo Russo, di 33 anni; Francesco Casolare, di 47 anni; Lorenzo Panaro, di 34 anni; Ivano Saracino, di 26 anni; Giovanni Bradiscio, di 35 anni; Pietro Ferlicchia, di 25 anni; Giovanni Santoro, di 41 anni; Antonello Caramia, di 33 anni; Giovanni Leone, di 31 anni; Giovanni Vinci, di 26 anni; Francesco Acquaro, di 33 ani; Antonio Leone, di 31 anni; Paolo Restano, di 30 anni; Salvatore Verardi, di 42 anni; Salvatore Basile, di 48 anni; Damiano Boccardi, di 29 anni; Vincenzo Troilo, di 51 anni; Immacolato Bilotta, di 54 anni; Pietro Paolo Castronovi, di 36 anni; e Massimiliano Sale, di 37 anni.
A carico degli imputati zono ipotizzati i reati di omicidio colposo e omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro. L’udienza preliminare è slittata al 7 ottobre prossimo. Un decreto di sequestro probatorio, con contestuale avviso di garanzia, fu notificato a tre dipendenti dell’Ilva (un gruista e i responsabili di esercizio e di manutenzione del reparto deposito bramme 1) ed al capo reparto di una impresa dell’appalto, la «Nigro» di Crispiano.
In seguito furono iscritti nel registro degli indagati capiturno e capizona dello stabilimento siderurgico, operai e rappresentanti della sicurezza. L’incidente risale al 25 settembre 2005. Stando a quanto emerso, Gianluigi Di Leo, figlio di un ex delegato della Uilm e lavoratore in pensione della stessa Ilva, aveva finito il suo turno di lavoro e si stava dirigendo verso la zona dove si timbrano i cartellini delle presenze.
Passando sotto la campata del ponte dove passano i carri 17 e 18, l’operaio fu travolto e schiacciato da una trave della copertura, divelta proprio dai carri che nel frattempo si erano scontrati. L’impatto fu violentissimo e per Di Leo, che non indossava il casco protettivo, non ci fu nulla da fare malgrado gli immediati soccorsi.
Uno dei due mezzi coinvolti viaggiava a velocità elevata, circostanza che può far pensare a problemi di natura meccanica oltre che al mancato funzionamento dell’impianto anti-collisione. Il sistema potrebbe essere stato manomesso durante i lavori di manutenzione eseguiti da una ditta agli inizi della settimana, ipotesi sulla quale gli investigatori stanno lavorando con estrema attenzione in quanto nella notte tra il 6 ed il 7 settembre si sarebbe già verificato uno scontro tra due carri-ponte, fortunatamente senza conseguenze
Articoli correlati
- La replica del governo ad Angelo Bonelli
Il ministro Urso evita il confronto sui debiti di Acciaierie d'Italia
Nella seduta odierna è stata discussa l'interpellanza urgente sui debiti ILVA presentata da Angelo Bonelli al ministro Adolfo Urso.24 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Interpellanza urgente di Angelo Bonelli
Vogliamo sapere quanti debiti ha Acciaierie d'Italia?
Se i debiti di ADI a dicembre 2022 erano pari a 4,7 miliardi di euro, a quanto saranno arrivati in due anni? Domani, 24/1/25, il ministro Urso risponderà all'interpellanza. Oggi il governo Meloni ha svuotato definitivamente il fondo per le bonifiche per garantire la continuità produttiva.23 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Esperimento con ChatGPT
Vendola, Riva e Dio
E' stato chiesto a un modello linguistico di Intelligenza Artificiale generativa di sviluppare un articolo in chiave ecologista partendo una dichiarazione di Nichi Vendola del 2011, in cui esprimeva stima verso Emilio Riva. Ecco cosa è venuto fuori.17 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network