Ospedale San Raffaele, c’è un passo avanti
Vent'anni di Cittadella della Carità, di servizi sanitari e di assistenza all’insegna della qualità offerti ai tarantini, secondo il volere di monsignor Guglielmo Motolese. Vent'anni ed un sogno che continua ad alimentarsi, non ancora definitivamente avviato dalla Regione a trasformarsi in opera concreta, vale a dire la realizzazione di un grande ospedale di riferimento regionale ultraspecializzato che coniughi pubblico e privato, affidato per quest’ultima competenza alla gestione del San Raffaele di Milano.
C'è un importante passo avanti, però, nell’iter avviato dalla Regione Puglia per confezionare la joint-venture tra pubblico e privato.
C'è di fatto il completamento dell’istruttoria relativa al procedimento da attuare in relazione alla natura giuridica del rapporto da attivare, ma non è ancora il via ufficiale. La notizia di questo concreto avanzamento della procedura per così dire istruttoria è quanto dovrebbe annunciare sostanzialmente oggi il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, o l’assessore regionale alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, uno dei quali sarà presente alla cerimonia di celebrazione del ventennale della Fondazione San Raffaele Cittadella della Carità.
«L'apposito gruppo di lavoro da noi insediato - anticipa l’assessore Tedesco alla “Gazzetta” - ha completato la sua relazione. Ora siamo nella fase della valutazione della fattibilità dell’intera operazione. Se ci convinceremo che la fattibilità esiste, il percorso procederà rapidamente. Dovremo a quel punto attivare la doverosa consultazione delle istituzioni locali, degli operatori della sanità e dei sindacati».
Quando tutto questo, se si raggiunge l’accordo definitivo? «Si pensa di arrivare a questa fase prima dell’estate». Concretamente cosa accadrà dopo l’ok definitivo? «Andremo alla valutazione del percorso di attuazione e della concreta realizzazione del progetto. Individueremo le risorse necessarie, stabilendo chi fa cosa e come finanziare l’opera». Sempre su un’area vicina alla Cittadella? «Sì, in un’area sostanzialmente limitrofa». Con un’auspicabile specializzazione in campo oncologico in relazione alle forti problematiche sanitarie della popolazione? «Sarà un ospedale di riferimento regionale che avrà sicuramente l’intero percorso oncologico, ma che svilupperà anche altri settori specialistici tenendo conto di quello che è il know how del San Raffaele».
Il progetto di un grande ospedale pubblico-privato ha preso avvio circa un anno fa quando don Luigi Verzé, presidente del San Raffaele ha avanzato la proposta al presidente Vendola. Insediata una apposita commissione di lavoro costituita da tecnici in campo sanitario, universitario, giuridico e amministrativo-regionale, la Regione ha incontrato i vertici del San Raffaele a fine 2007. Ora, come anticipato dall’assessore Tedesco, il prossimo passaggio dovrebbe essere proprio la definitiva approvazione dell’ipotesi progettuale e quindi l’avvio delle procedure di attivazione che dovrebbero anche passare attraverso l’istituzione di una apposita Fondazione per l’ospedale pubblico-privato.
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