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ILVA: non si parli di royalites ma di risarcimento del danno

Nel prossimo consiglio comunale PeaceLink richiede a tutti i consiglieri comunali una scelta netta: il danno ambientale inferto dall'Ilva alla città va risarcito. I risultati della linea morbida degli enti locali sono sotto gli occhi di tutti.
26 maggio 2008
Alessandro Marescotti (Peacelink)

- Nel prossimo consiglio comunale PeaceLink richiede a tutti i consiglieri comunali una scelta netta: il danno ambientale inferto dall'Ilva alla città va risarcito.

E' una scelta su cui non si può transigere. Se un comune cittadino subisce un danno egli chiede il risarcimento. Perché allora se un'intera città subisce un danno l'Ente Comunale non chiede il risarcimento?

Riva ha subito una condanna definitiva ed è giusto che paghi e risarcisca il danno.

Riva ha già ottenuto in passato da Comune e Provincia il ritiro di costituzione di parte civile nel processo per inquinamento. Lo ha fatto promettendo a Taranto un futuro più pulito. Ma non ci ha certo dato un futuro più pulito. Sono anzi arrivate, dopo l'aumento della diossina, persino 16 mila tonnellate di sporchissimo pet-coke per rendere più "salubre" la cokeria. Per quanto tempo dovremo protestare senza avere in conforto del Sindaco che protesta assieme a noi?

I risultati della linea morbida degli enti locali sono sotto gli occhi di tutti.

Lo ha sottolineato il Comitato per Taranto in una recente nota.

Non disponiamo dei dati INES del 2006 e del 2007 ma dalle relazioni presentate nel recente convegno del 9 maggio 2008 dell'Arpa Puglia "Taranto sotto la lente" emerge un aggravamento dell'impatto inquinante della cokeria dell'Ilva, la quale inquinerebbe oggi di più rispetto al periodo del suo sequestro e spegnimento (anni 2001 e 2002).

Riteniamo che sia pertanto necessario - assieme al Comitato per Taranto - che il Comune di Taranto chieda all'Ilva un risarcimento del danno passato, che gli è ancora possibile dato che il ritiro della costituzione di parte civile non preclude la richiesta di risarcimento del danno che può essere avanzato solo dall'ente locale.

Ci auguriamo che non si faccia confusione fra risarcimento e indennizzo: l'indennizzo è il pagamento di un "disturbo" mentre il risarcimento è il pagamento di un "danno".

In generale l'indennizzo è il pagamento dovuto ad un soggetto per un pregiudizio da lui subìto che, però, non consegue ad un atto illecito e, quindi, a responsabilità civile. In ciò l'indennizzo si differenzia dal risarcimento, che è invece dovuto per un danno, ossia un pregiudizio conseguente ad atto illecito e come tale fonte di responsabilità civile.

Non si può quindi parlare di royalities (che sono indennizzi) quando la gente muore di cancro e quando sono accertati reati precisi che ledono l'ambiente e il diritto alla salute. Le cose vanno chiamate con il loro nome: danno ambientale, danno alla salute. Niente royalities, solo giustizia.

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