Vendola: «Noi, Sud orgoglioso non monnezza»
BARI - «Noi vogliamo essere il Sud orgoglioso di essere il contrario di questa iconografia maledetta per cui al Sud deve andare sempre a finire tutto in un precipizio, e il Sud della 'monnezza' diventa addirittura metafora. Vogliamo essere la metafora ma anche la pratica di un Sud che sulla 'monnezza' costruisce un percorso di sviluppo, di economia e di cultura dell’ambiente». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando oggi in un incontro con i giornalisti una campagna di comunicazione per la raccolta differenziata in Puglia «Mi rifiuto di fare il rifiuto» che avrà un costo, attraverso i fondi Por, di 745.000 euro e coinvolgerà televisioni, giornali, radio, scuole, ma anche famiglie attraverso mailing list, i Comuni con affissioni di manifesti e distribuzione di materiali.
La campagna è stata promossa dall’assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, guidato dall’assessore Michele Losappio, e dal Settore Comunicazione istituzionale della Regione Puglia, diretto da Eugenio Iorio.
Primi due momenti strategici, secondo Vendola, la diffusione dell’acquisto, da parte dei cittadini, di prodotti senza imballaggio e la crescita della raccolta differenziata.
«Dal mondo nel quale il rifiuto è un problema dobbiamo passare nel mondo in cui il rifiuto diventa una risorsa, una opportunità, una chance, una possibilità di un nuovo modello di sviluppo».
Per Vendola, comincia quindi in Puglia «una partita fondamentale, quella che vede coniugarsi le responsabilità degli amministratori locali con le responsabilità dei cittadini».
Secondo il presidente della Regione Puglia, è questo il momento migliore per aprire in Puglia un percorso di cambiamento radicale nelle abitudini quotidiane, negli stili, sia di amministrazione sia di vita quotidiana. «E' il momento migliore - ha detto – perchè abbiamo tutti quanti di fronte le immagini che nella crisi dei rifiuti campana ci dicono davvero quale può essere l’esito paradossale del combinato disposto di irresponsabilità della politica e di pigrizia nei comportamenti anche individuali».
Bisogna, quindi, secondo Vendola, «cambiare paradigma radicalmente». E affrontare la questione del governo del ciclo dei rifiuti «dentro la sua complessità non pensando che ci possa essere una bacchetta magica, una strada salvifica: sono diverse e coordinate le azioni che bisogna mettere in campo».
Bisogna cominciare dalla diminuzione della produzione dei rifiuti che riguarda la «capacità nostra – ha detto – di coordinarci con il sistema della distribuzione commerciale». L'imballaggio che 'imprigionà un prodotto – ha ricordato Vendola – determina un sovraprezzo che può essere del 20-30% e un cittadino che vuole affrontare questa crisi annunciata deve sapere che ci sono prodotti che possono essere acquistati alla spina, senza imballaggio.
L'altra strada che sarà percorsa in Puglia è quella della raccolta differenziata, che mette al centro il tema del recupero della materia. «Tra le tante cose che hanno turbato nella vicenda campana – ha detto Vendola – quella che considero particolarmente fastidiosa è la crisi economica delle aziende del riciclo di materia per mancanza di materia. Un’azienda che ricicla plastica che si trova a rischiare di dover chiudere perchè manca plastica mentre contemporaneamente ci sono per strada sei milioni di tonnellate di rifiuti, è indicativa di un esito paradossale».
Il recupero di materia «significa che bisogna costruire gli impianti, altro che cultura del 'no', bisogna costruire gli impianti della selezione della frazione secca e di quella umida e che quella umida può tornare in natura attraverso gli impianti di compostaggio e la materia recuperata può alimentare un circuito di occupazione ed economico virtuoso». E c'è una porzione limitata che deve finire in discarica, possibilmente dopo un processo di biostabilizzazione e questo significa impianti ad hoc.
Alla fine del percorso – ha ricordato Vendola – «c'è anche il tema della termovalorizzazione. La nostra impostazione – ha ribadito – ieri, oggi e domani è che si termovalorizza il combustibile da rifiuti, il Cdr, non si termovalorizza il tal quale, perchè termovalorizzare il tal quale in centrali di grande taglia significa andare verso un’altra prospettiva, quella che il ciclo dei rifiuti diventa una porzione dell’industria energetica e impianti di grande taglia perchè vadano a regime hanno bisogno di essere alimentati da una tale quantità di rifiuti che alla fine è del tutto evidente che la raccolta differenziata diventa un orpello retorico ma non una scelta strategica.
Noi abbiamo un termovalorizzatore in funzione, abbiamo una condizione che ci consente oggi non solo di affrontare i nostri problemi nel momento in cui stiamo per inaugurare i primi impianti e abbiamo cantierizzato tutti gli impianti che ci consentiranno di chiudere il ciclo in una maniera moderna, ma oggi siamo persino in grado di esprimere solidarietà nei confronti della Campania».
«Oggi noi in Puglia apriamo una campagna culturale, e – ha detto Vendola – accanto a questa ci sarà quella costruita attraverso le premialità: i Comuni saranno aiutati ad attrezzarsi per fare la raccolta differenziata e i cittadini devono sapere che quanto più cresce la raccolta differenziata tanto più si potrà temperare il costo del ciclo dei rifiuti». Ai cittadini, in particolare, sarà chiesto di sorvegliare, di controllare, di entrare nel sito della Regione (www.rifiutiebonifica.puglia.it) per vedere le percentuali Comune per Comune di raccolta differenziata, per farsi ciascuno responsabile «di questa battaglia fondamentale.
Speriamo, anche attraverso questa campagna pubblicitaria, di poter vivere nei prossimi mesi il grande salto – ha detto Vendola – verso percentuali di raccolta differenziata che non siano simili a quelli dei prefissi telefonici, percentuali che qui in Puglia sono possibili, come il caso di quartieri di Bari, il caso di Brindisi, il caso dei numerosi Comuni ricicloni esistenti in Campania, dimostra».
«Facciamo partire – questo l’invito conclusivo di Vendola – una gara di emulazione al meglio tra i Comuni, tra i territori, a chi ricicla di più, perchè davvero si tratta di giocare sull'immagine, sulla concretezza, sulla cultura e sulla economia nella nostra regione».
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