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Gli ambientalisti di Taranto ricevuti al Ministero, facciamo il punto

A Roma si è tenuta l'audizione dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste di Taranto convocati dal Comitato di Coordinamento dell'Accordo di Programma, sottoscritto l'11 aprile 2008 a Bari. Per presentare dettagliatamente le questioni affrontate alleghiamo i due files che sono stati proiettati a Roma al Ministero dell'Ambiente nella relazione conclusiva.
30 maggio 2008

- La Sala Plenaria della Commissione Via dove è stata ricevuta la delegazione tarantina, era gremita: oltre ai componenti del Comitato di Coordinamento erano presenti inoltre i membri della Commissione Istruttoria IPPC del Ministero dell'Ambiente, e un nutrito gruppo di dirigenti e tecnici della Direzione Generale della Salvaguardia Ambientale. La delegazione tarantina ha presentato ben sei relazioni frutto di un lavoro di gruppo e di uno studio complesso e meticoloso.

L'introduzione è stata tenuta da Leo Corvace di Legambiente, seguita dagli interventi dell'Avvocato Angelo Buonfrate, di Patrizio Mazza (AIL Taranto) di Giancarlo Girardi (Libera), di Biagio De Marzo (Peacelink), ed infine di Alessandro Marescotti del Comitato per Taranto.

Le richieste avanzate dai relatori sono le seguenti:

  • poter partecipare attivamente ai lavori del Comitato di Coordinamento, con la designazione di almeno tre rappresentanti del gruppo delle associazioni ambientaliste;

  • rendere pubblici programmi di adeguamento che le imprese interessate devono presentare per la riduzione dell'inquinamento e tutta la documentazione relativa alle analisi realizzate dalla Commissione;

  • effettuare un sopralluogo nello stabilimento ILVA da parte sia del Comitato Tecnico che della Commissione IPPC, da svolgersi insieme ai tecnici dell'Arpa Puglia;

  • garantire che nei vari organismi preposti all'istruttoria e alla concessione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, non siano presenti tecnici che in passato o attualmente hanno o abbiano avuto dei rapporti di consulenza diretti o indiretti con l'Ilva.

    Ripetutamente è stato ribadito che il problema dell'inquinamento provocato dall'Ilva di Taranto, vada affrontato con provvedimenti drastici. Il Dott. Mazza in particolare ha portato in evidenza come nel caso del fumatore incallito, l'unica terapia da seguire sia quella di smettere di fumare. Lo stesso paragone è stato impiegato dal Sindaco della Città di Taranto, Ippazio Stefàno che intervenendo alla discussione sulla mozione presentata dai riformisti all'ultima seduta del Consiglio Comunale, ha dichiarato invece che sarebbe impensabile obbligare il fumatore a "smettere di fumare".

    Abbiamo motivo di credere che la visione del Dott. Mazza in questo momento sia sicuramente quella più efficace e che le sue prescrizioni possano essere al più presto adottate con serietà e convinzione. Il tempo degli accordi inconcludenti e delle promesse non mantenute è terminato.

    L'autorizzazione Integrata Ambientale fornisce finalmente gli strumenti alle amministrazioni ma soprattutto alla cittadinanza di esercitare un potere reale con l'unico scopo, non sindacabile, di difendere la salute, l'ambiente e il futuro di Taranto.

    L'incontro che si è tenuto ieri si è rivelato in definitiva positivo anche per i commenti raccolti da autorevoli rappresentanti del Comitato Tecnico e della Commissione IPPC, e per le dichiarazioni dell'ing. Agricola e del Dott. Lo Presti che hanno voluto sottolineare che in qualità di funzionari dello Stato sono loro i primi protettori del pubblico interessato. E' stata inoltre molto apprezzata la metodologia illustrata per la riduzione dell'inquinamento, tanto che i relatori sono stati invitati a presentarla ufficialmente presso il Ministero dell'Ambiente.

    Nonostante questo quadro positivo, è necessario sottolineare un aspetto che desta particolare inquietudine.

    Infatti nel pomeriggio presso il Ministero dell'Ambiente è stato convocato un gruppo ristretto (Commissione Istruttoria IPPC - ILVA) dal quale è stata esclusa l'Arpa Puglia. Tale gruppo ristretto ha competenze tecniche importantissime dato che ad esempio nella precedente riunione era stato perfino discusso l'uso del pet-coke dell'ILVA.

    Oltretutto, proprio a questo gruppo ristretto, il Comune di Taranto non vi aveva preso parte e non aveva potuto quindi esprimere nessuna contrarietà all'uso del pericoloso pet-coke all'interno della cokeria.

    Riteniamo dunque grave che, mentre si tengono pubbliche audizioni con i rappresentanti dei cittadini di Taranto presso il Ministero dell'Ambiente, al contempo vi sia un gruppo, al quale partecipa l'Ilva, che ha il potere di fare scelte concrete, al quale non possa partecipare l'Arpa Puglia, e nel quale risulti inspiegabilmente assente il Comune di Taranto.

    Chiediamo pertanto la pubblicazione dei verbali della Commissione Istruttoria IPPC - Ilva.

    Alleghiamo pertanto i due files che sono stati proiettati a Roma al Ministero dell'Ambiente nella relazione conclusiva. E vi preghiamo di leggere le righe conclusive di questa comunicazione (che riportiamo in grassetto in coda) perché sono di estrema importanza.

    Il file "Come siamo peggiorati" contiene i dati statistici storici delle emissioni dell'area industriale tarantina fino al 2005 in quanto il registro INES non dispone di dati più aggiornati (quelli del 2006 sono in fase di validazione). Sono tuttavia sufficienti ad avere un'idea del peggioramento della situazione ambientale a Taranto. Li ho sottoposti a elaborazione statistica: le cerecntuali dell'ultima colonna sono in rosso IN CASO DI PEGGIORAMENTO. Sono in blu IN CASO DI MIGLIORAMENTO. Vedrete che sono in grande maggioranza... ROSSI!

    Ci sono dati come quelli dell'arserico che fanno impressione. Molti di quei dati sono delle stime. E comunque sono comunicati dalle aziende al Ministero dell'Ambiente.

    Al ministero dell'Ambiente c'era un videoproiettore e due grandi monitor LCD che consentivano una buona visione dei dati e delle immagini (che abbiamo poiettato con grande impatto visivo, ne invierò una in un messaggio a parte).

    Hanno fatto una certa impressione i dati della diossina.

    Dal registro europeo Eper (dati 2004) abbiamo infatti ricavato questi dati di emissione industriale:

    Spagna 75,6 grammi/anno
    Svezia 20,6 grammi/anno
    Regno Unito: 68,9 grammi/anno
    Austria: 1,5 grammi/anno

    Quindi

    Gran Bretagna+Spagna+Svezia+Austria= 166,6 grammi/anno
    Ilva di Taranto: 171 grammi/anno sulla base delle proiezioni effettuate dall'Arpa Puglia disponendo dei dati delle rilevazioni del febbraio 2008.

    Ossia lo stabilimento Ilva di Taranto ha prodotto in 12 mesi più diossina di quanta ne hanno prodotta nel 2004 tutti gli stabilimenti di Gran Bretagna, Spagna, Svezia e Austria (messi assieme) inventariati nel registro europeo EPER, che è un archivio ufficiale delle emissioni dell'Unione Europea.

    Vorrei sottolineare che a Roma ha partecipato una delegazione estremamente ampia, affiatata e compatta, che ha rappresentato tutte le associazioni ambientaliste e della società civile che hanno sottoscritto un documento di grande rilevanza strategica per il futuro della città.

    Si è respirato un clima di entusiasmo e di partecipazione come mai era accaduto.

    Nonostante questo quadro positivo, è necessario sottolineare un aspetto che desta particolare inquietudine.

    Infatti nel pomeriggio dell'altro ieri presso il Ministero dell'Ambiente è stato convocato un gruppo ristretto (Commissione Istruttoria IPPC - ILVA) dal quale è stata esclusa l'Arpa Puglia. Tale gruppo ristretto ha competenze tecniche importantissime dato che ad esempio nella precedente riunione era stato perfino discusso l'uso del pet-coke dell'ILVA.

    Oltretutto, proprio a questo gruppo ristretto, il Comune di Taranto non vi aveva preso parte e non aveva potuto quindi esprimere nessuna contrarietà all'uso del pericoloso pet-coke all'interno della cokeria.

    Dato particolarmente grave è che il consulente del Comune di Taranto, il dott. Roberto Giua, pur presente a Roma nell'audizione della mattina del 28 maggio, non è stato invitato a presenziare il pomeriggio ai lavori di tale gruppo istruttorio ristretto: c'era l'Ilva ma non il consulente del Comune di Taranto.

    Il Comune di Taranto non lo ha delegato a rappresentarlo in questo gruppo tecnico dove si prendono le decisioni più importanti. Abbiamo saputo che l'ing. Roberto Primerano dell'Arpa Puglia ha chiesto se poteva presenziare ai lavori di tale gruppo ristretto e la risposta è stata negativa.

    Sembra incredibile, ma queste sono le informazioni che di cui - durante la riunione del Comitato per Taranto di ieri - siamo venuti a conoscenza per telefono. Sarebbe utile che nelle sedi ufficiali vi fosse un pubblico chiarimento (e magari una smentita) e che le informazioni ufficiali prendano il posto delle indiscrezioni raccolte in modo informale.

    Alessandro Marescotti
    componente della delegazione al Ministero dell'Ambiente
    http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/26289.html

  • Allegati

    • AIA – Relazione della Delegazione Taranto

      103 Kb - Formato pdf

      Licenza: Pubblico Dominio

    • Come siamo peggiorati

      34 Kb - Formato pdf
      Contiene i dati statistici storici delle emissioni dell'area industriale tarantina fino al 2005 in quanto il registro INES non dispone di dati più aggiornati (quelli del 2006 sono in fase di validazione).

      Licenza: Pubblico Dominio

    • Cartoline da Taranto

      116 Kb - Formato jpg
      All'audizione del 28 maggio al Ministero dell'Ambiente ha destato attenzione e ha fatto un certo effetto la "nube" della foto allegata. Il dott. Patrizio Mazza, rivolgendosi ai presenti, ha detto: "Se riducessimo del 20% le emissioni, di quanto si ridurrebbe questa nuvola? Ma veramente pensiamo che basterebbe una riduzione del 20%?"

      Licenza: Pubblico Dominio

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