Ilva acquista le centrali Edison, petcoke a "porte chiuse"
L’ Ilva ha concluso con Edison l’acquisto di Cet 2 e Cet 3. E’ stata la stessa società produttrice di energia a comunicarlo in maniera non ufficiale alle organizzazioni sindacali nazionali. La vendita ha una doppia tempistica. Per la vecchia Cet 2 l’acquisizione è immediata, per l’altra centrale avverrà alla scadenza del Cip 6 nel 2011. Non si conoscono i dettagli economici dell’accordo.
Sta di fatto che già da una ventina di giorni nella Cet 2 i tecnici dell’Ilva sarebbero al lavoro. Pare che sia stato nominato anche il nuovo direttore dell’impianto. Cosa succederà adesso? Questa operazione cambia la politica energetica dell’Ilva? Stando ai precedenti piani industriali, l’azienda siderurgica aveva programmato un investimento di 700 milioni di euro per la costruzione di una nuova centrale da 600mega-watt che sarebbe entrata in funzione con la dismissione della obsoleta Cet 2.
In tal senso la Regione Puglia aveva già autorizzato la costruzione dell’impianto. Con queste nuove acquisizioni cosa accadrà? Per l’Ilva avrà ancora senso il progetto della nuova centrale per la completa autosufficienza energetica?
Il rapporto con Edison, a cui Ilva negli anni scorsi ha ceduto la sua quota di minoranza, prevede uno scambio: l’Ilva cede i gas siderurgici ai due impianti, ottenendone in cambio parte dell’energia utilizzata nello stabilimento siderurgico che acquista il resto sul mercato. La notizia ha messo in allarme i circa trecento dipendenti delle due unità che chiedono all’Edison di fare chiara luce sulla vendita e sul futuro dei lavoratori.
La costituzione di un gruppo ristretto con funzioni istruttorie, nel quale si discute a porte chiuse del pet-coke Ilva, andrebbe accompagnata dalla massima pubblicizzazione sia dei componenti e sia loro operato. Solo così comprenderemo ad esempio in che termini si è discusso del pet-coke Ilva e se per caso qualcuno si è espresso contro il suo uso nella cokeria.
Non vogliamo sollevare inutili sospetti e riponiamo la massima fiducia nelle istituzioni quando agiscono con trasparenza. Occorre però che i cittadini possano conoscere fin nei dettagli l'iter dell'AIA, anche nella fase istruttoria.
Vorremmo ad esempio conoscere quali sono le osservazioni che, in questa fase, sono state formulate dagli enti locali. Ad esempio: cosa ha scritto per l'AIA il consulente della Provincia di Taranto e della Regione Puglia? Non lo sappiamo. Ci piacerebbe conoscere cosa ha ad esempio obiettato sulla cokeria tale consulente. Le cappe di aspirazione per le batterie 3-4-5-6 sono state installate?
Infine apprezziamo le dichiarazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'inquinamento industriale a Taranto. Gli scrivemmo in passato informandolo della gravità della situazione. Ci auguriamo che gli enti locali non rimangano sordi ad un tale autorevole intervento.
Per il Comitato per Taranto
Salvatore de Rosa
Alessandro Marescotti
Antonietta Podda
Articoli correlati
- La replica del governo ad Angelo Bonelli
Il ministro Urso evita il confronto sui debiti di Acciaierie d'Italia
Nella seduta odierna è stata discussa l'interpellanza urgente sui debiti ILVA presentata da Angelo Bonelli al ministro Adolfo Urso.24 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Interpellanza urgente di Angelo Bonelli
Vogliamo sapere quanti debiti ha Acciaierie d'Italia?
Se i debiti di ADI a dicembre 2022 erano pari a 4,7 miliardi di euro, a quanto saranno arrivati in due anni? Domani, 24/1/25, il ministro Urso risponderà all'interpellanza. Oggi il governo Meloni ha svuotato definitivamente il fondo per le bonifiche per garantire la continuità produttiva.23 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Esperimento con ChatGPT
Vendola, Riva e Dio
E' stato chiesto a un modello linguistico di Intelligenza Artificiale generativa di sviluppare un articolo in chiave ecologista partendo una dichiarazione di Nichi Vendola del 2011, in cui esprimeva stima verso Emilio Riva. Ecco cosa è venuto fuori.17 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network