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Ilva acquista le centrali Edison, petcoke a "porte chiuse"

Repentino cambio della politica energetica in ILVA. Salterà la costruzione del nuovo impianto da 600MW? Gli ambientalisti: perché costituiere un gruppo ristretto con funzioni istruttorie, nel quale si discute a porte chiuse del pet-coke Ilva?
31 maggio 2008
Michele Tursi
Fonte: Corriere del Giorno

- L’ Ilva ha concluso con Edison l’acquisto di Cet 2 e Cet 3. E’ stata la stessa società produttrice di energia a comunicarlo in maniera non ufficiale alle organizzazioni sindacali nazionali. La vendita ha una doppia tempistica. Per la vecchia Cet 2 l’acquisizione è immediata, per l’altra centrale avverrà alla scadenza del Cip 6 nel 2011. Non si conoscono i dettagli economici dell’accordo.

Sta di fatto che già da una ventina di giorni nella Cet 2 i tecnici dell’Ilva sarebbero al lavoro. Pare che sia stato nominato anche il nuovo direttore dell’impianto. Cosa succederà adesso? Questa operazione cambia la politica energetica dell’Ilva? Stando ai precedenti piani industriali, l’azienda siderurgica aveva programmato un investimento di 700 milioni di euro per la costruzione di una nuova centrale da 600mega-watt che sarebbe entrata in funzione con la dismissione della obsoleta Cet 2.

In tal senso la Regione Puglia aveva già autorizzato la costruzione dell’impianto. Con queste nuove acquisizioni cosa accadrà? Per l’Ilva avrà ancora senso il progetto della nuova centrale per la completa autosufficienza energetica?

Il rapporto con Edison, a cui Ilva negli anni scorsi ha ceduto la sua quota di minoranza, prevede uno scambio: l’Ilva cede i gas siderurgici ai due impianti, ottenendone in cambio parte dell’energia utilizzata nello stabilimento siderurgico che acquista il resto sul mercato. La notizia ha messo in allarme i circa trecento dipendenti delle due unità che chiedono all’Edison di fare chiara luce sulla vendita e sul futuro dei lavoratori.

Commissione istruttoria IPPC Ilva: rettifica
In precedenti comunicazioni abbiamo reso noto che è stato costituito a Roma un gruppo istruttorio ristretto (dal nome "Commissione istruttoria IPPC Ilva") che sta svolgendo funzioni molto rilevanti ai fini dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Rettifichiamo: nella commissione non sono ufficialmente presenti tecnici dipendenti dall'Ilva. E' tuttavia vero che a partecipare in questo gruppo istruttorio ristretto non è stata convocata l'Arpa Puglia. Non ne comprendiamo le ragioni. La procedura AIA dovrebbe essere una casa di vetro.

La costituzione di un gruppo ristretto con funzioni istruttorie, nel quale si discute a porte chiuse del pet-coke Ilva, andrebbe accompagnata dalla massima pubblicizzazione sia dei componenti e sia loro operato. Solo così comprenderemo ad esempio in che termini si è discusso del pet-coke Ilva e se per caso qualcuno si è espresso contro il suo uso nella cokeria.

Non vogliamo sollevare inutili sospetti e riponiamo la massima fiducia nelle istituzioni quando agiscono con trasparenza. Occorre però che i cittadini possano conoscere fin nei dettagli l'iter dell'AIA, anche nella fase istruttoria.

Vorremmo ad esempio conoscere quali sono le osservazioni che, in questa fase, sono state formulate dagli enti locali. Ad esempio: cosa ha scritto per l'AIA il consulente della Provincia di Taranto e della Regione Puglia? Non lo sappiamo. Ci piacerebbe conoscere cosa ha ad esempio obiettato sulla cokeria tale consulente. Le cappe di aspirazione per le batterie 3-4-5-6 sono state installate?

Infine apprezziamo le dichiarazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'inquinamento industriale a Taranto. Gli scrivemmo in passato informandolo della gravità della situazione. Ci auguriamo che gli enti locali non rimangano sordi ad un tale autorevole intervento.

Per il Comitato per Taranto

Salvatore de Rosa
Alessandro Marescotti
Antonietta Podda

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