L'«Atleta di Taranto» andrà alle Olimpiadi di Pechino
Ci sarà anche la Puglia alle Olimpiadi di Pechino con uno sportivo d'antan, il famoso «Atleta» del MarTa, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, testimonial d'eccezione per una manifestazione di così alto rango. Arriverà nella capitale cinese il 30 giugno, ospitato presso il Museo delle arti del mondo che a lui ha riservato un'intera sala.
A scortare il campione olimpico del VI secolo a. C ci saranno la direttrice del Museo tarantino, Antonietta Dell'Aglio, e l'architetto Augusto Ressa della soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici (Bap) delle province di Taranto, Brindisi e Lecce.
Ressa ha firmato il progetto di allestimento del materiale trasferito a Pechino: una particolare teca per consentire la visione del sarcofago con l'atleta anche ai bambini e ai diversamente abili, un sistema di pannellature che raccolgono notizie e documenti e due filmati, uno realizzato dalla Rai e l'altro dalla Bbc. Ed è stato proprio questo documentario prodotto da History Channel a suggerire l'idea di una partecipazione del museo tarantino alla grande kermesse sportiva.
«Guardando il filmato della Bbc chiarisce Ressa - siamo rimasti colpiti dagli ultimi studi condotti dall'università di Pisa sullo scheletro dell'atleta, indagini che hanno permesso, attraverso l'osservazione delle ossa, di stabilire il tipo di alimentazione, prevalentemente proteica, di cui faceva uso, le ragioni del decesso e le specialità in cui eccelleva. Del resto il nostro atleta dimostra una straordinaria prestanza fisica distribuita in una altezza di circa un metro e settanta, misura di tutto rispetto per l'epoca».
Cosa porterete esattamente a Pechino?
«Una copia fedelissima dell'Atleta realizzata con la tecnica innovativa del laser scanner e il sarcofago che lo contiene (anch'esso in copia). Si tratta di reperti di estrema delicatezza che non possono essere trasportati. In originale invece c'è il corredo funerario che accompagnava la sepoltura: l'alàbastron, il contenitore per gli unguenti, e le tre anfore panatenaiche a figure nere, premio donato all'atleta vincitore, contenente l'olio proveniente dall'uliveto sacro di Olimpia. Sui manufatti sono raffigurati Athena Promakos (combattente), una corsa di quadrighe, una scena di lotta e una scena di pentatlon, probabili discipline in cui l'atleta si era particolarmente distinto».
Quali sono stati gli enti promotori dell'iniziativa?
«Innanzitutto il ministero dei Beni culturali e ambientali, e operativamente l'assessorato alla cultura della Regione Puglia che ha stipulato un accordo con il governo cinese. In prima linea anche la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia, la soprintendenza archeologica di Taranto e la soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici (Bap) delle province di Taranto, Brindisi e Lecce».
Dunque uno sforzo notevole sul piano organizzativo e finanziario. Con quali ricadute?
«Il progetto ha innanzitutto un obiettivo promozionale di rilancio turistico culturale della Puglia, e di conseguenza mira anche alla valorizzazione di una delle sue più autorevoli istituzioni, il museo archeologico nazionale di Taranto recentemente restituito alla collettività, sebbene solo negli allestimenti del primo piano. A breve peraltro sarà terminato l'intervento sull'intero percorso museale dove troverà dimora anche il famoso "atleta"».
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