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Patto anti inquinamento, l'Ilva: «Lo rispettiamo»

Dopo la vittoria al Tar e l'invito dell'assessore Losappio arriva la decisione del gruppo Riva. Guardando al futuro e nel rispetto dei ruoli Stefàno annuncia che chiederà «un pieno coinvolgimento della magistratura perché, in un quadro di garanzia della legalità, venga stimolata una complessiva riappacificazione che ha bisogno di riferimenti certi nel diritto sia individuale che della comunità».
6 giugno 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- TARANTO — Incassata la sentenza favorevole del Tar, l'Ilva ha già inviato al ministero dell'Ambiente e alla Regione Puglia il «Programma di interventi per la riduzione delle emissioni inquinanti» previsto dall'accordo di programma sottoscritto l'11 aprile 2008 e messo in discussione proprio dal ricorso dell'associazione ambientalistica «Tarantofutura ». «Questa tempestività - scritto in un comunicato dell'azienda siderurgica smentisce di fatto qualsiasi congettura su una presunta volontà di interrompere il percorso intrapreso insieme alle Istituzioni al fine di conciliare occupazione, sicurezza e salute, ambiente e sviluppo dell'impresa. Al contrario, l'interesse di Ilva a bandire asseriti giochi su tavoli diversi è dimostrata dall'impegno, tempestivo, profuso dinnanzi al Tar di Lecce per difendere l'intero accordo di programma».

In mattinata, l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Losappio, aveva detto: «Mi auguro che cadano le motivazioni che hanno portato l'Ilva ad autosospendersi nell'adempimento dei propri compiti in attuazione dello stesso protocollo d'Intesa. Ci auguriamo che sia così e che l'Ilva comunichi la ripresa della propria partecipazione e soprattutto il cronoprogramma di abbattimento dell'inquinamento e delle diossine».

In assoluta controtendenza rispetto ai tanti soggetti intervenuti nel dibattito, intanto, il sindaco di Taranto Ezio Stefàno valuta l'iniziativa di Riva di autosospendersi come una difesa dell'accordo.

«E' una mia interpretazione - è scritto in un comunicato - che si avvale dell'analisi che ho voluto fare dei rapporti che ormai da quasi un anno intercorrono tra l'Ilva e il Comune di Taranto, a partire dal primo incontro tra Lei e me, e dalla stretta di mano con cui abbiamo insieme stabilito che ogni possibile iniziativa andava adottata nell'esclusivo interesse della città, sia sul piano ambientale che sul piano occupazionale». Stefàno osserva con ottimismo lo stato dei rapporti con l'azienda, sottolinea i passi in avanti per il controllo dell'ambiente e ritiene che il «patto personale» stretto con l'ingegner Riva porterà alla notevole riduzione dell'impatto delle polveri e la costante diminuzione delle emissioni di diossina.

Guardando al futuro e nel rispetto dei ruoli Stefàno annuncia che chiederà «un pieno coinvolgimento della magistratura perché, in un quadro di garanzia della legalità, venga stimolata una complessiva riappacificazione che ha bisogno di riferimenti certi nel diritto sia individuale che della comunità». Il sindaco di Taranto mette in evidenza un «terzo punto» su cui si era accordato con Riva, «vale a dire una particolare attenzione per i più poveri di questa città: è un punto su cui, al momento, non ho risposte».

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