«Energia, la Regione chiede tagli alle bollette»
BARI — Se i lucani possono chiedere uno sconto sulla benzina, in virtù dei pozzi di petrolio della Val d'Agri, anche la Puglia ha diritto a pagare di meno l'energia che viene prodotta in surplus. A ufficializzare il ragionamento, che emerge anche dalla lettura del Pear (piano energetico ambientale regionale) è l'assessore all'Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio. «L'onorevole Guido Viceconte - ha spiegato l'esponente di Rifondazione comunista - e tutti i parlamentari del Pdl della Basilicata hanno chiesto al ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola il dimezzamento del prezzo dei carburanti (benzina e gasolio) nella loro regione, perché prima produttrice di petrolio in Italia.
Gli stessi deputati hanno riferito che tale proposta è stata considerata attentamente e che verrà inserita nel Piano energetico nazionale in preparazione». Poi la conclusione. «Poiché - conclude Losappio - la Puglia produce circa 8mila MW di energia e ne cede l'82% al resto d'Italia, sarebbe opportuno che uguale proposta fosse avanzata dai parlamentari pugliesi per ottenere la riduzione del 50% delle bollette Enel per i cittadini pugliesi».
BARI — Non è una novità. Il primo annuncio risale alla presentazione della bozza di Pear (Piano energetico ambientale regionale), circa tre anni fa (fine 2005). Ma adesso la richiesta trova la sponda di un'altra regione del Sud, la Basilicata, sebbene su fronti differenti. In pratica, se i lucani possono chiedere uno sconto sulla benzina in virtù dei pozzi di petrolio della Val d'Agri, anche la Puglia ha diritto a pagare di meno l'energia che viene prodotta in surplus per poi essere dirottata su altre regioni.
Il ragionamento è stato messo nero su bianco, ieri, in una nota, dall'assessore all'Ecologia della Regione Puglia Michele Losappio: «L'onorevole Guido Viceconte - ha spiegato l'esponente di Rifondazione comunista e tutti i parlamentari del Pdl della Basilicata hanno chiesto al ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola il dimezzamento del prezzo dei carburanti (benzina e gasolio) nella loro regione, perché prima produttrice di petrolio in Italia. Gli stessi deputati continua Losappio hanno riferito che tale proposta è stata considerata attentamente e che verrà inserita nel Piano energetico nazionale in preparazione. Poiché conclude l'assessore - la Puglia produce circa 8mila MW di energia e ne cede l'82% al resto d'Italia, sarebbe opportuno, utile e necessario che uguale proposta fosse avanzata dai parlamentari pugliesi per ottenere la riduzione del 50% delle bollette Enel per i cittadini pugliesi. Siamo sicuri che i rappresentanti eletti in Puglia non saranno da meno dei loro colleghi lucani».
La richiesta di Losappio, in realtà, sembra più una provocazione politica che una richiesta concreta, anche perché si tratta di un invito a terzi a muoversi e non di un'iniziativa diretta: la difficoltà principale a mettere in pratica il ragionamento che teoricamente fila è il numero di interlocutori privati con cui il governo dovrebbe dialogare: dopo la liberalizzazione del mercato, l'Enel non è più monopolista nel mercato dell'energia elettrica. E anche lo stesso Ente nazionale per l'energia elettrica non è completamente nelle mani dello Stato - al pari, comunque, dell'Eni cui bussano i lucani - essendo quotato in Borsa. Insomma, le difficoltà non mancano. L'uscita di Losappio appare quindi come uno stimolo per i parlamentari pugliesi- e segnatamente per quelli del centrodestra che in Lucania hanno comunque portato a Roma una richiesta del territorio - a darsi da fare.
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