Arpa, 3mila domande per trentanove posti
L´Arpa prova a darsi un´organizzazione stabile. Il calendario che darà forma compiuta all´agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia, è stato illustrato ieri dall´assessore regionale all´Ecologia Michele Losappio, dal direttore generale dell´Arpa, Giorgio Assennato e dal direttore amministrativo dell´agenzia, Marco De Nicolò.
Impegnata nelle emergenze ambientali a Taranto come nei casi di discariche abusive, l´Arpa sta utilizzando quanto previsto dalla legge regionale 4 ottobre 2006 che dal 16 giugno ha anche un regolamento attuativo. «Ora possiamo dire di aver messo l´agenzia - ha detto Losappio - nelle condizioni di rispondere alle funzioni previste dalla legge. Il regolamento è stato sottoposto a lunga concertazione con i sindacati. Infatti, per funzionare al meglio, l´Arpa ha bisogno di personale in una struttura pubblica dove vige il patto di stabilità. Con due leggi il consiglio regionale ha permesso le assunzioni per concorso di personale e la stabilizzazione: mentre a livello nazionale il governo ha deciso di stoppare le stabilizzazioni nell´enorme bacino della pubblica amministrazione, in Puglia si continua a lottare contro il precariato di Stato».
Da qui il via ai concorsi per 33 figure professionali e 6 dirigenti: è la prima volta che l´Arpa assume per concorso, avendo personale proveniente dalle Asl oltre ai precari di vario tipo, provenienti da progetti ministeriali (tutti già assunti) o da progetti regionali (in via di stabilizzazione mediante selezione). «L´obiettivo è di stabilizzare circa 70 persone tra i precari», ha assicurato Losappio. Il direttore Assennato ha spiegato che l´Arpa «nasce come sommatoria dei presidi multizonali di prevenzione delle Asl, una struttura che non risponde a criteri organizzativi moderni. Adesso l´Arpa è stata riorganizzata per settori ambientali e dipartimenti, separando le funzioni di laboratorio da quelle di sportello territoriale». Sui concorsi, De Nicolò ha detto che sono arrivate tremila domande per 30 posti di vario tipo, 200 le domande per i 6 posti di dirigente: «Entro fine anno, con vari step - ha concluso - le procedure saranno tutte concluse».
Articoli correlati
- Il fervido cattolicesimo dei Riva
Inquinavano e credevano in Dio
E' crollato definitivamente il sistema di potere che veniva benedetto e celebrato a Pasqua e Natale in fabbrica, con generose donazioni dai Riva all'ex arcivescovo di Taranto monsignor Benigno Papa.11 giugno 2021 - Alessandro Marescotti - Relazione sul webinar di PeaceLink
Taranto, cronaca di un disastro ambientale
Di fronte all'inquinamento del polo industriale e in particolare dello stabilimento siderurgico vi è stata, dal 2008 in poi, una crescita della cittadinanza attiva. La società civile organizzata, supportata dai dati scientifici dell'Arpa Puglia, ha saputo contrastare lo strapotere dei Riva.10 giugno 2021 - Laura Tussi - Condanne durissime, condannati anche i politici
Sentenza Ambiente Svenduto, confiscati gli impianti dell'area a caldo ILVA
Nessuno aveva mai parlato della diossina a Taranto prima del 2005. Fummo noi a prenderci la responsabilità e i rischi di denunciarlo pubblicamente. Oggi è una grande giornata di liberazione dopo una lunga resistenza e tante vittime. Venivamo chiamati "allarmisti" ma avevamo ragione noi.31 maggio 2021 - Alessandro Marescotti - Riflessioni dopo la condanna di Nichi Vendola
Il momento più duro
Sono stata portavoce di Nichi nel 2005 la prima volta che si è candidato alla presidenza della Puglia. Il problema vero è che Nichi ha cercato di avere come interlocutori, e di più, come alleati, i Riva. All’epoca già sotto inchiesta. Parlava di stima reciproca.7 giugno 2021 - Francesca Borri
Sociale.network