Emergenza diossina, domani parte la terza campagna
TARANTO — L'anticiclone delle Azzorre dà il via libera all'Arpa per la terza campagna di rilevamento sulle diossine emesse dal camino E 312 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Prenderà il via domani perché è annunciato tempo stabile per un lungo periodo.
Il monitoraggio è slittato di 15 giorni perché le condizioni meteorologiche di quel periodo non garantivano otto ore filate senza pioggia. L'acqua avrebbe compromesso il risultato finale.
Fino a sabato 28 Arpa e Cnr effettueranno insieme il rilevamento sulle diossine. «Il sindaco di Taranto - dice Giorgio Assennato, direttore generale dell'agenzia regionale di protezione ambientale - giustamente voleva sapere quando avremmo ripreso il monitoraggio. Glielo abbiamo comunicato appena le condizioni del tempo si sono stabilizzate. Domani cominciamo con la terza campagna di rilevamento».
La prima fu portata a termine nel giugno dell'anno scorso; la seconda fu realizzata nel febbraio di quest'anno. E domani, a poco più di un anno esatto di distanza, prende il via quella che può essere considerata la prova del nove della buona volontà dell'Ilva di abbattere uno tra gli elementi inquinanti più pericolosi. «Qualche settimana fa l'azienda ci ha comunicato di aver completato la sperimentazione destinata a ridurre, se non proprio a eliminare, le emissioni di diossina - aggiunge Assennato - e la nostra terza campagna servirà anche a questo, a verificare se gli interventi dell'azienda hanno raggiunto lo scopo per il quale sono stati compiuti».
Dalla prima rilevazione, durata sei giorni nel giugno dell'anno scorso, fu ottenuto un risultato medio di produzione di diossine pari a 3.9 nanogrammi per metro cubo, un valore alto, però al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge italiana. Nel febbraio scorso l'Arpa condusse da sola il secondo monitoraggio. Fu registrato un innalzamento medio del valore a 6.9 nanogrammi per metro cubo, molto più alto del precedente, ma ancora al di sotto dei valori soglia fissati dalla normativa italiana. La spiegazione fu che la prima volta l'azienda siderurgica aveva condotto gli impianti in modo «ottimale», in modo ordinario la seconda.
Molti si chiesero perché l'eccezione non potesse diventare la regola. Ora si attende il terzo monitoraggio. Sei giorni durante i quali i tecnici dell'Arpa e gli esperti del Cnr si alterneranno sugli impianti per effettuare le rilevazioni, autonome le une delle altre. L'Ilva ha messo in campo una sperimentazione a base di urea per arginare drasticamente le emissioni di diossine.
Rappresenta, a quanto pare, l'adeguamento alle migliori tecnologie disponibili (Bat) indicate nell'accordo di programma per ottenere l'autorizzazione integrata ambientale (Aia). In merito alla decisione del Tar che ha bocciato le misure anti-diossina del ministero dell'Ambiente definendole «inefficaci», il direttore dell'Arpa attende le decisioni di Roma e della Regione. «Noi c'entriamo poco, è un problema del ministero l'eventuale ricorso al consiglio di Stato. Noi agiamo su indicazioni specifiche del ministero. Certo è che si tratta di una sentenza singolare che blocca la caratterizzazione, un intervento che non era neanche stato avviato».
Allegati
I microinquinanti
3107 Kb - Formato pdfRelazione "I microinquinanti" presentata al Convegno Mediterre e redatta dal Dipartimento di Chimica dell'Univerità degli studi di BariLa Qualità dell'Aria
2693 Kb - Formato pdfRelazione "La Qualità dell'Aria" presentata al Convegno Mediterre e redatta dalla Dott.ssa Micaela Menegotto (ARPA Puglia)
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