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30 mila tonnellate di rifiuti da bruciare dell'inceneritore di Massafra: grazie Regione Puglia!

Come bruciare monnezza a Taranto senza consultare la popolazione interessata. La Regione Puglia sta compiendo l'ennesima azione che mostra tutta l'inconsistenza di una campagna di promesse e abbatte l'ennesimo colpo mortale sulla martoriatissima area tarantina.
2 luglio 2008
Comitato per Taranto

- Non bastano il 90 e passa per cento della diossina, le quantità stratosferiche di mercurio e pcb, la CO2, tutti i metalli pesanti e le polveri ad evitare che il territorio Jonico, dichiarato già ad alto rischio di crisi ambientale, diventi anche la spazzatura d'Italia!

Non vogliamo le letterine dei bambini pubblicate nella bella collana regionale, vogliamo i fatti che parlano chiaro. Nei fatti si legge che mentre non è ancora attivata nessuna strategia efficace e provata di riduzione dell'impatto di tutta l'attività industriale, la Regione Puglia, "accoglierà" 30 milioni di chili di immondizia indifferenziata della peggior specie, che saranno bruciati tutti sotto al naso di tarantini e massafresi!

Come non rilevare la debolezza della "pregiatissima" classe politica locale che si vanta di appoggiare la legge di iniziativa popolare per il diritto alla prossimità nello smaltimento dei rifiuti (poi bocciata) per poi, alla prima occasione, coprirci di monnezza senza consultare la popolazione interessata, senza valutare l'impatto in termini di diossina (quella trovata nei formaggi, nella carne, nei pozzi e anche nel latte delle mamme tarantine), di nanopolveri e di altri inquinanti tossici che l'impianto obsoleto di Massafra scaricherà su cittadini, aranceti, uliveti, terra, aria e acqua.
Cosa pensare, allora, di tutta la campagna sull'emergenza rifiuti con la quale stanno cercando di riaprire il vecchio e decrepito inceneritore di Taranto, se poi si permettono il lusso di caricarci 30.000 tonnellate di rifiuti forestieri (e pensare che la Lombardia ne accoglierà solo 6.000!).

Perchè poi tutti a Taranto che già, nonostante l'emergenza, si prende la gran parte dei rifiuti leccesi e li conserva nelle sue discariche, mentre il leccese si vanta di essere il territorio a maggiore vocazione turistica della Puglia?
Perchè quegli stessi rifiuti campani, i foggiani non vogliono neanche vederli passare sulla loro terra e organizzano manifestazioni e presidi?

Perchè i tedeschi hanno chiuso le porte alle ecoballe dopo aver riscontrato, ben mescolati, rifiuti tossici speciali e persino materiale radioattivo?

I cittadini tarantini sono stanchi di essere raggirati dietro il miraggio dello sviluppo, del turismo e della sostenibilità mentre la realtà è quella di una politica debole, che non è più in grado di accogliere e rappresentare le aspirazioni della gente, che non costruisce se non per distruggere ancora e peggio di prima.

Mentre scriviamo, un altro operaio si è spento all'Ilva mentre lavorava, approfittiamo per esprimere alla sua famiglia tutto il cordoglio dei suoi concittadini e per gridare a chi non ha più orecchi per sentire l'allarme di una città e di un territorio segnato, ancora una volta, da scie di morte, distruzione e malattie.

Per il Comitato per Taranto

Michele Carone
Giulio Farella
Lucrezia Maggi
Luigi Oliva
Antonietta Podda

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