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C'è il dissesto, addio movida

Supertassa per i tavolini: gli esercenti dopo 7 anni rinunciano. Palazzo di città non può permettersi di pagare lo straordinario ai vigili: scompare la «dolce vita» sul canale navigabile
9 luglio 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- TARANTO — La «movida» tarantina si spegne. Dopo sette anni corso ai Due Mari rimane vuoto e senza la vita notturna creata dai locali pubblici che si affacciano sul canale navigabile. La crisi economica, dovuta al dissesto, indirettamente cancella un'esperienza inventata dalla giunta- Di Bello per vivacizzare una città che nei tre mesi estivi è come spenta.

L'impossibilità di pagare lo straordinario ai vigili urbani, incaricati di sorvegliare la zona pedonale chiusa al traffico, e la tassa sull'occupazione di suolo pubblico giudicata alta, hanno dato il colpo mortale alla «dolce vita» tarantina.

Fu voluta, la «movida», anche per arginare l'esodo serale dei tarantini verso i locali delle due litoranee e delle Murge, cercando di trattenerli al di qua del ponte girevole con l'offerta di ristoranti, bar, pub, piadinerie e gelaterie condita da musica e giochi. Centinaia di tavoli e sedie hanno accolto per sette anni di fila migliaia di persone attratte dalla possibilità di cenare, gustare un gelato e bere una bibita a pochi metri dal mare. Ora è tutto finito.

La tassa sull'occupazione del suolo pubblico ha scoraggiato i titolari dei locali pubblici e nel 2008 neanche uno ha presentato la richiesta di sistemare sedie e tavoli all'aperto sul marciapiede fronte mare. Il dissesto aveva portato, secondo quanto prescrive la legge, la tariffa al massimo già l'estate scorsa. I conti del 2007, evidentemente, hanno fatto fare marcia indietro ai commercianti che quest'anno rinunciano all'impresa e si accontentano dei locali al chiuso e di qualche tavolino sul marciapiede di pertinenza.

Aderire alla «movida» ha avuto un costo in proporzione alla superficie occupata all'aperto. Un locale con 120 metri quadrati di tavolini di fronte al ponte girevole ha pagato, per tre mesi, 6900 euro; chi ha occupato 80 metri quadrati ne ha sborsati 4900; con soli 40 metri quadrati l'esercente ha versato nelle casse comunali 2800 euro. Oggi questi costi sono stati giudicati eccessivi, almeno così riferisce la circoscrizione Borgo-Città vecchia e così l'esperienza si chiude, malgrado il tentativo effettuato dal consiglio di quartiere di escogitare una soluzione alternativa.
Il consiglio di quartiere proponeva innanzi tutto di allargare l'isola pedonale.

Non limitarla a corso ai Due Mari ma estenderla a via Roma, via Pitagora e via D'Aquino nei tratti compresi tra il corso e via Margherita; poi di creare un mercatino di qualità di attività ambulanti tra via Garibaldi, in città vecchia, e il lungomare del Borgo; di concordare con i commercianti una serie di eventi culturali, turistici e ricreativi. «Non c'è stata una grande risposta - spiega Marco Sebastio, presidente della commissione Cultura, - abbiamo ricevuto solo qualche disponibilità da parte dei commercianti per organizzare eventi.

Ai residenti non si possono prospettare solo i disagi dovuti all'isola pedonale e ai suoni della movida fino a notte inoltrata, bisogna pur dare in cambio qualcosa. E la circoscrizione aveva offerto la possibilità di organizzare spettacoli musicali, culturali, legati al turismo. Niente da fare. Per superare il problema dei vigili urbani avevamo suggerito di utilizzare anche il personale della Protezione civile per integrare la polizia municipale e alleggerire il carico economico e di lavoro. Niente da fare». In sette anni, piuttosto che renderla permanente, Taranto è stata capace di azzerare la «movida».

La prima edizione fu nel 2000, dall'11 luglio al 15 settembre, con il traffico deviato dalle 21.30 alle 3. Era il primo esperimento, i residenti protestarono per il chiasso e per l'inquinamento, crearono l'immancabile comitato. Però ai tarantini piacque e affollarono corso ai Due mari per due mesi. L'anno successivo furono apportati alcuni aggiustamenti, il periodo andò dal 14 giugno al 16 settembre, tre mesi pieni. In piazza Garibaldi fu attrezzato un parco giochi per i più piccoli, durante il fine settimana il mercatino dalla Rotonda al monumento al marinaio e i sottopassi funzionavano.

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