Il fuoco e l'estate, allarme di Legambiente
BARI — Negli ultimi quattro anni gli incendi in Puglia sono pressoché triplicati (da 203 a 576), mentre gli ettari di verde andati in fumo sono passati dai 1.766 del 2004 ai 18.028 dell'anno scorso. Quattromilioni gli alberi bruciati nel 2007, circa quattro miliardi di chili di anidride carbonica in più nell'atmosfera (ogni albero, in media, riesce ad assorbire 10 chili di Co2).
Dal 1997 non si registrava un numero così alto di incendi nel Tacco d'Italia, un dato di fatto che fa salire il livello d'allerta. Anche perché nel 70 per cento dei casi le fiamme vengono fatte divampare per fini speculativi.
A stagione estiva inoltrata, Legambiente e il corpo forestale puntano i riflettori su una piaga che sembrava essere stata debellata. E che invece negli ultimi quattro anni è tornata prepotente. «Quella del 2007 dice il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, nel presentare il rapporto "Ecosistema incendi 2008" - è stata una delle estati più roventi e drammatiche». Al questionario inviato dall'associazione e dalla Forestale solo 39 Comuni su 122 hanno risposto (tra questi non ci sono Vieste e Peschici, flagellate dai roghi di un anno fa).
Nonostante salga la percentuale delle amministrazioni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio incendi boschivi (circa il 77 per cento dei Comuni svolge attività di avvistamento e prevenzione, possiede un catasto delle aree distrutte dal fuoco e punta sulle campagne informative, così come prevede la legge 353 del 2000), quest'anno nessun paese si è aggiudicato la bandiera «Bosco sicuro».
Alberobello, Altamura e Gravina in Puglia i centri che hanno lavorato meglio. Dei 576 roghi del 2007, 188 hanno colpito la Capitanata, 169 sono divampati a Bari, 101 nel Tarantino, 100 nel Leccese, 18 a Brindisi. Mentre nella classifica degli ettari bruciati, prima è la provincia di Foggia con 9.591, seguita da Bari (5.444). Anche quest'anno, i piromani non si sono fatti attendere e sono entrati in azione. La Forestale svolge quotidianamente azione repressiva, di controllo e d'investigazione. Ma gli uomini sono contati. «In Puglia sono a lavoro 500 agenti, dovrebbero essere circa mille», ammette Giovanni Misceo, vice questore del corpo forestale.
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