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Raccolta differenziata, la Giunta si muova!

Occorre rischiare ed avere il coraggio di investire con chiarezza e decisione in direzione di una differenziata capillare che svincoli in maniera definitiva la città di Taranto dalla dipendenza-discarica.
10 luglio 2008
Anna Rita Lemma (Consigliere Comunale PD)

- Nei giorni scorsi il Corriere ha tracciato una linea sul bilancio della raccolta differenziata per l’anno in corso, pubblicando le relative tabelle e commentando gli stessi prospetti analitici. Sull’argomento, riceviamo e pubblichiamo oggi l’intervento della consigliera comunale del Pd, Anna Rita Lemma: Considero quello predisposto dall’ Amiu in merito alla raccolta differenziata nella nostra città un timido avvio che sconta sicuramente gli effetti dell’ impavida gestione dell’azienda degli anni precedenti; credo che la scelta richieda un taglio d’indirizzo più deciso ed una maggiore e mirata oltre che finalizzata azione di informazione, conoscenza e sensibilizzazione della cittadinanza.

Tanto è dimostrato dal dato reso dal Consiglio d’Amministrazione dell’Amiu quando comunica che i valori della raccolta, crollati nel 2007, ora stanno appena raggiungendo quelli del 2005-2006; segnale, questo che, al massimo degli esiti prevedibili, ci riporterebbe a risultati assolutamente inadeguati ed insufficienti.

Occorre rischiare ed avere il coraggio di investire con chiarezza e decisione in direzione di una differenziata capillare che svincoli in maniera definitiva la città di Taranto dalla dipendenza-discarica. Sarebbe forse opportuno, anzi utile, mutuare da esperienze già a regime in tante altre città italiane. Se infatti gli episodi più recenti hanno mostrato da un lato gli infimi risultati campani, dall’altro hanno fatto luce su esperienze di raccolta e trattamento differenziato dei rifiuti tali da essere vere e proprie punte di eccellenza anche sul piano internazionale.

Raccogliere differenziando è inoltre stile di vita; è cultura del recupero, in evidente contrapposizione con il modello “usa, consuma e getta” decisamente ancora dominante; il problema è quindi culturale ed è per questo che va lanciata senza ulteriori tentennamenti un’azione di formazione-informazione coinvolgendo tutti gli istituti e gli enti che a vario titolo si muovono in città: scuole, chiese, aziende, attività commerciali, associazioni in un’azione che trova, peraltro, risorse ben stanziate ed assolutamente mirate trasferite dalla Regione agli Ato, alle Province ed ai Comuni.

Il vantaggio, poi, non è unicamente ambientale; come noto, ma forse non del tutto, è anche economico. I cittadini che raggiungono le isole ecologiche sono a Taranto ancora dei “virtuosi” e beneficiano di un bonus sul pagamento della Tarsu. Ma il decreto Ronchi è una Legge, quindi il passaggio da tassa a tariffa trasformerebbe i tarantini da virtuosi in cittadini rispettosi della Legge che peraltro si fonda sul principio assolutamente condivisibile che paga di più chi produce più rifiuti e differenzia meno.

Questo è invece compito della Giunta e del Consiglio. Pertanto, va rapidamente avviata l’istruttoria da parte degli uffici competenti per definire i passaggi amministrativi necessari. Non solo, bisogna anche contabilizzare il beneficio e la ricaduta sul bilancio comunale. Tutto questo, nelle more di proroghe di cui lo stesso decreto ha beneficiato, può essere risolto approvando un regolamento comunale che preveda sgravi economici per chi raccoglie differenziando in modo puntuale.

Come ben sa chi ha esperienza di governo, i tempi di attuazione fanno la “differenza” (e scusate il gioco di parole); i “ faremo”, “lavoreremo” , “ci adopereremo” devono lasciare il posto a trasparenti e pubbliche tabelle di marcia, che consentano di conoscere con chiarezza ostacoli e successi e risultati. Per queste ragioni, presenteremo in Consiglio comunale un ordine del giorno che ci auguriamo possa trovare il più ampio consenso da parte del Consiglio stesso.

Anna Rita Lemma
consigliere comunale Pd

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