Quattro mesi di campionamenti nell'area Distripark
Partono i lavori di caratterizzazione ambientale dell’area del Distripark, ovvero la zona che in prospettiva dovrà accogliere le imprese e le attività che dovranno lavorare e trasformare le merci in transito da Taranto attraverso i container. Ieri sono stati consegnati i lavori per la caratterizzazione al raggruppamento di imprese risultato aggiudicatario della gara d’appalto di rilevanza europea.
«I lavori, che avranno la durata di 4 mesi, consistono in una serie di sondaggi finalizzati al campionamento di terreni e acque, sotterranei e superficiali, le cui risultanze dovrebbero escludere la presenza di sostanze inquinanti nell’area» si legge in una nota della Provincia. Senza questi lavori ma sopratutto senza sapere se l’area del Distripark è contaminata o meno, nessun progetto può essere avviato. «Il sito del Distripark si estende per circa 75 ettari in zona retroportuale, nell’entroterra del molo polisettoriale e a ridosso della linea ferroviaria Taranto-Bari, e le procedure di esproprio sono state ultimate nel 2006.
Tale area, pur avendo una storia esclusivamente agricola, è stata ricompresa nel Sito di interesse nazionale di Taranto, perimetrato dal ministero dell’Ambiente, a causa della sua vicinanza con Ilva e e Agip. Di conseguenza - dice la Provincia - su quest’area grava un vincolo che può essere rimosso solo grazie ad un esito positivo dell’attività di caratterizzazione ambientale oppure, nella peggiore delle ipotesi, grazie ad una bonifica».
«Le indagini preliminari alla redazione del piano di caratterizzazione da parte del Politecnico di Bari hanno evidenziato l’assenza di sostanze contaminanti in concentrazioni significative, il che - dice la Provincia - lascia ben sperare riguardo all’esito dei lavori appena consegnati».
Gianni Florido, presidente della società consortile Distripark Taranto - costituita da Provincia, Comune, Camera di Commercio e Autorità portuale -, afferma che «l’essere pervenuti dopo due anni al completamento degli espropri ed all’affidamento e inizio dei lavori di caratterizzazione ambientale del sito Distripark è un risultato particolarmente importante, soprattutto se si considera che la società ha adottato le procedure di evidenza pubblica previste dalla legge che comportano un dilatarsi dei tempi burocratici.
Il porto di Taranto, situato in una posizione strategica rispetto ai traffici, ha assoluta necessità di sviluppare una retroportualità nella quale possano insediarsi aziende operanti nel settore della logistica avanzata». Poi «l’inserimento delle aree retroportuali tarantine nella perimetrazione della Zona franca urbana - conclude Florido - costituirà un ulteriore elemento di attrazione per le aziende. Naturalmente molto c’è ancora da fare, ma la società Distripark Taranto è impegnata ad avviare ulteriori attività di marketing nei confronti del mondo della logistica.
Al contempo c’è l’impegno della Regione per la realizzazione delle infrastrutture di collegamento dì ferroviario e stradale da e per il porto, da e per la rete trasportistica internazionale, necessarie ad un vero nodo logistico».
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