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Le dune, patrimonio da salvare

Progetto-pilota del Comune premiato dalla Regione. Aree pedonali: spostamento all'interno delle ville più vicine al mare, da Lido Silvana in poi. La litoranea orientale dovrà cambiare assetto come pure la strada, regionale 8, che collega Taranto ad Avetrana
21 luglio 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- TARANTO — «Il parco delle dune che si vuole realizzare a Taranto nell'isola amministrativa può essere considerato un progetto-pilota perché raggiunge lo scopo di difendere e tutelare la costa devastata dal turismo delle seconde case e di recuperare e ripristinare ciò che è stato sottratto alla natura». L'assessore regionale all'Urbanistica, Angela Barbanente, sottoscrive il progetto che le ha illustrato l'assessore comunale tarantino (nonché vicesindaco) Alfredo Cervellera, destinato a ridisegnare la linea della costa di quella porzione di territorio che ricade sotto la giurisdizione del Comune di Taranto. Sono chilometri e chilometri sulla litoranea orientale, subito dopo Lido Silvana sino a Marina di Lizzano. Qui le dune sono occupate da ville e case di ogni forma, dimensione e gusto. «Qui, nel corso di decenni, l'ambiente e la costa sono stati deturpati.

E'nostra intenzione - spiega Cervellera - trovare un accordo con i proprietari. Il piano prevede una perequazione tra le volumetrie. In sostanza eliminare tutte le costruzioni sul lato mare, quelle che poggiano direttamente sugli scogli e sulle dune, e ricostruirle nell'entroterra, dall'altra parte della litoranea, dove il progetto indica villaggi attrezzati con parcheggi e servizi e collegati al mare da bretelle. In questo modo puntiamo a ripristinare dal punto di vista ambientale le dune e utilizzare tutta la costa dal punto di vista turistico».

Salvare le coste e preservarne la bellezza sono gli obiettivi del «Piano delle dune» messo in cantiere a Taranto. Dovrebbe confluire nel serbatoio di progetti dell'Area Vasta per trovarvi i finanziamenti e i collegamenti funzionali con le altre iniziative. Il principale è con la Regionale 8, la strada a scorrimento veloce da realizzare tra Taranto e Avetrana che fluidificherebbe tutto il traffico verso il mare, alleggerendo la litoranea e rendendo possibile la sua pedonalizzazione. «Liberarsi della schiavitù della litoranea è quasi un obbligo — aggiunge l'assessore Barbanente — Servono la rimozione delle auto e la pedonalizzazione con una viabilità permeabile che non cementifica la costa. Insieme con l'assessore Ostillio aderiremo a un protocollo d'intesa».

Nei giorni scorsi la Regione, d'altra parte, ha presentato il «Piano delle coste» dimostrando la continua erosione costiera dovuta largamente alla progressiva cementificazione di buona parte delle aree.

Bloccare l'espansione dell'edilizia sulle dune e, addirittura, cancellarla come si vuol fare nell'isola amministrativa di Taranto, sembra quasi un passaggio obbligato.
«Realizzare il piano delle dune sarà anche un fattore di sviluppo economico - dice Cervellera - perché turismo e ambiente vanno d'accordo. Ci sarà anche un percorso che consentirà di visitare le formazioni di dune che si susseguono lungo i chilometri della nostra costa orientale».

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