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Puglia a idrogeno, la Regione dribbla i tagli

L'annuncio della sforbiciata ai fondi dato dall'assessore Losappio Ieri a Monopoli il debutto della nuova università. Frisullo: «Il Governo ritirerà i 5 milioni per la prima rete al mondo? Faremo da soli»
22 luglio 2008
Francesco Strippoli
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Idrogeno MONOPOLI — Doveva essere il giorno della celebrazione. È diventato quello della polemica, ma anche dell'alzata di orgoglio. Il governo, riferiscono voci non confermate ufficialmente, sta per ritirare i fondi stanziati ad aprile per allestire in Puglia la prima rete al mondo di distributori di idrogeno e idrometano (carburanti innovativi, puliti e a basso costo). Se l'intenzione sarà confermata, il progetto tuttavia non subirà rallentamenti e a fine 2009 vedremo in funzione le pompe. «Sostituiremo i fondi statali con risorse regionali» promette il vicepresidente della Regione Sandro Frisullo. La preoccupazione, montata in mattinata, si è stemperata via via. E la manifestazione organizzata ieri a Monopoli dalla cosiddetta Università dell'idrogeno è potuta proseguire senza intoppi.

Gran cerimoniere della giornata, negli spazi del villaggio Cala Corvino, è stato Nicola Conenna, presidente dell'«università » (un centro di ricerca privato che sta per attivare convenzioni con gli atenei di Bari e Lecce e col sistema delle Camere di commercio). Prima una dimostrazione per i giornalisti, poi una tavola rotonda con lo stesso Frisullo, il rappresentante del governo greco Alexander Vrachnos, l'europarlamentare Enzo Lavarra, il sindaco di Monopoli Emilio Romani. A moderare la discussione è stato Angelo Consoli, responsabile europeo della fondazione ispirata e diretta da Jeremy Rifkin, profeta della terza rivoluzione industriale, quella fondata sull'idrogeno.

Ci sono esperienze analoghe di produzione di idrogeno per l'alimentazione del sistema dei trasporti. In Italia vi è anche un punto già funzionante di distribuzione, a Livorno. Ma in Puglia sarà creata la prima rete al mondo (per ora 5 distributori) in modo da non dover tornare sullo stesso punto per rifornirsi. Quando la rete funzionerà se ne potranno servire le vetture ad idrogeno (le poche in funzione sono solo prototipi) e soprattutto quelle ad «idro-metano»: gas naturale al 70%, il resto idrogeno. Basta avere un'auto a metano e apportarvi piccole modifiche.

Per l'allestimento della rete furono stanziati 5 milioni, in base all'accordo di aprile tra Regione (due milioni) e l'allora governo Prodi (tre). Ieri mattina è stato l'assessore regionale all'Ecologia, Michele Losappio, a lanciare l'allarme sulla possibile revoca dei finanziamenti. «Il governo - dice Losappio - sterilizza gli accordi di programma su idrogeno e termodinamico. A 5 mesi dalla stipula, non c'è traccia dell'intesa. Ripetutamente sollecitato, il ministero non chiarisce». Losappio adombra disinteresse verso il progetto, oppure preconcetto verso la Regione Puglia «di colore diverso » rispetto all'attuale governo. Frisullo è sorpreso: «Si tratta di accordi sottoscritti - dice - e forse già registrati dalla Corte dei conti. C'è, poi, da rispettare il principio della continuità amministrativa tra i governi. Se fosse confermata la notizia, sarebbe un colpo mortale alla sperimentazione e all'innovazione. Ci opporremmo in tutti i modi. Ma certo il progetto non si fermerebbe: andremmo avanti con fondi regionali».

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Lavarra, che invita il governo a mettersi in sintonia con la Ue. «L'Europa - sottolinea - ha deciso, con il settimo programma quadro, di incentivare la ricerca su queste materie». L'attenzione della Commissione europea si è manifestata, del resto, anche con il saluto inviato da Antonio Tajani (esponente del Pdl). Il responsabile dei Trasporti ha anticipato l'intenzione di voler visitare l'università dell'idrogeno. Anche il sindaco di Monopoli (anch'egli Pdl) si è mostrato attento all'iniziativa ed ha proposto di istituire in città «un festival dell'energia». Un invito ad incrociare le esperienze, è arrivato dal rappresentante del governo greco.

Il tema è succulento: per il fatto che protegge l'ambiente, abbatte enormemente i costi (tanto più oggi con il prezzo del petrolio alle stelle) e sviluppa l'insediameno di imprese del comparto. Frisullo lo sottolinea quando lega la crescita del pil pugliese (+2% nel 2007, migliore prestazione al Sud) anche all'arrivo di imprese collegate allo sfruttamento dell'energia pulita. Perché l'idrogeno dei distributori pugliesi avrebbe questo di particolare: sarebbe prodotto in loco e solo con energia tratta da fonti rinnovabili, sole e vento. Costa meno e si risparmia. «E chissà, un giorno - si augura Frisullo - potremmo liberarci dal sistema delle accise che gravano sui combustibili ».

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