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Ilva, rapporto emissioni Sette mesi per decidere

Entro il 15 marzo 2009 lo studio sull'inquinamento. La commissione verificherà il rispetto delle norme. Toccherà alle industrie dimostrare di poter ottenere l'autorizzazione senza la quale dovranno fermare le proprie produzioni.
14 agosto 2008
Bechis & Lampugnani
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- ROMA — Cosa significa l'acronimo Ippc? «Integrated pollution prevention and control », vale a dire prevenzione e riduzione integrale dell'inquinamento. Questo è l'obiettivo che si è posta l'Unione europea che ha quindi emanato nel 1996 una direttiva contenente le misure di contenimento degli inquinanti nell'aria e nell'acqua cui devono attenersi una serie di industrie, energetiche e metallifere in primo luogo, sparse in tutte Europa. Dunque anche Ilva, Cementir, Amiu, Eni, Edison e altre due aziende presenti a Taranto.

Chi deve controllare sulla qualità delle emissioni nell'aria e nell'acqua, e quindi deve applicare la normativa europea, è una commissione del ministero dell'Ambiente. Quella entrata in carica nella precedente legislatura, in base al decreto del 2005, all'inizio di agosto non è stata confermata nell'incarico dal governo. Pur potendo rinnovarne il mandato, scaduto a fine luglio, l'esecutivo ha preferito nominarne un'altra, perché la precedente non ha certo brillato per efficienza, tanto è vero che la Ue ha comminato all'Italia due infrazioni. Così una nuova commissione è stata già insediata e toccherà a questa, entro il 15 marzo 2009, stabilire se le aziende joniche sono in regola circa i parametri delle emissioni. I

nsomma, non c'è pericolo che Ilva o Edison o Cementir sfuggano alle loro responsabilità. L'allarme lanciato in questi giorni è forse nato da una lettura frettolosa delle misure adottate dall'esecutivo nell'ultima riunione prima della pausa estiva. Perché, in realtà, la situazione di Taranto è al contrario più «avanzata» di altre grazie all'accordo di programma sottoscritto nello scorso aprile. Secondo gli impegni europei il ministero dell'Ambiente avrebbe dovuto rilasciare la certificazione di idoneità a 354 aziende italiane entro ottobre 2007, otto mesi dopo la presentazione delle richieste da parte delle aziende.

Ma così non è stato, almeno per 351 imprese. Queste, quindi, continuano ad operare in barba alle disposizioni europee, senza Aia, senza cioè l'autorizzazione integrale ambientale. Invece proprio l'area tarantina è «messa» meglio, perché grazie all'accordo sottoscritto tra le parti, cioè governo, imprese ed enti territoriali, è stato fissato un termine preciso, il 15 marzo 2009, entro cui la commissione governativa dovrà rilasciare l'Aia. Come mai in Puglia si è andati più avanti che in altre regioni? Forse perché l'allora ministro Alfonso Pecoraro Scanio aveva scelto di candidarsi in questo territorio?

Probabile, ma certamente c'è stato un concorso di fattori, non ultimi l'attenzione della Regione per le tematiche ambientali e la volontà di dilaogo con le istituzioni territoriali manifestata dalle aziende che comunque devono mettersi in regola con la normativa europea. Toccherà, dunque, alla nuova commissione darsi da fare e dimostrare di essere più efficiente della precedente, così come toccherà alle industrie dimostrare di poter ottenere l'Aia, senza la quale dovranno invece fermare le proprie produzioni.

La ministra Stefania Prestigiacomo ha detto al Corriere del Mezzogiorno di volersi adoperare per garantire al territorio jonico parametri ambientali conformi alle disposizioni dell'Unione europea, senza penalizzare il tessuto produttivo e il governo ha anche messo nel conto una missione nell'area jonica.

Nelle more dell'avvicendamento delle commissioni i Verdi tarantini ieri hanno lanciato un allarme: temono, infatti, che i tempi di concessione dell'autorizzazione integrata ambientale per Taranto possano allungarsi, che non si potranno rispettare i 300 giorni previsti dall'accordo di programma dello scorso aprile. Secondo i Verdi la nuova commissione - che comprende anche tre magistrati - dovrà studiare il dossier Taranto e inevitabilmente sforerà il limite di tempo previsto.

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