Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Il ministero all’Arpa «Quei dati sull’aria non sono attendibili»

Rilievi critici sul monitoraggio ai Tamburi. Il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato, destinatario delle osservazioni ministeriali replica: «Risponderò la prossima settimana, facendo le opportune valutazioni tecniche».
15 agosto 2008
Fulvio Colucci
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- Monitoraggio ambientale, il ministero mette in guardia l’Arpa: alcuni dati forniti dall’Agenzia regionale «non possono essere ritenuti validi». Pur non essendo in discussione i rilevamenti più recenti, la notizia, clamorosa, fa riflettere. A bocciare le centraline è il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Bruno Agricola.

Le analisi dell’Agenzia regionale dell’ambiente finite nel mirino del ministero sono state effettuate nell’ottobre del 2005 e nel febbraio del 2006. L’Arpa le ha prodotte nella «relazione di sintesi» sull’Area di Taranto e Statte, trasmessa a Roma intorno alla metà di luglio.

I numeri sono stati esaminati nel corso della terza riunione del comitato di coordinamento per l’attuazione dell’Accordo di programma, quello destinato al rilascio dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale.

Secondo il direttore generale del ministero i campionamenti di benzoapirene, sostanza inquinante riconducibile, a giudizio dell’Arpa, all’attività delle cokerie Ilva avrebbero prodotto risultati «non validi ai fini dell’individuazione di specifiche criticità ambientali e quindi della possibilità di imporre limiti più restrittivi rispetto a quelli definiti dalle norme o raggiungibili con le migliori tecnologie disponibili».

I dati delle centraline di via Orsini (zona industriale) e di via Dante, secondo il ministero, non sono stati raccolti secondo i criteri fissati dal decreto legislativo 152 del 2007 il quale prevede: «Un periodo minimo di misurazioni pari a 120 giorni, una ripartizione uniforme delle stesse misurazioni durante il corso dell’anno, il calcolo del valore misurato come media nell’arco dei 120 giorni».

Il ministero dell’Ambiente chiede, per il 2008, misure conformi ai requisti del decreto legislativo del 2007, «confrontabili con il valore di un nanogrammo per metro cubo d’aria, come media annuale prevista per il benzoapirene, così da poterne confermare la criticità». Da Roma si fa sapere che l’Arpa deve distinguere, il contributo in percentuale che l’industria dà all’inquinamento rispetto a quello offerto dal comparto civile, «trasporto compreso». La scure ministeriale si abbatte anche sulle concentrazioni del biossido di azoto e del pm 10 (le polveri sottili).

Nel caso di questi due agenti inquinanti, rilevati dalle centraline di via Machiavelli e di via Archimede al quartiere Tamburi, il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Bruno Agricola, rileva che «perdura la criticità», ma, anche in questo caso, chiede «di stimare i contributi derivanti dal comparto industriale e quelli del settore civile compreso il trasporto».

Dietro il freddo linguaggio burocratico una certezza: la strada per abbattere l’inquinamento è ancora lunga. Troppo.

Note: Alleghiamo il file pdf della lettera prot. n. 10796 del 30 luglio 2008 della Regione Puglia Assessorato all'Ecologia, firmata dall'Assessore Losappio e dal Dirigente Antonicelli ed inviata ai principali protagonisti della vicenda AIA per l'Ilva.

Questa lettera della Regione, riprende e valorizza la relazione, datata 15 luglio 2008, inviata da ARPA Puglia a Minambiente relativo alla "Analisi dei dati conoscitivi ambientali disponibili" sul territorio di Taranto. Tale analisi era stata richiesta ad ARPA Puglia nell'ambito della procedura dell'accordo di programma finalizzato alla concessione delle AIA.

Allegati

Articoli correlati

  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"
    Ecologia
    Comunicato stampa di PeaceLink sulla sottrazione di 400 milioni di euro alle bonifiche

    "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"

    Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
    11 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
  • L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto
    Taranto Sociale
    La conferenza stampa del 3 febbraio 2025

    L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto

    L'azione ha una funzione preventiva in quanto non attende che il danno si concretizzi completamente, ma interviene per impedirlo, partendo dal principio di precauzione, fondamentale nel diritto ambientale. L'azione legale è promossa dall'associazione Genitori Tarantini presso il tribunale di Milano.
    4 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.29 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)