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Diossina a Taranto: La Magistratura a caccia della fonte inquinante

Ancora una volta sarà la Magistratura a risolvere una questione di interesse pubblico che le altre Istituzioni politiche ed amministrative non sono state capaci di affrontare e risolvere. Il Parlamento italiano ha continuato a mantenere immodificato l'abnorme limite di 10.000 nanogrammi
22 agosto 2008
Peacelink (Biagio De Marzo, Alessandro Marescotti)

- Ancora una volta sarà la Magistratura a risolvere una questione di interesse pubblico che le altre Istituzioni politiche ed amministrative non sono state capaci di affrontare e risolvere. Il 27 febbraio 2008 l'associazione PeaceLink comunicò alla Procura della Repubblica di Taranto i risultati dell'analisi fatta eseguire a proprie spese nei laboratori INCA di Lecce su un pezzo di formaggio prodotto artigianalmente da un pastore di cui un socio di PeaceLink era cliente: sulla stampa locale erano apparse notizie circa greggi che avevano pascolato nelle aree vicine alla zona industriale.

Il 5 marzo Peacelink tenne una conferenza stampa insieme a Paolo Rubino, del Tavolo Verde, in rappresentanza degli agricoltori per presentare anche all'opinione pubblica quei risultati preoccupanti. L'obiettivo della conferenza stampa era quello di mobilitare ambientalisti ed agricoltori, consumatori e produttori per premere unitariamente sulle autorità e sulle industrie inquinanti, soprattutto al fine di abbattere significativamente le emissioni di diossine e PCB e di avviare la bonifica dei terreni contaminati.

Il Parlamento italiano ha continuato a mantenere immodificato l'abnorme limite di 10.000 nanogrammi (calcolati in concentrazione totale) per le emissioni di "diossina siderurgica", nonostante interpellanze parlamentari, richiesta ufficiale di modifica da parte del Presidente della Regione Puglia, considerazioni tecnico-scientifiche di ARPA Puglia, Ordini del Giorno di Consigli comunali, impegni del Ministero della salute, appelli di comitati e cittadini al Presidente della Repubblica ed altro ancora. Solo nel civilissimo Friuli Venezia Giulia è stato possibile adottare il limite europeo per la diossina proveniente dall'impianto di agglomerazione di Servola/Trieste.

Per fortuna a Taranto c'è la Magistratura che vigila. La Procura della Repubblica, con in testa il Procuratore Capo dr. Franco Sebastio ed il Sostituto Procuratore dr. Mariano Buccoliero, si sono mosse speditamente e a fondo sul tema degli alimenti inquinati da diossina. Hanno disposto una perizia tecnica che, tra l'altro, dovrà accertare la "fonte inquinante". Alla Magistratura che, con il prezioso contributo tecnico di ARPA Puglia, Azienda Sanitaria locale, Dipartimento di prevenzione ed altri, sta svolgendo un grande lavoro tra mille difficoltà, va il nostro più vivo apprezzamento e l'assicurazione della massima solidarietà e sostegno.

Lo faremo anche per appoggiare le ragioni dell'imprenditore agricolo Angelo Fornaro, la cui azienda è paralizzata da mesi per via dei terreni inquinati, e soprattutto per onorare la memoria di quel povero pastore che ci offrì un pezzo di quel formaggio che lui stesso mangiava in abbondanza. Quel povero pastore, già colpito da tumore al cervello quando lo conoscemmo, ora è morto, anonimo e silenzioso per sempre.

Prof. Alessandro Marescotti Presidente nazionale PeaceLink
Ing. Biagio De Marzo Portavoce PeaceLink Nodo di Taranto

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