Taranto, la sfida è inquinamento e traffico
TARANTO - «Le industrie inquinano, il traffico pure. Non sottovalutiamolo. Con i tecnici comunali studiamo come abbattere lo smog. Ampliare i parcheggi è una soluzione. C’è il progetto per posti auto sotterranei alla rotonda di lungomare. Mi auguro di aprire qualche silos».
Sindaco Stefàno ammetterà che la partita decisiva contro l’inquinamento è quella industriale.
«Traffico e industrie sono le due facce della stessa medaglia. Perché di inquinamento ci si continua ad ammalare e questo non è più tollerabile. Ma non spariamo nel mucchio».
Però imporre all’Arpa di rifare i controlli, come ha chiesto il ministero dell’Ambiente, rischia di produrre ritardi insostenibili.
«Contestare i dati del professor Assennato è pretestuoso. L’unica azione possibile è quella del raggiungimento di un equilibrio tra industrie, nessuna esclusa, e ambiente. Rispettando le leggi. Non c’è altra strada».
Non sta nominando l’Ilva; ma sulla questione Ici, per esempio, i controlli disposti e il polverone sollevato negli ultimi giorni fanno pensare che il “patto delle fontanelle al cimitero” è archivato...
«Chiariamo: io ho disposto controlli per verificare se tutte le industrie, non solo l’Ilva, pagano l’Ici. Ripeto: non si vuol colpevolizzare nessuno. Ad ottobre partiranno controlli a tappeto sugli spazi pubblici: chi è in regola bene, altrimenti dovrà pagare. I controlli coinvolgono persone, ditte, imprese. Tutti devono rispettare la legge».
Sindaco sembra che ad ottobre dovremo aspettarci diverse “rivoluzioni”.
«Se allude nuovamente al traffico, oltre ai parcheggi, proseguiremo nel lavoro di messa in sicurezza degli incroci pericolosi. Li trasformeremo in rondò».
Torniamo all’ambiente. Come giudica l’iniziativa presa dal Partito democratico ai Tamburi? Chiedono a Berlusconi di venire a Taranto per risolvere i problemi dell’inquinamento come ha fatto a Napoli per i rifiuti.
«E’ una provocazione intelligente anche se loro sanno che una cosa sono i rifiuti un’altra l’inquinamento. E’ importante risolvere il problema, ma non è necessario che Berlusconi venga qui. Basta rispettare le leggi».
Lo dice alle industrie?
«Certo. Ripeto: noi vigileremo e puntiamo a sensibilizzare le coscienze anche della grande industria. Una cosa è pagare l’Ici un’altra salvaguardare la salute dei cittadini».
Il dissesto è alle spalle?
«Con orgoglio posso dire che in quattordici mesi abbiamo pagato creditori che attendevano da anni. Ora dobbiamo disegnare il futuro della città. Un futuro diverso. Punteremo sui temi fondamentali dello sviluppo: il turismo, il porto, la sanità».
A proposito di sanità, ma lei il reparto di chirurgia toracica a Taranto lo vede di buon occhio in una struttura privata o pubblica?
«Preferirei il pubblico, ma l’importante è che arrivi. Taranto ha bisogno di quel reparto da trent’anni. E’ uno dei tanti diritti negati a questa città».
Il porto?
«Penso ad una commissione bypartisan che faccia una proposta seria al governo sul decollo dello scalo, a partire dai dragaggi. Una commissione che unisca centrodestra e centrosinistra, coinvolgendo parlamentari e consiglieri regionali. Sono già in contatto con loro».
Sul modello della commissione Amato a Roma?
«Perché no».
Sindaco, ma così spariglia le carte. Allora è vero che lei è il nuovo padrone della politica tarantina? Che la cercano anche gli arcinemici del Pd per una “buona parola”? E’ vero che, con un alleato moderato come Ostillio, è pronto a riproporre lo schema Stefàno alle provinciali? E’ vero che suggerisce questo schema a Vendola per le regionali 2010?
«Padrone? Sono solo un punto d’incontro. Anche per il Pd, perché no. Infatti propongo loro le primarie e lavoro con Ostillio, mio alleato, alla costruzione di un asse strategico su alcuni valori che poi sono quelli che hanno portato al successo delle comunali e a questa esperienza di governo. Un governo al servizio dei cittadini, che riduce i privilegi, che rispetta le leggi. Noi ci ripresenteremo per questo non perché siamo contro il Pd. Se il Pd è d’accordo su questi valori bene, siamo pronti alle primarie. Altrimenti correremo da soli. E’ possibile esportare il nostro modello alla Regione».
E Ostillio potrebbe essere il candidato di questo schieramento?
«Ostillio è un alleato. Io non impongo nomi».
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