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Ilva, convocato un vertice verifiche sulla diossina

La Regione fa pressing sull´Ilva. La giunta Vendola chiama i soggetti interessati all´intesa: sopralluogo il 6 settembre. La Regione non fa sconti al colosso dell´acciaio.
27 agosto 2008
Piero Ricci
Fonte: Repubblica

- La Regione fa pressing sull´Ilva. Dopo il fronte sui tempi e sui livelli di abbattimento della diossina, l´assessorato all´ambiente ha riparto quello della ambientalizzazione, prevista da un protocollo d´intesa dell´ottobre del 2006 tra enti pubblici, sindacati e azienda.

La Regione non fa sconti al colosso dell´acciaio e prima del vertice di Roma, previsto il 17 settembre, per la procedura relativa all´Aia, l´autorizzazione integrata ambientale che "obbliga" l´Ilva a ridurre i livelli di diossina, la Regione vuole fare il punto sull´attuazione del protocollo del 2006. Al tavolo ministeriale, l´assessore Michele Losappio vuole avere tutte le carte in regola. Comprese quelle sull´ambientalizzazione che prevede una serie di interventi per i quali l´Ilva ha investito 500 milioni di euro.

Ecco allora che il sopralluogo per la verifiche di questi interventi si farà il 6 settembre, dieci giorni prima del vertice romano.

«Si tratta - spiega l´assessore Losappio - dell´atto di intesa sottoscritto prima dell´accordo di programma sull´Aia, da numerosi Enti e soggetti, a iniziare naturalmente da Ilva e Regione. Una ricognizione in loco - prosegue Losappio - di come procede l´attuazione di tali impegni è considerata opportuna dalla Regione prima della nuova convocazione degli stessi soggetti presso la Prefettura di Taranto». La nota regionale che annuncia il sopralluogo precisa che «la ricognizione del 6 settembre» e «la successiva riunione del ‘tavolo´ in altra data sono dunque procedure indipendenti e parallele rispetto a quelle ministeriali su diossine ed Aia».

Ma al tavolo del 17, in cui si parlerà anche di diossina e al quale l´Ilva si presenta dopo aver incassato dal ministero la sconfessione dei dati allarmanti rilevati dall´Arpa sui camini dello stabilimento di Taranto, la Regione non vuole lasciare nulla al caso. I report che le strutture assessorili hanno fornito, non sono incoraggianti: delle opere concordate - dicono - è stato realizzato la metà. «Un 25 per cento - spiega l´assessore - sarebbe in corso, c´è da capire che fine hanno fatto i lavori dell´altro 25 per cento». Tra questi ultimi ci sarebbero le "barriere vegetali" che dovrebbero difendere Statte dalle polveri delle acciaierie soffiate dal vento.

Nel frattempo il caso Ilva approda a Bruxelles, all´attenzione del commissario all´ambiente dell´Unione europea, Stavros Dimas, al quale l´europarlamentare Enzo Lavarra ha scritto una lettera per sollecitare una verifica sul governo italiano che non ha inviato i dati sui livelli di inquinamento. Per l´eurodeputato del Pd, dopo «i ritardi del governo e del differimento dei termini entro cui ILVA si era impegnata con Regione e enti locali a rientrare entro certi valori di emissioni, credo sia necessaria una nuova riunione tecnica, alla presenza delle stesse parti, del ministero e delle rappresentanze parlamentari pugliesi a Bruxelles, per vigilare sull´adempimento di quanto previsto nelle normative della direttiva comunitaria e sull´attuazione dell´accordo di programma per la riduzione delle emissioni pericolose per un territorio che ha diritto come tutti alla salute.

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