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ILVA e Comune nel mirino del Codacons

Ieri la conferenza stampa con il consulente legale del movimento dei consumatori e del comitato «Città Futura», avv. Nicola Russo. Notificati due ricorsi al Presidente della Repubblica sull’impatto ambientale e sulla tassa per i rifiuti
28 agosto 2008
Sabrina Esposito
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- Ilva e Comune di Taranto al centro del mirino del Codacons e del Comitato Città futura, che ieri, attraverso il portavoce di entrambi gli organismi, l’avvocato Nicola Russo, hanno annunciato la notifica di due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, accompagnati da istanza di sospensione dei provvedimenti impugnati presentata al Consiglio di Stato.

Il primo riguarda la determinazione del dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia in merito alla costruzione dell’impianto di zincatura a caldo all’interno dell’Ilva di Taranto dello scorso 14 marzo scorso. Con tale atto veniva disposta l’esclusione dalla procedure di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) del Progetto relativo al nuovo impianto di zincatura da installare nello stabilimento siderurgico di Taranto.

Tra i motivi di illegittimità della determina viene individuata la violazione di diverse norme di carattere regionale, nazionale e internazionale. Tra queste la Convenzione di Aarhus, il decreto legislativo 334/99 relativo al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, e la norma UN-EN-ISO-1461 in materia di impianti di zincatura a caldo. Nel ricorso si lamenta la mancata informazione ai cittadini sulla procedura di VIA, circostanza che avrebbe loro impedito di acquisire elementi di conoscenza e di valutazione in funzione della decisione finale.

Evidenziata anche la mancanza nel Progetto preliminare Ilva di costruzione dell’impianto della indicazione dei valori di emissione derivanti dall’attività di zincatura a caldo. La scelta sarebbe in palese contrasto anche con la recente relazione di sintesi del 15 luglio 2008 dell’Arpa Puglia, che fa riferimento alla mancata approvazione da parte del Comitato Tecnico Regionale(CTR) del Rapporto di sicurezza Ilva spa. Nel ricorso si solleva anche una questione di incompetenza assoluta della Regione Puglia e,quindi, del Dirigente del settore Ecologia, e si afferma che quell'atto avrebbe dovuto essere emanato dal Dirigente competente della Provincia di Taranto in base alla legge regionale n. 11/2001.

Quanto al ricorso contro la delibera della Giunta comunale di Taranto sulla Tarsu 2008, è stata annunciata l’avvenuta notifica ricordando i motivi per la richiesta di una pronuncia di nullità, tra cui la mancata indicazione dei costi consuntivi e preventivi e della motivazione dell’applicazione della quota di tariffa da chiedere in pagamento al cittadino, l’omesso inserimento degli ex addizionali Eca, (spese per il conferimento in discarica stabilite dalla Regione), e la mancata indicazione dei criteri del tipo di rifiuto sul quale calibrare la tariffa. Si contesta poi la delibera istitutiva della convenzione con la Soget per l’invio degli avvisi di pagamento, che il Codacons ritiene nulli in quanto notificati da soggetto non legittimato.

A Claudio Monteduro di “Taranto futura”, poi, il compito di richiamare l’attenzione del sindaco sulla inopportunità e illegittimità della nomina di due staffasti, uno per l’ufficio di gabinetto e l’altro come addetto stampa.

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