«No alla discarica». Scontri a Grottaglie
Quello che è successo ieri all'ingresso della discarica Ecolevante di Grottaglie, nel tarantino, era nell'aria da tempo. Per i componenti del «Presidio permanete contro la discarica », che da mesi presidia la zona con la presenza pacifica di esponenti del mondo ambientaliste e semplici cittadini, c'è stato un «vero atto di forza» con feriti e denunciati. Per la polizia si è trattato invece di un intervento dovuto, non violento, per consentire lo scarico dei rifiuti nell'impianto autorizzato. Sta di fatto che ieri pomeriggio è accaduto l'inevitabile: una ventina di poliziotti in formazione antisommossa hanno fatto strada ai camion pieni di spazzatura sollevando di peso i manifestanti (una quarantina circa) che si erano seduti, accovacciati uno sull'altro, impedendo il transito degli automezzi.
La confusione è durata alcuni minuti. Da mesi i componenti del «presidio» si battono contro il terzo lotto della discarica per rifiuti speciali non pericolosi della città della ceramica. Impianto autorizzato, ma oggetto di un'indagine da parte della magistratura tarantina che ipotizza irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni, anche a carico della Provincia di Taranto. Ieri l'epilogo. Secondo quanto hanno raccontato gli ambientalisti, gli agenti di polizia «hanno sollevato di peso i manifestanti e trascinati tra le pietre procurando loro escoriazioni e contusioni ». Qualcuno giura di «essere stato preso a calci e pugni » da agenti sempre più aggressivi. Alla fine il bilancio è questo: una decina di giovani si sono recati al pronto soccorso per farsi medicare e uno di loro è stato ricoverato per degli accertamenti.
Nel frattempo la polizia portava cinque di loro negli uffici del commissariato di Grottaglie dove il vice questore aggiunto, Cosimo Candita, li ha trattenuti per un'ora. Il tempo di identificarli e denunciarli per resistenza a pubblico ufficiale.
Uno dei denunciati, rimasto ferito anche lui, è lo studente grottagliese Alessandro Camassa, di 22 anni, iscritto alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università del Salento. «Ci hanno trattati come animali - dice -, mentre noi stavamo solo esercitando il nostro diritto al dissenso in maniera pacifica e democratica.
Quando mi hanno fatto salire sulla camionetta per portarci in questura - prosegue il ragazzo nel suo racconto - ho temuto il peggio perché mi facevano capire di essere arrestato: "chi ve lo fa fare a rovinarvi a questa età?", mi diceva il poliziotto che mi teneva al suo fianco».
A non credere a questa versione è il sindaco di Grottaglie, Raffaele Bagnardi. «Sono profondamente mortificato per quanto è successo - dichiara il primo cittadino - ma sono pronto a testimoniare che le forze dell'ordine non hanno usato nessun tipo di violenza ma hanno semplicemente fatto il proprio dovere. Spero che ad animare i manifestanti ci sia realmente la spinta ambientalista e la politica perché dove non c'è politica c'è sempre qualcosa di molto cattivo».
Con i manifestanti, invece, è il leader dei pacifisti di Peacelink di Taranto, Alessandro Marescotti, che in un comunicato «condanna la carica della polizia verso pacifici cittadini che stavano manifestando contro il terzo lotto della discarica di rifiuti speciali. I manifestanti - prosegue lo scritto - erano un centinaio e avevano creato un tappeto umano di fronte a camion pieni di rifiuti maleodoranti che perdevano percolato».
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