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L'Arpa accusa l'Ilva: non rispetta gli accordi

Il direttore di Arpa Puglia Assennato critico sui tempi degli interventi. Denunciati alcune «discrepanze» e «un iter temporale differente» rispetto agli impegni assunti a giugno. «Importanti variazioni sul cronoprogramma»
6 settembre 2008
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- TARANTO — Da giugno a settembre cambia il programma degli interventi programmati dall'Ilva sugli impianti dello stabilimento siderurgico di Taranto. I tempi sono diversi, più lunghi e operazioni date per ultimate sono, in realtà, ancora da avviare o da concludere. Tra il documento illustrato a giugno e quello presentato l'altro giorno a Roma al ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacono ci sono differenze tali che Giorgio Assennato, direttore generale dell'Arpa, parla di «importanti variazioni che, oggettivamente, configurano un iter temporale differente rispetto al cronoprogramma di giugno, in alcuni casi incerto e, in un caso, oscuro». Insomma, si tratta di due attestazioni diverse e la più recente contiene «discrepanze rilevanti - continua Assennato che consentono di poter affermare che si tratta in realtà di un nuovo cronoprogramma».

Tra le discrepanze messe in evidenza dall'agenzia regionale per la protezione ambientale ne spiccano un paio perché non c'è attinenza alcuna coi tempi annunciati mesi fa. La prima riguarda l'adeguamento di depolverizzazione secondaria all'acciaieria 2 (intervento Ac1). Il programma di giugno annunciava che la realizzazione era stata già avviata nell'ottobre del 2007, in sostanza un anno fa; l'altro giorno si è appreso che l'intervento sarà completato entro 21 mesi dall'ottenimento dell'autorizzazione edilizia. Quando è stata presentata l'istanza al Comune? Il 29 luglio scorso, poco più di un mese fa. La seconda discrepanza si riferisce all'adeguamento dell'impianto di trattamento delle acque del treno nastri 2 (intervento Lc2). A giugno l'Ilva ha affermato che l'opera risultava già completata nel giugno del 2007.

Oggi si apprende che il completamento avverrà il 31 marzo dell'anno prossimo: ventuno mesi di ritardo. E ce ne sono ancora di queste discrepanze. Slitta di un anno la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento delle acque per il tubificio longitudinale il cui completamento era indicato, in precedenza, al 30 settembre prossimo, cioè tra venticinque giorni. Rinvii di alcuni mesi sono previsti anche per la razionalizzazione dei rivestimenti tubi al Riv 1 e 3. In ritardo anche l'adozione del sistema protettivo con barriere antivento sui cumuli dei parchi minerali prevista per il 30 giugno 2009. Un chiarimento pretende la vicenda del camino E312 dell'agglomerato 2.

Nel vecchio cronoprogramma la realizzazione era prevista per l'ottobre di quest'anno e durava un anno; nell'ultimo documento c'è una variazione inspiegabile, la durata è ridotta a sette mesi però a partire dall'ottenimento dell'autorizzazione edilizia da parte del Comune a cui la richiesta, però, non è ancora stata presentata. Il camino E312 è il sito in cui Arpa e Cnr effettuano i prelievi per misurare le emissioni di diossine.

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