Ugento, ecco i rifiuti tossici denunciati da Basile
LECCE — «Eccoli i rifiuti tossici sotterrati in contrada Burgesi ad Ugento». Dopo le dichiarazioni finite in un esposto (ancora oggetto d'indagini da parte della magistratura leccese) e le confidenze affidate al consigliere dell'Italia dei Valori, Giuseppe Basile, venti giorni prima che qualcuno lo uccidesse in un agguato, lo scempio ambientale di cui si è autoaccusato l'imprenditore ugentino, Bruno Colitti, è ora immortalato nelle immagini. La prova fotografica, come racconta il piccolo imprenditore autore degli scatti, dello scempio ambientale compiuto tra il 2005 e il 2006 in contrada Burgesi ad Ugento.
Tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali e tossici, tra cui il pericolosissimo apirolio, l'olio sintetico usato per il raffreddamento dei motori elettrici bandito negli anni '70 perché cancerogeno, mischiate a materiale inerte e nascoste sotto trenta metri di terra. Una «bomba» ecologica che, secondo quanto è pronto a giurare l'imprenditore Colitti, giace da anni a pochi metri dalla ricca sacca acquifera che alimenta la falda del versante orientale della provincia di Lecce.
«Ora dovranno credermi», ha dichiarato ai componenti del «Comitato pro-Basile» il titolare dell'azienda di movimentazione terra che nel 2005 avrebbe eseguito in subappalto lavori di sbancamento e riempimento dell'area destinata a discarica per conto della Serveco di Monteroni, nel tarantino. Su tutto questo, si diceva, sta già indagando la Guardia di Finanza per conto del pm Donatina Buffelli che a questo punto, soprattutto alla luce delle foto- choc diffuse da Colitti, potrebbe far eseguire il carotaggio dei terreni per farli analizzare in profondità. Su queste stesse cose, raccontano gli attivisti dell'Idvi, stava anche indagando il consigliere Basile prima di essere barbaramente assassinato con 15 coltellate al petto mentre rientrava a casa. «Non sappiamo se la vicenda dei rifiuti sia collegata o meno all'uccisione del nostro consigliere - riferisce il leader regionale dell'Idv, Pierfelice Zazzera - ma sicuramente vale la pena approfondirla alla luce delle ultime vicende».
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