Risiko dei rigassificatori, Berlusconi lo fa ripartire
BARI — Il risiko dei rigassificatori riparte da Brindisi. Anzi, da «Porta a Porta». Perché nel corso della prima puntata autunnale della trasmissione di Bruno Vespa, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto esplicito riferimento al progetto di Brindisi Lng: «Riprenderemo - ha spiegato il premier a proposito dei problemi energetici - il progetto del rigassificatore di Brindisi bloccato dalla sinistra».
Una frase che ha suscitato, come prevedibile, numerose reazioni. In primo luogo quella del sindaco di centrodestra di Brindisi Domenico Mennitti: «Io sono tra quelli che ha osteggiato il rigassificatore e non sono di centrosinistra. Mi sembra, invece, che il Governo, sia di centrodestra che di centrosinistra, lo abbia sempre sostenuto. Il mio no non è ideologico, è riferito all'ubicazione dell'impianto, all'interno del porto e a ridosso di cinque impianti ad alto rischio. Oltre a valutazioni ambientali, ci sono anche valutazioni economiche che mi fanno essere contrario: siamo appena tornati ad avere un milione di passeggeri nel porto, non possiamo dare un colpo letale alla nuova vena turistica. Stabiliscano un punto diverso dal porto per la collocazione dell'impianto e lo valuteremo».
«Si è trattato di un'affermazione gravissima» - hanno fatto eco le associazioni ambientaliste brindisine (Italia Nostra, Legambiente e Wwf, tra le altre) - «che in mancanza di una tempestiva correzione starebbe a significare che il Governo non tiene in alcuna considerazione la procedura di revisione dell'iter autorizzativo tuttora in corso che prevede la Valutazione di impatto ambientale e la consultazione delle popolazioni interessate, adempimenti fondamentali a suo tempo ingiustificatamente omessi. E che la faccenda sarebbe stata già decisa in chissà quale Palazzo con lo stesso metodo dei colloqui a due con la quale ebbe inizio: allora l'intesa con l'ex primo ministro Tony Blair e oggi un nuovo incontro con l'attuale premier britannico Gordon Brown».
Di tutt'altro tenore, ovviamente, le dichiarazioni di Brindisi Lng: «Le dichiarazioni del presidente del Consiglio non costituiscono per noi una sorpresa - ha sottolineato il direttore generale di Brindisi Lng, Enrico Monteleone, ieri alla Fiera del Levante - piuttosto sono una ulteriore conferma della solidità del progetto dal punto di vista tecnico per quanto riguarda impatto ambientale e sicurezza e dal punto di vista economico».
Oltre a quella di Brindisi Lng, in Puglia sono altre due le candidature per i rigassificatori: quella degli spagnoli di Gas natural a Taranto e di Sorgenia (gruppo De Benedetti) a Trinitapoli. In quest'ultimo caso l'opposizione dei balneari di Margherita di Savoia avrebbe convinto Sorgenia a spostare il progetto più a nord, sulla litoranea in cui si affacciano i centri dell'alto Tavoliere. «Speriamo non si perda questa occasione », ha commentato il presidente di Confindustria Foggia Eliseo Zanasi.
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