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«Energia, la Puglia sarà indipendente»

La Puglia ribadisce il suo «no» secco e perentorio all’ipotesi di nuove centrali nucleari annunciata dal governo. Un «no» che sottintende tanti sì: sì alle fonti rinnovabili, sì alla specializzazione produttiva nell’eolico, nei pannelli solari e nella sperimentazione dell’idrogeno.
19 settembre 2008
Bepi Martellotta
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Wind Energy È la Puglia targata Nichi Vendola quella che ieri, insieme al neonato distretto tecnologico nazionale dell’energia Ditne, presieduto da Francesca Iacobone, ha sottoscritto un protocollo d’intesa per spingere l’innovazione tecnologica nelle imprese operanti e sostenere le sinergie tra mondo della ricerca onde attrarre nuovi insediamenti a basso impatto ambientale.

Attorno a Brindisi, sede del nuovo distretto ma anche di pesanti attività industriali con elevato rischio di inquinamento (si pensi alla centrale a carbone di Cerano) graviteranno sull’energia gli studi delle Università di Bari e Lecce, dei Politecnici di Milano, Torino e Bari, del Cnr e dell’Università di Enna e «Roma Tre», ma anche le produzioni di piccole e medie imprese pugliesi, per le quali la Regione prospetta un percorso difficile, ma «non impossibile» come ha chiarito il vicepresidnete della giunta Sandro Frisullo: passare dal 3% al 20% di produzione da fonti rinnovabili, facendo della Puglia non solo un sito strategico per l’energia nel Mediterraneo ma anche un territorio indipendente dal fabbisogno che costringe, ogni giorno, l’Italia ad importare energia dall’estero.

«È il frutto di politiche virtuose quello che oggi consente alla Puglia - scandisce l’assessore allo Sviluppo economico - di essere locomotiva del Sud, di essere un pezzo della filiera dell’aerospazio che ci lega a Campania e Piemonte, di essere sede di brevetti innovativi, come il common rail, o delle nanotecnologie. È una Puglia che vuole guardare avanti, che non intende piegarsi al federalismo contrattualistico - chiedere risarcimento alla Lombardia di ciò che ha dato col suo surplus dell’88% in produzione energetica - e che nell’energia pulita, come l’eolico, intende superare i mille megawatt nel 2009».

«Il governo ci lascia andare avanti - dice Vendola - sulle fonti fossili abbiamo già dato. Non ci vengano a parlare di rigassificatori che ci fanno dipendere da altri Paesi, non ci propongano centrali nucleari. Non siamo - sottolinea - nostalgici delle candele, i segni dello zodiaco (acqua, terra, fuoco e aria) saranno la nostra bussola».

Delle nuove politiche energetiche ha parlato, sineiem ai rettori di Bari e Lecce, Petrocelli e Laforgia , la coordinatrice dei Verdi Grazia Francescato. Quindi il workshop dell’assessore Silvia Godelli con esponenti dei governi francese e albanese. Da questa svolta non si torna più indietro.

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