Incidente all'Agip, le accuse di Stefàno
TARANTO — «Riteniamo che l'Arpa abbia il dovere di informare tempestivamente l'amministrazione su ogni singolo episodio che riguardi l'ambiente, in modo diretto e con dovizia di particolari sulla natura e l'entità degli inquinanti emessi nell'aria». La strigliata all'agenzia regionale per l'ambiente è del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno rimasto all'oscuro, come tutti i tarantini, dell'incidente verificatosi mercoledì sera nella raffineria Eni e tenuto sotto controllo dai sistemi di sicurezza dell'impianto.
Stefàno ha inviato ieri una nota ad Arpa ed Eni stigmatizzando la mancanza di informazioni ufficiali e ha invitato i responsabili della raffineria tarantina a «segnalare tempestivamente natura e dimensioni degli eventi che possano in qualche modo comportare un rischio o un motivo di apprensione per il territorio di cui lo stabilimento è parte integrante».
Nel silenzio generale s'è distinto il direttore compartimentale dell'Arpa, Gioacchino Di Natale. Ha dichiarato alla stampa che l'incidente ha causato «un localizzato inquinamento da idrocarburi». Una laconica valutazione che ha indotto il sindaco a pretendere per il futuro "tempestive e particolareggiate informazioni perché questo è il motivo principale per il quale Taranto ha una sua sezione dell'Arpa».
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