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Stefàno a Vendola, le case parcheggio non possono aspettare

Dopo il sopralluogo il sindaco, insieme agli assessori Cervellera e Pennuzzi, ha scritto al presidente della Regione chiedendo un intervento urgente. «Mi hanno molto colpito - ha raccontato il sindaco - le condizioni in cui vivono queste persone, l’ambiente malsano che neanche in Africa mi è capitato di riscontrare. Eppure, sia le mamme che i bambini avevano il sorriso sulle labbra».
2 ottobre 2008
Fonte: Corriere del Giorno

Nichi Vendola Da ieri la vertenza delle case parcheggio del rione Tamburi è sul tavolo del presidente della Regione, Nichi Vendola. Il sindaco Stefàno, infatti, ha tenuto fede alla parola data al presidente della circoscrizione Tamburi-Lido Azzurro, Egidio Di Todaro, dopo il sopralluogo effettuato nella zona nei giorni scorsi. Così, prese carta e penna, ha inviato una lettera, firmata anche dagli assessori all’Urbanistica e alle Politiche sociali, Alfredo Cervellera e Mario Pennuzzi, al presidente Vendola descrivendo la situazione in cui versano le case parcheggio del quartiere Tamburi-Lido Azzurro e per chiedere un aiuto per risolvere questa grave situazione.

Lo stesso Stefàno, recatosi nei giorni corsi per far fronte all’emergenza, aveva constatato le condizioni estremamente precarie in cui sono ridotti gli edifici, aggravate da tubazioni malridotte dalle quali fuoriescono continuamente liquami, infiltrazioni d’acqua dai terrazzi, tubazioni arrugginite, portoni d’ingresso inesistenti, grosse buche per le strade e topi che girano indisturbati.

«Elemento di ulteriore gravità - afferma Stefàno nella lettera - è che dalle lesioni delle pareti emerge la coibentazione in amianto, usato all’epoca per le costruzioni. Un fatto, questo, che costituisce un grave attentato alla salute dei suoi abitanti. La particolare gravità della situazione - continua il sindaco nella lettera insieme a Cervellera e Pennuzzi - ed il danno che ne deriva alla salute dei cittadini richiede misure urgenti e straordinarie come potrebbe essere lo svincolo di somme previste nell’Apq del quartiere Tamburi per destinarli all’acquisto di alloggi sul libero mercato. Inoltre - precisa ancora - nella città di Taranto rimangono sfitte o invendute per mancanza di acquirenti centinaia di abitazioni».

Ragion per cui, sia Stefàno che Cervellera e Pennuzzi, chiedono al presidente Vendola se è praticabile l’idea di poter intervenire con tempestività «acquistando attraverso un bando pubblico unità immobiliari da affidare agli abitanti delle case parcheggio».

In attesa dell’intervento della Regione, il sindaco Stefàno ha affidato allo stesso Iacp, proprietario di parte delle 285 abitazioni, gli immediati interventi strutturali all’interno delle abitazioni e all’Amiu la bonifica dei siti vicini invasi dai rifiuti di ogni genere e dai topi. Gli abitanti delle case parcheggio preferirebbero continuare a vivere in queste abitazioni. Una possibilità che sembra poco praticabile dal momento che lo stesso presidente della circoscrizione, Egidio Di Todaro, è convinto che ciò non possa avvenire perchè «la quasi certa presenza dell’amianto nei pavimenti porterà sicuramente l’amministrazione comunale a cercare una sistemazione alternativa per salvaguardare la salute delle famiglie, soprattutto di bambini ed anziani».

Sembra indirizzarsi verso una soluzione positiva la difficile situazione abitativa delle case parcheggio. Ad imprimere una forte accelerazione, come raccontato nei giorni scorsi dallo stesso sindaco, è stata una visita che il primo cittadino ha reso nei giorni scorsi ai cittadini che risiedono in quelle unità abitative.

«Mi hanno molto colpito - ha raccontato il sindaco - le condizioni in cui vivono queste persone, l’ambiente malsano che neanche in Africa mi è capitato di riscontrare. Eppure, sia le mamme che i bambini avevano il sorriso sulle labbra. E con il sorriso sulle labbra mi hanno chiesto, consapevoli del fatto che il Comune non è nelle condizioni economiche di poter realizzare nuove abitazioni dove trasferirli, di sistemare la guaina dei tetti in modo che, almeno, non piova in casa. Ecco perché - ha concluso - ho riunito tecnici ed enti interessati alla problematica perchè si possano adottare i provvedimenti del caso nel più tempo breve possibile».

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